Descrizione

Comune di montagna, di probabile origine medievale; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da un modesto sviluppo industriale. I priolesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località di Casario e Pievetta, pochi nuclei urbani minori nonché case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, è posto nel fondovalle alla sinistra del fiume; quello di Pievetta è in parte arrampicato sul versante sinistro della valle.

Comune di montagna, di probabile origine medievale; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da un modesto sviluppo industriale. I priolesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località di Casario e Pievetta, pochi nuclei urbani minori nonché case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, è posto nel fondovalle alla sinistra del fiume; quello di Pievetta è in parte arrampicato sul versante sinistro della valle.

Storia

“Paetra Auriola” si chiamava originariamente: un nome derivato, pare, dalla presenza di oro nelle viscere dei monti circostanti. Al 967 risale il più antico documento, quando l’imperatore Ottone I la donò, insieme ai territori dell’Alta Val Tanaro, al marchese Aleramo. Ulteriori notizie si hanno da un atto di donazione del feudo fatto dal marchese Olderico Manfredi nel 1033, a favore del monastero di San Giusto in Susa. Pervenne poi nel 1260 al conte Carlo di Provenza, signore di Alba, che investì di questi luoghi i marchesi di Ceva che a loro volta la cedettero al comune di Asti. Tra le varie signorie che in seguito si avvicendarono nel dominio del borgo, i membri della famiglia Pallavicino assunsero il titolo di marchesi di Priola. Per la sua tradizione patriottica, nel giugno del 1924, caso più unico che raro, rifiutava la cittadinanza a Benito Mussolini. Nel 1960 al comune fu concessa dal Presidente della Repubblica la Medaglia di Bronzo al Valor Civile, con la seguente motivazione: “Sopportava con eroico coraggio e dignitosa fierezza le rappresaglie del nemico invasore offrendo la vita di numerosi suoi figli alla causa della Libertà”. Interessanti dal punto di vista storico-artistico sono i ruderi del castello fortificato, del 1300, di cui è possibile vedere ancora le massicce mura e la torre angolare. Degna di nota è anche l’antica chiesa parrocchiale di San Desiderio, fondata nel 1270, in cui si conservano un altare in legno e un organo, molto antichi e preziosi. In località Casario, in posizione panoramica, si trova l’antica cappella di San Bernardo, costruita sulle rovine di un fortilizio. Il suo interno con la volta a botte è decorato da pregevoli affreschi del 1400, che raffigurano immagini di santi. Interessanti sono anche: la parrocchiale della località Casario, eretta nel 1580, che conserva preziosi affreschi e un organo; la parrocchiale della località Pievetta, dedicata all’Assunta, fondata nel 1560, ricostruita intorno al 1690 e ultimata in stile barocco piemontese, nel 1712.

“Paetra Auriola” si chiamava originariamente: un nome derivato, pare, dalla presenza di oro nelle viscere dei monti circostanti. Al 967 risale il più antico documento, quando l’imperatore Ottone I la donò, insieme ai territori dell’Alta Val Tanaro, al marchese Aleramo. Ulteriori notizie si hanno da un atto di donazione del feudo fatto dal marchese Olderico Manfredi nel 1033, a favore del monastero di San Giusto in Susa. Pervenne poi nel 1260 al conte Carlo di Provenza, signore di Alba, che investì di questi luoghi i marchesi di Ceva che a loro volta la cedettero al comune di Asti. Tra le varie signorie che in seguito si avvicendarono nel dominio del borgo, i membri della famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PALLAVICINO'>Pallavicino</a> assunsero il titolo di marchesi di Priola. Per la sua tradizione patriottica, nel giugno del 1924, caso più unico che raro, rifiutava la cittadinanza a Benito Mussolini. Nel 1960 al comune fu concessa dal Presidente della Repubblica la Medaglia di Bronzo al Valor Civile, con la seguente motivazione: “Sopportava con eroico coraggio e dignitosa fierezza le rappresaglie del nemico invasore offrendo la vita di numerosi suoi figli alla causa della Libertà”. Interessanti dal punto di vista storico-artistico sono i ruderi del castello fortificato, del 1300, di cui è possibile vedere ancora le massicce mura e la torre angolare. Degna di nota è anche l’antica chiesa parrocchiale di San Desiderio, fondata nel 1270, in cui si conservano un altare in legno e un organo, molto antichi e preziosi. In località Casario, in posizione panoramica, si trova l’antica cappella di San Bernardo, costruita sulle rovine di un fortilizio. Il suo interno con la volta a botte è decorato da pregevoli affreschi del 1400, che raffigurano immagini di santi. Interessanti sono anche: la parrocchiale della località Casario, eretta nel 1580, che conserva preziosi affreschi e un organo; la parrocchiale della località Pievetta, dedicata all’Assunta, fondata nel 1560, ricostruita intorno al 1690 e ultimata in stile barocco piemontese, nel 1712.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi (patate), foraggi, uva e altra frutta; oltre la silvicoltura (castagne), si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da aziende che operano nei comparti dei prodotti genericamente alimentari, della lavorazione del legno, delle confezioni, dell’industria metallurgica e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva di cui si compone è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solo le classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario sul posto manca anche la farmacia.

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi (patate), foraggi, uva e altra frutta; oltre la silvicoltura (castagne), si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da aziende che operano nei comparti dei prodotti genericamente alimentari, della lavorazione del legno, delle confezioni, dell’industria metallurgica e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva di cui si compone è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solo le classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario sul posto manca anche la farmacia.

Relazioni

Grazie al clima e alla facilità di comunicazione con altri centri vicini, costituisce una meta di significativo richiamo turistico. Innumerevoli sono le passeggiate lungo il fiume o nei boschi. Una gita d’obbligo è quella a San Bernardo di Casario, da dove si può proseguire per il monte Spinarda, a metri 1.357, oppure si può arrivare al monte Sotto. Un itinerario tipico è quello che porta fino al colle di San Giacomo e a Viola Castello, attraverso una strada che si inoltra in un’amena valletta e per i boschi, oppure quello che giunge a Prato Rotondo, incantevole località ricca di pinete e di fresche sorgenti. Nel corso dell’estate vengono organizzate manifestazioni varie. Una di queste è la sagra della patata, che ha luogo in località Casario, con distribuzione di gnocchi, polenta e altri piatti tipici a base di patate, con l’animazione di gruppi folcloristici e la premiazione in serata del piatto più caratteristico. A luglio, sempre a Casario, si festeggia la Madonna del Carmine. La festa patronale di Pievetta si tiene, invece, il 15 agosto, giorno dell’Assunta. Il Patrono, San Domenico, si festeggia il 4 agosto.

Grazie al clima e alla facilità di comunicazione con altri centri vicini, costituisce una meta di significativo richiamo turistico. Innumerevoli sono le passeggiate lungo il fiume o nei boschi. Una gita d’obbligo è quella a San Bernardo di Casario, da dove si può proseguire per il monte Spinarda, a metri 1.357, oppure si può arrivare al monte Sotto. Un itinerario tipico è quello che porta fino al colle di San Giacomo e a Viola Castello, attraverso una strada che si inoltra in un’amena valletta e per i boschi, oppure quello che giunge a Prato Rotondo, incantevole località ricca di pinete e di fresche sorgenti. Nel corso dell’estate vengono organizzate manifestazioni varie. Una di queste è la sagra della patata, che ha luogo in località Casario, con distribuzione di gnocchi, polenta e altri piatti tipici a base di patate, con l’animazione di gruppi folcloristici e la premiazione in serata del piatto più caratteristico. A luglio, sempre a Casario, si festeggia la Madonna del Carmine. La festa patronale di Pievetta si tiene, invece, il 15 agosto, giorno dell’Assunta. Il Patrono, San Domenico, si festeggia il 4 agosto.

Località

Canova, Casario, Mursecco-Careffi, Pianchiosso, Pievetta

Canova, Casario, Mursecco-Careffi, Pianchiosso, Pievetta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Priola rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.