Descrizione

Comune di collina, di antica origine, con un'economia a carattere prevalentemente agricolo. I roderesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località di Casello Ferroviario e Confine. Il territorio, costituito da una dorsale collinare che domina la valle del torrente Lanza, la conca di Stabio e la valle del Rio dei Giaghi, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 325 metri sul livello del mare a un massimo di 515 metri. L'abitato, che mostra evidenti segni di espansione edilizia, è dominato dal colle di San Maffeo, che costituisce, con i suoi 505 metri di altezza, una sorta di naturale sbarramento della valle che collega il lago di Lugano alla valle percorsa dal fiume Olona. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1953, è uno scudo a sfondo rosso sul quale è raffigurata una torre argentea merlata alla guelfa e accompagnata, sotto, da tre ruote d'oro.

Comune di collina, di antica origine, con un'economia a carattere prevalentemente agricolo. I roderesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località di Casello Ferroviario e Confine. Il territorio, costituito da una dorsale collinare che domina la valle del torrente Lanza, la conca di Stabio e la valle del Rio dei Giaghi, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 325 metri sul livello del mare a un massimo di 515 metri. L'abitato, che mostra evidenti segni di espansione edilizia, è dominato dal colle di San Maffeo, che costituisce, con i suoi 505 metri di altezza, una sorta di naturale sbarramento della valle che collega il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODILUGANO'>lago di Lugano</a> alla valle percorsa dal fiume Olona. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1953, è uno scudo a sfondo rosso sul quale è raffigurata una torre argentea merlata alla guelfa e accompagnata, sotto, da tre ruote d'oro.

Storia

Sul colle di San Maffeo sono ancora visibili i resti di una torre a pianta quadrata, che testimonia l'inserimento del colle stesso nel sistema difensivo romano lungo la fascia prealpina del Varesotto e del Comasco. Il toponimo ha origine incerta e la tentazione di collegarlo al rudere romano che sovrasta l'abitato va respinta; più plausibile è l'ipotesi che lo collega al personale germanico "Rodo, Rodulo". I documenti medievali non fanno alcun riferimento alla fortificazione romana: segno che era ormai in disuso. Il borgo appartenne alla pieve di Uggiate, compresa nella giurisdizione di Como, e di quella seguì le vicende. Nell'agosto del 1848, nel pieno delle vicende risorgimentali, un gruppo di roderesi aiutò una colonna di garibaldini, pressati dall'esercito austriaco, a oltrepassare il confine svizzero. Garibaldi stesso passò di qui pochi giorni dopo per riparare nel Canton Ticino dopo la sconfitta subita a Morazzone e una seconda volta nel 1859 alla guida dei Cacciatori delle Alpi in marcia verso i colli di San Fermo. La torre a base quadrata di cui sono ancora visibili i resti sulla sommità del colle di San Maffeo è il più significativo e imponente monumento romano della zona. Lo stato di rudere in cui si trova è frutto non di eventi naturali ma della demolizione effettuata nel 1714 dagli abitanti del luogo per utilizzare le pietre squadrate nella riedificazione votiva della vicina chiesa di San Maffeo, demolita nel XVI secolo. Oltre a quest'ultima, fra i monumenti sacri va segnalata la cinquecentesca chiesa parrocchiale di San Simone.

Sul colle di San Maffeo sono ancora visibili i resti di una torre a pianta quadrata, che testimonia l'inserimento del colle stesso nel sistema difensivo romano lungo la fascia prealpina del Varesotto e del Comasco. Il toponimo ha origine incerta e la tentazione di collegarlo al rudere romano che sovrasta l'abitato va respinta; più plausibile è l'ipotesi che lo collega al personale germanico "Rodo, Rodulo". I documenti medievali non fanno alcun riferimento alla fortificazione romana: segno che era ormai in disuso. Il borgo appartenne alla pieve di Uggiate, compresa nella giurisdizione di Como, e di quella seguì le vicende. Nell'agosto del 1848, nel pieno delle vicende risorgimentali, un gruppo di roderesi aiutò una colonna di garibaldini, pressati dall'esercito austriaco, a oltrepassare il confine svizzero. Garibaldi stesso passò di qui pochi giorni dopo per riparare nel Canton Ticino dopo la sconfitta subita a Morazzone e una seconda volta nel 1859 alla guida dei Cacciatori delle Alpi in marcia verso i colli di San Fermo. La torre a base quadrata di cui sono ancora visibili i resti sulla sommità del colle di San Maffeo è il più significativo e imponente monumento romano della zona. Lo stato di rudere in cui si trova è frutto non di eventi naturali ma della demolizione effettuata nel 1714 dagli abitanti del luogo per utilizzare le pietre squadrate nella riedificazione votiva della vicina chiesa di San Maffeo, demolita nel XVI secolo. Oltre a quest'ultima, fra i monumenti sacri va segnalata la cinquecentesca chiesa parrocchiale di San Simone.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della guardia di finanza. L'agricoltura, con la produzione di cereali, ortaggi e frutta, e l'allevamento (particolarmente sviluppato quello avicolo che conta decine di migliaia di capi) costituiscono le principali risorse economiche del comune, considerata l'assenza di un sia pur minimo sviluppo industriale. Il terziario conta una rete commerciale di dimensioni sufficienti al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità e i servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole; mancano, invece, i servizi (banche, assicurazioni, attività di consulenza informatica) propri dei sistemi economici più avanzati. Non si segnalano strutture sociali di particolare rilievo mentre fra quelle destinate all'arricchimento culturale c'è la biblioteca. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e quelle ricettive offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie costringe la popolazione a rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della guardia di finanza. L'agricoltura, con la produzione di cereali, ortaggi e frutta, e l'allevamento (particolarmente sviluppato quello avicolo che conta decine di migliaia di capi) costituiscono le principali risorse economiche del comune, considerata l'assenza di un sia pur minimo sviluppo industriale. Il terziario conta una rete commerciale di dimensioni sufficienti al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità e i servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole; mancano, invece, i servizi (banche, assicurazioni, attività di consulenza informatica) propri dei sistemi economici più avanzati. Non si segnalano strutture sociali di particolare rilievo mentre fra quelle destinate all'arricchimento culturale c'è la biblioteca. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e quelle ricettive offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie costringe la popolazione a rivolgersi altrove.

Relazioni

È una meta turistica abbastanza frequentata ma offre poche opportunità di lavoro. Vive rapporti poco rilevanti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per il lavoro, per l'istruzione secondaria di secondo grado, per la più ampia offerta commerciale e per l'espletamento delle pratiche burocratiche. Nonostante la staticità nel movimento migratorio, che fa registrare valori sia pure lievemente negativi, il saldo attivo del movimento naturale ne fa segnalare una certa crescita demografica. Il calendario delle manifestazioni ricorrenti non prevede, nel corso dell'anno, eventi di particolare rilievo tali da determinare significativi flussi di visitatori dai comuni vicini. La festa dei Patroni, i Santi Simone e Giuda, si celebra il 28 ottobre.

È una meta turistica abbastanza frequentata ma offre poche opportunità di lavoro. Vive rapporti poco rilevanti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per il lavoro, per l'istruzione secondaria di secondo grado, per la più ampia offerta commerciale e per l'espletamento delle pratiche burocratiche. Nonostante la staticità nel movimento migratorio, che fa registrare valori sia pure lievemente negativi, il saldo attivo del movimento naturale ne fa segnalare una certa crescita demografica. Il calendario delle manifestazioni ricorrenti non prevede, nel corso dell'anno, eventi di particolare rilievo tali da determinare significativi flussi di visitatori dai comuni vicini. La festa dei Patroni, i Santi Simone e Giuda, si celebra il 28 ottobre.

Località

Confine

Confine

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rodero rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.