Descrizione

Comune collinare, di origini molto antiche, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato una certa presenza industriale. I rignanesi, con un indice di vecchiaia nella media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerosissime case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine accentuate: si raggiungono i 688 metri di quota. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia (malgrado un’evoluzione demografica poco dinamica), è situato in una splendida posizione panoramica: è detto il “Balcone delle Puglie”; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Comune collinare, di origini molto antiche, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato una certa presenza industriale. I rignanesi, con un indice di vecchiaia nella media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerosissime case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine accentuate: si raggiungono i 688 metri di quota. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia (malgrado un’evoluzione demografica poco dinamica), è situato in una splendida posizione panoramica: è detto il “Balcone delle Puglie”; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

La zona risulta abitata fin da tempi preistorici, come testimoniano i ritrovamenti effettuati nei dintorni del borgo: nella vicina grotta Paglicci, presso l’omonima masseria, sono stati rinvenuti resti riferibili all’Homo sapiens e oggetti facenti parte di un corredo funerario. La decifrazione di alcune pitture parietali, presenti nella caverna, ha permesso di datare i reperti al Paleolitico superiore. Di recente, nella grotta è stato scoperto anche un dolmen, una struttura megalitica, che gli studiosi reputano molto importante, perché classificata tra le prime del genere comparse nella provincia di Foggia. Il toponimo deriva dal personale latino RINNIUS, col suffisso –anus; la specificazione fu aggiunta con un regio decreto del 1862. Le prime notizie scritte sull’abitato sono contenute nei documenti medievali che trattano delle spedizioni germaniche, organizzate da Corrado III, tra la fine del secolo XI e la metà del XII, per conquistare Castel Rigiano o Rinnianum. La storia successiva, in cui mancano avvenimenti di un certo rilievo, ha seguito quella dei territori circostanti, assoggettati a più dominazioni fino all’annessione all’Italia unita, nel 1861. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: la torre cilindrica, unico resto del castello medievale, risalente al secolo XI ma ampiamente rimaneggiato nel periodo svevo e angioino, e la vicina chiesa di Santa Maria.

La zona risulta abitata fin da tempi preistorici, come testimoniano i ritrovamenti effettuati nei dintorni del borgo: nella vicina grotta Paglicci, presso l’omonima masseria, sono stati rinvenuti resti riferibili all’Homo sapiens e oggetti facenti parte di un corredo funerario. La decifrazione di alcune pitture parietali, presenti nella caverna, ha permesso di datare i reperti al Paleolitico superiore. Di recente, nella grotta è stato scoperto anche un <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=DOLMEN'>dolmen</a>, una struttura megalitica, che gli studiosi reputano molto importante, perché classificata tra le prime del genere comparse nella provincia di Foggia. Il toponimo deriva dal personale latino RINNIUS, col suffisso –anus; la specificazione fu aggiunta con un regio decreto del 1862. Le prime notizie scritte sull’abitato sono contenute nei documenti medievali che trattano delle spedizioni germaniche, organizzate da Corrado III, tra la fine del secolo XI e la metà del XII, per conquistare Castel Rigiano o Rinnianum. La storia successiva, in cui mancano avvenimenti di un certo rilievo, ha seguito quella dei territori circostanti, assoggettati a più dominazioni fino all’annessione all’Italia unita, nel 1861. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: la torre cilindrica, unico resto del castello medievale, risalente al secolo XI ma ampiamente rimaneggiato nel periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SVEVO'>svevo</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ANGIOINO'>angioino</a>, e la vicina chiesa di Santa Maria.

Economia

Non è sede di particolari uffici burocratici, fatta eccezione per quelli destinati alle attività municipali e postali; va segnalata però la presenza della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura, pur facendo registrare un calo degli addetti al settore, conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve, olivo e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, estrattivo e metalmeccanico. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: non sono forniti servizi qualificati, come quello bancario; la rete commerciale assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire della biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Non è sede di particolari uffici burocratici, fatta eccezione per quelli destinati alle attività municipali e postali; va segnalata però la presenza della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura, pur facendo registrare un calo degli addetti al settore, conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve, olivo e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, estrattivo e metalmeccanico. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: non sono forniti servizi qualificati, come quello bancario; la rete commerciale assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire della biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di ammirare un vasto panorama, che spazia su tutto il Tavoliere, dal lago di Lesina al golfo di Manfredonia. Specialità gastronomiche locali sono: la carne di capra bollita, la “musciscka” alla brace, le orecchiette, i cavatelli e i troccoli con sugo di capretto; gustosi sono anche i caciocavalli, i formaggi e il vino del posto, il “San Severo” bianco, rosso, rosato e spumante. Abbastanza frequentata pure per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti particolarmente intensi con i comuni del circondario, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti tradizionali meritano di essere citati: il mercato settimanale il lunedì; la festa della Madonna di Cristo, il martedì dopo Pasqua; la sagra della carne di capra bollita, la prima domenica di agosto, e la sagra del vino, l’11 novembre. La festa del Patrono, San Rocco, viene celebrata il 16 agosto; nello stesso giorno si festeggia anche Santa Maria Assunta.

Meta di un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di ammirare un vasto panorama, che spazia su tutto il Tavoliere, dal lago di Lesina al golfo di Manfredonia. Specialità gastronomiche locali sono: la carne di capra bollita, la “musciscka” alla brace, le orecchiette, i cavatelli e i troccoli con sugo di capretto; gustosi sono anche i caciocavalli, i formaggi e il vino del posto, il “San Severo” bianco, rosso, rosato e spumante. Abbastanza frequentata pure per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti particolarmente intensi con i comuni del circondario, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti tradizionali meritano di essere citati: il mercato settimanale il lunedì; la festa della Madonna di Cristo, il martedì dopo Pasqua; la sagra della carne di capra bollita, la prima domenica di agosto, e la sagra del vino, l’11 novembre. La festa del Patrono, San Rocco, viene celebrata il 16 agosto; nello stesso giorno si festeggia anche Santa Maria Assunta.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rignano Garganico rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.