Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, che ha incentivato le tradizionali attività agricole, sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I quistellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e nelle località Nuvolato, San Rocco e Santa Lucia. Il territorio, comprendente anche le località di Brassabene, Carossa, Grossa e Zambone, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L'abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma municipale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di una torre rossa merlata alla ghibellina. L'immagine evoca la porta dell'antico "castrum" esistente prima dell'anno mille.

Centro di pianura, di antiche origini, che ha incentivato le tradizionali attività agricole, sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I quistellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e nelle località Nuvolato, San Rocco e Santa Lucia. Il territorio, comprendente anche le località di Brassabene, Carossa, Grossa e Zambone, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L'abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma municipale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di una torre rossa merlata alla ghibellina. L'immagine evoca la porta dell'antico "castrum" esistente prima dell'anno mille.

Storia

La sua esistenza è documentata almeno dal V secolo d.C., quando l'arrivo di orde barbariche dall'Europa del Nord rese necessaria la costruzione di una fortezza. Quanto al toponimo, non è chiaro se derivi dal nome del torrente Crostolo, in latino CRUSTELLUM, o da QUISTRO, derivato forse dalla forma non attestata AEQUESTRIS, in riferimento all'abbondante presenza di acqua e acquitrini; oppure si potrebbe supporre un diminutivo di ACQUISTUM, da confrontare con la voce voce "acquisto", documentata nel X secolo col significato di 'quello che si può guadagnare sul prodotto del fondo locato'. Nel corso del Medioevo, dopo essere appartenuta ai Canossa, restò a lungo sotto l'influenza del monastero di San Benedetto in Polirone e dei cluniacensi, finché, intorno alla metà del XV secolo, non si affermò la signoria dei Gonzaga, protrattasi fino al 1707; di questo illustre casato il borgo seguì le sorti, sviluppandosi nel periodo della sua ascesa e regredendo nella fase del suo declino. Duramente provata dalla dominazione austriaca e dalla breve invasione francese, partecipò attivamente ai moti risorgimentali, entrando nel regno d'Italia nel 1866. La storia più recente la vede al centro del movimento di protesta contadina chiamato "La boje!", che portò alla nascita delle prime cooperative e leghe di braccianti. Dal punto di vista monumentale degni di nota sono la parrocchiale di San Bartolomeo, della prima metà del XVIII secolo, costruita su progetto del ticinese Giovanni Maria Borsotto, e, a Nuvolato, gli edifici progettati da Giuseppe Gorni, vale a dire: la casa dell'Ortolano, la casa del Panettiere, la "Selvaggia", sua residenza, la scuola e una cappella funeraria.

La sua esistenza è documentata almeno dal V secolo d.C., quando l'arrivo di orde barbariche dall'Europa del Nord rese necessaria la costruzione di una fortezza. Quanto al toponimo, non è chiaro se derivi dal nome del torrente Crostolo, in latino CRUSTELLUM, o da QUISTRO, derivato forse dalla forma non attestata AEQUESTRIS, in riferimento all'abbondante presenza di acqua e acquitrini; oppure si potrebbe supporre un diminutivo di ACQUISTUM, da confrontare con la voce voce "acquisto", documentata nel X secolo col significato di 'quello che si può guadagnare sul prodotto del fondo locato'. Nel corso del Medioevo, dopo essere appartenuta ai Canossa, restò a lungo sotto l'influenza del monastero di San Benedetto in Polirone e dei cluniacensi, finché, intorno alla metà del XV secolo, non si affermò la signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, protrattasi fino al 1707; di questo illustre casato il borgo seguì le sorti, sviluppandosi nel periodo della sua ascesa e regredendo nella fase del suo declino. Duramente provata dalla dominazione austriaca e dalla breve invasione francese, partecipò attivamente ai moti risorgimentali, entrando nel regno d'Italia nel 1866. La storia più recente la vede al centro del movimento di protesta contadina chiamato "La boje!", che portò alla nascita delle prime cooperative e leghe di braccianti. Dal punto di vista monumentale degni di nota sono la parrocchiale di San Bartolomeo, della prima metà del XVIII secolo, costruita su progetto del ticinese Giovanni Maria Borsotto, e, a Nuvolato, gli edifici progettati da Giuseppe Gorni, vale a dire: la casa dell'Ortolano, la casa del Panettiere, la "Selvaggia", sua residenza, la scuola e una cappella funeraria.

Economia

Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, vite, olivo e agrumi; sviluppato è anche l'allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito soprattutto da fabbriche alimentari (tra cui quelle lattiero-casearie), tessili, dell'abbigliamento e di articoli in pelle nonché da numerose imprese edili. A queste si affiancano stabilimenti metallurgici, del legno, dei mobili e degli articoli in plastica, una fabbrica per la costruzione di infissi, una per la produzione di polistirolo espanso e un mangimificio. Il terziario si compone della rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra cui, accanto alle agenzie di consulenza informatica, figura il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta tra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate dal museo d'arte, da una pinacoteca e da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, vite, olivo e agrumi; sviluppato è anche l'allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito soprattutto da fabbriche alimentari (tra cui quelle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIE'>lattiero-casearie</a>), <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILI'>tessili</a>, dell'abbigliamento e di articoli in pelle nonché da numerose imprese edili. A queste si affiancano stabilimenti metallurgici, del legno, dei mobili e degli articoli in plastica, una fabbrica per la costruzione di infissi, una per la produzione di polistirolo espanso e un mangimificio. Il terziario si compone della rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra cui, accanto alle agenzie di consulenza informatica, figura il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta tra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate dal museo d'arte, da una pinacoteca e da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene registri una scarsa affluenza turistica per l'assenza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro grazie al suo ragguardevole sviluppo economico, che consente l'assorbimento di consistenti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, nel complesso non sono rilevanti, mancando anche quei tradizionali appuntamenti folcloristici che altrove richiamano numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Bartolomeo, si celebra il 24 agosto. In località Nuvolato nacque lo scultore e architetto Giuseppe Gorni che, oltre ad aver progettato diversi edifici di Quistello, proprio a Nuvolato, sulle facciate di alcune case, ha evocato, in graffiti, gli antichi mestieri e le vicende quotidiane dei suoi concittadini.

Sebbene registri una scarsa affluenza turistica per l'assenza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro grazie al suo ragguardevole sviluppo economico, che consente l'assorbimento di consistenti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, nel complesso non sono rilevanti, mancando anche quei tradizionali appuntamenti folcloristici che altrove richiamano numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Bartolomeo, si celebra il 24 agosto. In località Nuvolato nacque lo scultore e architetto Giuseppe Gorni che, oltre ad aver progettato diversi edifici di Quistello, proprio a Nuvolato, sulle facciate di alcune case, ha evocato, in graffiti, gli antichi mestieri e le vicende quotidiane dei suoi concittadini.

Località

Bondanello, Botte, Brassabene, Carossa, Grossa, Nuvolato, San Rocco, Santa Lucia, Stoffe, Zambone

Bondanello, Botte, Brassabene, Carossa, Grossa, Nuvolato, San Rocco, Santa Lucia, Stoffe, Zambone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Quistello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.