Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine medievale, la cui economia si basa sull’agricoltura e sul turismo. I quarantini, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi risiedono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, è posto su un’altura digradante a nord verso il corso del torrente Cervino, affluente di sinistra della Bormida. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre d’argento, merlata alla ghibellina, fondata su una verde collina e sormontata da un tralcio di vite, munito di tre grappoli –il tutto è d’oro–.

Piccola comunità collinare, di origine medievale, la cui economia si basa sull’agricoltura e sul turismo. I quarantini, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi risiedono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, è posto su un’altura digradante a nord verso il corso del torrente Cervino, affluente di sinistra della Bormida. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre d’argento, merlata alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINA'>ghibellina</a>, fondata su una verde collina e sormontata da un tralcio di vite, munito di tre grappoli –il tutto è d’oro–.

Storia

La più remota attestazione del toponimo è del 1152 con QUADRAGINTA, ‘quaranta’, che corrisponde al numero di iugeri di cui era formato il fondo rustico cui si riferiva; nel 1199 il toponimo si trova indicato col termine volgare di “quaranta”, come anche in altre successive attestazioni. Nel Medioevo la località era compresa nel comitato di Acqui sotto il dominio del vescovo di Asti, poi, nel 1453 il marchese di Monferrato fu infeudato del luogo che nel 1533 passò a Ottaviano di San Giorgio, nel 1535 si sottomise al marchese di Monferrato per passare, verso la fine del Cinquecento, sotto la giurisdizione del duca di Mantova. Nel 1624 quest’ultimo fece dono a Lelio di Nigro del feudo, del castello e delle pertinenze di Quaranti e Mombaruzzo. Il marchese Alessandro Imperiali Lercari nel 1652 divenne feudatario del territorio che in seguito passò, con titolo comitale, ai Pallavicino di Genova, già signori di Mombaruzzo. Al centro dell’abitato si trova la parrocchiale di San Lorenzo, della prima metà del Settecento, ma la cui facciata è stata rifatta nel XIX secolo; nel 1872 furono eseguiti il restauro della chiesa e la decorazione da parte del pittore Cotti, ridipinta nel 1951 da Macciò di Campo Ligure. Nell’interno, dietro il settecentesco altare in marmo, in una nicchia con ancona in legno è la statua di San Lorenzo del 1737 e nella cappella del transetto destro si trovano alcuni dipinti su tela del 1735 raffiguranti i “Misteri del Rosario”. Il campanile della parrocchiale era un tempo la torre dell’antico castello delle cui mura restano alcuni ruderi. A lieve distanza dall’abitato, sulla strada che conduce a Alice Bel Colle, si erge l’antica pieve di San Damiano dedicata ai Santi Cosma e Damiano, meta ogni anno, il 16 ottobre, di una processione con fiaccolata. L’antica statua lignea del XVI secolo della “Madonna che allatta il Bambino”, che un tempo era qui conservata, si venera ora nella parrocchiale, sull’altare del Rosario.

La più remota attestazione del toponimo è del 1152 con QUADRAGINTA, ‘quaranta’, che corrisponde al numero di iugeri di cui era formato il fondo rustico cui si riferiva; nel 1199 il toponimo si trova indicato col termine volgare di “quaranta”, come anche in altre successive attestazioni. Nel Medioevo la località era compresa nel comitato di Acqui sotto il dominio del vescovo di Asti, poi, nel 1453 il marchese di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> fu infeudato del luogo che nel 1533 passò a Ottaviano di San Giorgio, nel 1535 si sottomise al marchese di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> per passare, verso la fine del Cinquecento, sotto la giurisdizione del duca di Mantova. Nel 1624 quest’ultimo fece dono a Lelio di Nigro del feudo, del castello e delle pertinenze di Quaranti e Mombaruzzo. Il marchese Alessandro Imperiali Lercari nel 1652 divenne feudatario del territorio che in seguito passò, con titolo comitale, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PALLAVICINO'>Pallavicino</a> di Genova, già signori di Mombaruzzo. Al centro dell’abitato si trova la parrocchiale di San Lorenzo, della prima metà del Settecento, ma la cui facciata è stata rifatta nel XIX secolo; nel 1872 furono eseguiti il restauro della chiesa e la decorazione da parte del pittore Cotti, ridipinta nel 1951 da Macciò di Campo Ligure. Nell’interno, dietro il settecentesco altare in marmo, in una nicchia con ancona in legno è la statua di San Lorenzo del 1737 e nella cappella del transetto destro si trovano alcuni dipinti su tela del 1735 raffiguranti i “Misteri del Rosario”. Il campanile della parrocchiale era un tempo la torre dell’antico castello delle cui mura restano alcuni ruderi. A lieve distanza dall’abitato, sulla strada che conduce a Alice Bel Colle, si erge l’antica pieve di San Damiano dedicata ai Santi Cosma e Damiano, meta ogni anno, il 16 ottobre, di una processione con fiaccolata. L’antica statua lignea del XVI secolo della “Madonna che allatta il Bambino”, che un tempo era qui conservata, si venera ora nella parrocchiale, sull’altare del Rosario.

Economia

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Va segnalata, però, la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, uva e altra frutta e con l’allevamento di avicoli. Il settore economico secondario è pressoché inesistente, se si eccettuano modeste imprese che operano nei comparti alimentare ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assenza di una farmacia costringe i quarantini a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Va segnalata, però, la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, uva e altra frutta e con l’allevamento di avicoli. Il settore economico secondario è pressoché inesistente, se si eccettuano modeste imprese che operano nei comparti alimentare ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assenza di una farmacia costringe i quarantini a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

La bella posizione affacciata sulle colline e l’importanza della produzione vinicola, fanno della località un luogo ideale dove trascorrere piacevoli soggiorni in totale relax. Dalla primavera all’autunno, inoltre, vi si svolgono numerose sagre e manifestazioni gastronomiche ed enologiche, tra cui si segnalano: la sagra dei ceci e torta delle rose con degustazione del Barbera, la terza domenica di marzo, e quella dedicata alle caldarroste e al vin brulé, la terza domenica di ottobre. La festa patronale, in onore di San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

La bella posizione affacciata sulle colline e l’importanza della produzione vinicola, fanno della località un luogo ideale dove trascorrere piacevoli soggiorni in totale relax. Dalla primavera all’autunno, inoltre, vi si svolgono numerose sagre e manifestazioni gastronomiche ed enologiche, tra cui si segnalano: la sagra dei ceci e torta delle rose con degustazione del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>, la terza domenica di marzo, e quella dedicata alle caldarroste e al vin brulé, la terza domenica di ottobre. La festa patronale, in onore di San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Quaranti rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.