Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine medievale; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole e su una modesta attività industriale. I prieresi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce in nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, a pianta rettangolare con torri sui quattro angoli, è circondato da boschi e distese prative; il centro storico ha una struttura medioevale. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è costituito da fasce rosse e argentate; il capo dello scudo, azzurro, reca tre pietre di colore grigio, unite tra loro.

Piccola comunità di montagna, di origine medievale; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole e su una modesta attività industriale. I prieresi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce in nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, a pianta rettangolare con torri sui quattro angoli, è circondato da boschi e distese prative; il centro storico ha una struttura medioevale. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è costituito da fasce rosse e argentate; il capo dello scudo, azzurro, reca tre pietre di colore grigio, unite tra loro.

Storia

Il toponimo compare nella documentazione medievale del 1142 con “Prierius”, frequente anche nei secoli successivi. Secondo qualche studioso risalirebbe, invece, al latino PETRARIUM, nel significato di ‘pietraia’, ‘cava di pietre’. Poche sono le notizie storiche pervenute, relative al prime vicende del borgo e alle sue origini: si sa solo che la sua fondazione risale al XIII secolo, quando un feudatario della zona cedette i propri diritti a Giorgio II il Nano, marchese di Ceva. Sotto il profilo storico-artistico interessanti sono: i ruderi del castello e dell’antica pieve di Santa Maria, sede del “Castium et Villa Prierii”, originario probabilmente del X secolo. Nel tessuto del borgo medioevale è caratteristico l’insediamento barocco della parrocchiale di Sant’Antonio Abate (1712-1722), realizzata su progetto dell’architetto Francesco Gallo. In tempi remoti, il borgo era cinto da mura fortificate da sette torri; tre di esse, che erano munite di ponte levatoio, furono rase al suolo per far luogo alla strada provinciale. L’unica torre rimasta e ben conservata, con caditoie e merlature, si eleva a 36 metri di altezza. Accanto a essa sorge un palazzo settecentesco ove nella parte nord si possono osservare ancora i ruderi dell’antico castello. Il santuario della Beata Vergine della Santità, in stile rinascimentale, sorge a 200 metri dal centro abitato ed è stato eretto dai prieresi per voto fatto ai tempi della peste che desolò il Piemonte dal 1605 al 1634. Esistono tuttora cappelle antichissime innalzate ai tempi dell’evangelizzazione dell’Impero Romano: la cappella del villaggio Campetto, dedicata a San Giuliano, che conserva nella sacrestia affreschi del XV secolo; la cappella di San Pietro, situata ai confini con Castelnuovo Ceva, nei pressi della quale si notano ancora i resti delle trincee napoleoniche; quella di San Bernardo a monte del concentrico; infine quella del Poggio, ormai in completo abbandono.

Il toponimo compare nella documentazione medievale del 1142 con “Prierius”, frequente anche nei secoli successivi. Secondo qualche studioso risalirebbe, invece, al latino PETRARIUM, nel significato di ‘pietraia’, ‘cava di pietre’. Poche sono le notizie storiche pervenute, relative al prime vicende del borgo e alle sue origini: si sa solo che la sua fondazione risale al XIII secolo, quando un feudatario della zona cedette i propri diritti a Giorgio II il Nano, marchese di Ceva. Sotto il profilo storico-artistico interessanti sono: i ruderi del castello e dell’antica pieve di Santa Maria, sede del “Castium et Villa Prierii”, originario probabilmente del X secolo. Nel tessuto del borgo medioevale è caratteristico l’insediamento barocco della parrocchiale di Sant’Antonio Abate (1712-1722), realizzata su progetto dell’architetto Francesco Gallo. In tempi remoti, il borgo era cinto da mura fortificate da sette torri; tre di esse, che erano munite di ponte levatoio, furono rase al suolo per far luogo alla strada provinciale. L’unica torre rimasta e ben conservata, con caditoie e merlature, si eleva a 36 metri di altezza. Accanto a essa sorge un palazzo settecentesco ove nella parte nord si possono osservare ancora i ruderi dell’antico castello. Il santuario della Beata Vergine della Santità, in stile rinascimentale, sorge a 200 metri dal centro abitato ed è stato eretto dai prieresi per voto fatto ai tempi della peste che desolò il Piemonte dal 1605 al 1634. Esistono tuttora cappelle antichissime innalzate ai tempi dell’evangelizzazione dell’Impero Romano: la cappella del villaggio Campetto, dedicata a San Giuliano, che conserva nella sacrestia affreschi del XV secolo; la cappella di San Pietro, situata ai confini con Castelnuovo Ceva, nei pressi della quale si notano ancora i resti delle trincee napoleoniche; quella di San Bernardo a monte del concentrico; infine quella del Poggio, ormai in completo abbandono.

Economia

Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti tessile, edile, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione e delle macchine per l’agricoltura. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe la popolazione a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione e delle macchine per l’agricoltura. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe la popolazione a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, attira comunque visitatori in quanto unisce all’interessante patrimonio architettonico un paesaggio naturale ricco e vario con castagneti, boschi e pinete, attraversato da numerosi rivi e torrenti. Tra le manifestazioni periodiche va segnalata la tradizionale mostra d’arte, artigianato e antiquariato, che vede la partecipazione di artisti e artigiani altamente qualificati e si arricchisce ogni anno di nuovi e importanti avvenimenti. Il Patrono, Sant’Antonio Abate, si festeggia il 17 gennaio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, attira comunque visitatori in quanto unisce all’interessante patrimonio architettonico un paesaggio naturale ricco e vario con castagneti, boschi e pinete, attraversato da numerosi rivi e torrenti. Tra le manifestazioni periodiche va segnalata la tradizionale mostra d’arte, artigianato e antiquariato, che vede la partecipazione di artisti e artigiani altamente qualificati e si arricchisce ogni anno di nuovi e importanti avvenimenti. Il Patrono, Sant’Antonio Abate, si festeggia il 17 gennaio.

Località

Campetto, Costa

Campetto, Costa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Priero rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.