Descrizione

Comune collinare, di origine molto antica, che mostra un assetto economico alquanto fiorente, grazie alla presenza, accanto alle tradizionali attività agricole, di varie iniziative industriali. La comunità dei retorbidesi presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente alto e risiede quasi interamente nel capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia; pochi nuclei familiari vivono nelle località di Garlassolo di Sopra e Murisasco. L'orografia del suo territorio è piuttosto varia e movimentata come si può notare osservando le variazioni altimetriche abbastanza accentuate e l'andamento irregolare della superficie territoriale, che dalla pianura si estende fino ai rilievi collinari. Una particolarità è data dalla presenza delle sorgenti di acque solforose e ferruginose, note già in passato per le loro proprietà curative; a queste acque la tradizione attribuisce virtù terapeutiche eccezionali: alcuni studiosi affermarono che erano in grado di guarire dalla peste e di funzionare come antidoto contro i veleni.

Comune collinare, di origine molto antica, che mostra un assetto economico alquanto fiorente, grazie alla presenza, accanto alle tradizionali attività agricole, di varie iniziative industriali. La comunità dei retorbidesi presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente alto e risiede quasi interamente nel capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia; pochi nuclei familiari vivono nelle località di Garlassolo di Sopra e Murisasco. L'orografia del suo territorio è piuttosto varia e movimentata come si può notare osservando le variazioni altimetriche abbastanza accentuate e l'andamento irregolare della superficie territoriale, che dalla pianura si estende fino ai rilievi collinari. Una particolarità è data dalla presenza delle sorgenti di acque solforose e ferruginose, note già in passato per le loro proprietà curative; a queste acque la tradizione attribuisce virtù terapeutiche eccezionali: alcuni studiosi affermarono che erano in grado di guarire dalla peste e di funzionare come antidoto contro i veleni.

Storia

Le sue origini sono antiche: secondo alcuni autori infatti andrebbe identificata con LITUBIUM, il borgo romano di cui parla lo storico Tito Livio a proposito della spedizione guidata nel 193 a.C. dal console Quinto Minucio contro le popolazioni liguri ribellatesi al dominio di Roma. Con la caduta dell'impero romano si aprì alle invasioni barbariche, venendo donata, in epoca longobarda, al monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia. Entrata in seguito tra i possedimenti del vescovo di Tortona, fu a questi sottratta, nella seconda metà del XII secolo, da Federico Barbarossa, passando più tardi sotto la signoria del marchese del Monferrato, che la coinvolse nelle sue lotte con i Visconti. Dopo essere stata messa a ferro e fuoco da Luchino Dal Verme nella seconda metà del XIV secolo, nel 1466 passò sotto la signoria di Pietro Dal Verme, cui subentrarono Gerolamo Riario e i Corti, che ne conservarono il possesso fino all'abolizione dei feudi alla fine del Settecento. Tra il 1629 e il 1632 fu colpita da una epidemia di peste che ne decimò la popolazione. Tra i monumenti, oltre ai resti del castello Beccaria, figurano la seicentesca chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente, la coeva chiesa di Sant'Andrea e il palazzo Durazzo-Pallavicini, in stile neoclassico.

Le sue origini sono antiche: secondo alcuni autori infatti andrebbe identificata con LITUBIUM, il borgo romano di cui parla lo storico Tito Livio a proposito della spedizione guidata nel 193 a.C. dal console Quinto Minucio contro le popolazioni liguri ribellatesi al dominio di Roma. Con la caduta dell'impero romano si aprì alle invasioni barbariche, venendo donata, in epoca longobarda, al monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia. Entrata in seguito tra i possedimenti del vescovo di Tortona, fu a questi sottratta, nella seconda metà del XII secolo, da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a>, passando più tardi sotto la signoria del marchese del Monferrato, che la coinvolse nelle sue lotte con i Visconti. Dopo essere stata messa a ferro e fuoco da Luchino Dal Verme nella seconda metà del XIV secolo, nel 1466 passò sotto la signoria di Pietro Dal Verme, cui subentrarono Gerolamo Riario e i Corti, che ne conservarono il possesso fino all'abolizione dei feudi alla fine del Settecento. Tra il 1629 e il 1632 fu colpita da una epidemia di peste che ne decimò la popolazione. Tra i monumenti, oltre ai resti del castello Beccaria, figurano la seicentesca chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente, la coeva chiesa di Sant'Andrea e il palazzo Durazzo-Pallavicini, in stile neoclassico.

Economia

La località non è sede di altri uffici, se si escludono quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. La principale fonte di reddito per gli abitanti resta ancora l'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, frutteti e soprattutto sulla viticoltura, legata alla produzione di ottima e abbondante uva da vino che viene raccolta e trasportata nelle varie aziende enologiche a conduzione familiare per essere trasformata in vini di qualità eccellente. L'industria è presente con varie aziende che operano nei comparti edile, meccanico, della lavorazione e conservazione delle carni e dei materiali da costruzione. Più modesta è invece la presenza del terziario, che si compone della rete distributiva (sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi e scolastici, si segnala l'attività di consulenza informatica. Non dispone di strutture sociali e culturali e quelle scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari. La capacità ricettiva si limita ad un discreto servizio di ristorazione, mentre la dotazione di strutture sanitarie consiste solo in una farmacia.

La località non è sede di altri uffici, se si escludono quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. La principale fonte di reddito per gli abitanti resta ancora l'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, frutteti e soprattutto sulla viticoltura, legata alla produzione di ottima e abbondante uva da vino che viene raccolta e trasportata nelle varie aziende enologiche a conduzione familiare per essere trasformata in vini di qualità eccellente. L'industria è presente con varie aziende che operano nei comparti edile, meccanico, della lavorazione e conservazione delle carni e dei materiali da costruzione. Più modesta è invece la presenza del terziario, che si compone della rete distributiva (sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi e scolastici, si segnala l'attività di consulenza informatica. Non dispone di strutture sociali e culturali e quelle scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari. La capacità ricettiva si limita ad un discreto servizio di ristorazione, mentre la dotazione di strutture sanitarie consiste solo in una farmacia.

Relazioni

Sebbene non registri un movimento turistico degno di nota, pur meritando di essere visitata per le sue sorgenti di acque solforose, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto alla presenza di alcune attività industriali che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i comuni vicini, solitamente non molto intensi, a causa della limitata presenza di scuole e delle carenze riscontrabili nei servizi, si intensificano in occasione di una tradizionale manifestazione folcloristica che si svolge a marzo, la sagra del polentone e di Bertoldo, l'astuto contadino protagonista di tante leggende popolari, che la tradizione vuole originario di Retorbido. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, si celebra l'8 settembre.

Sebbene non registri un movimento turistico degno di nota, pur meritando di essere visitata per le sue sorgenti di acque solforose, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto alla presenza di alcune attività industriali che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i comuni vicini, solitamente non molto intensi, a causa della limitata presenza di scuole e delle carenze riscontrabili nei servizi, si intensificano in occasione di una tradizionale manifestazione folcloristica che si svolge a marzo, la sagra del polentone e di Bertoldo, l'astuto contadino protagonista di tante leggende popolari, che la tradizione vuole originario di Retorbido. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, si celebra l'8 settembre.

Località

Garlassolo di Sopra, Murisasco

Garlassolo di Sopra, Murisasco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Retorbido rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.