Descrizione

Centro rivierasco, ubicato in montagna e di antiche origini, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie, oltre che sul turismo. I praiesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, parte del quale è costituita da isole marittime, tra cui quella chiamata Dino, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.158 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, si estende tra l’arenile e la ferrovia; interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, in campo di cielo, una rupe, nella quale si aprono due grotte, sormontata dall’immagine aureolata della Vergine con il Bambino Gesù; l’aureola reca la scritta: IN PETRA EXALTASTI ME.

Centro rivierasco, ubicato in montagna e di antiche origini, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie, oltre che sul turismo. I praiesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, parte del quale è costituita da isole marittime, tra cui quella chiamata Dino, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.158 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, si estende tra l’arenile e la ferrovia; interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, in campo di cielo, una rupe, nella quale si aprono due grotte, sormontata dall’immagine aureolata della Vergine con il Bambino Gesù; l’aureola reca la scritta: IN PETRA EXALTASTI ME.

Storia

La zona risulta abitata già nell’età paleolitica, stando ai reperti trovati nella grotta del santuario della Madonna. Ai primitivi insediamenti ne subentrarono altri fino ad arrivare alla conquista dei romani, di cui pure sono pervenute varie testimonianze. Dapprima si chiamò Praia degli Schiavoni, forse per via di una colonia di slavi portatavi dai bizantini, nel X secolo, per difenderla dalle incursioni saracene. In seguito fu detta Praia d’Aieta, perché compresa nel territorio aietano, da cui si staccò nel 1928, quando, divenuta comune autonomo, assunse il nome attuale. La prima parte del toponimo riflette l’omonimo termine calabrese, avente il significato di ‘spiaggia’ e derivante dal greco “plagìa”, ‘paese in declivio’, o “plàgia”, neutro plurale di “plàgion”, ‘piano inclinato’. La sua storia è un tutt’uno con quella di Aieta, che le fu aggregata sul finire degli anni Venti del Novecento, recuperando l’autonomia amministrativa nel 1937. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale; la grotta-santuario della Madonna, in cui si possono ammirare alcune pregevoli statue della Vergine, del XIV e XVII secolo; il castello trecentesco, detto rocca di Praia, riattato dai proprietari, i marchesi Cosentini, nei pressi dell’abitato, e una torre di guardia costiera, risalente al Cinquecento, di fronte all’isola Dino.

La zona risulta abitata già nell’età paleolitica, stando ai reperti trovati nella grotta del santuario della Madonna. Ai primitivi insediamenti ne subentrarono altri fino ad arrivare alla conquista dei romani, di cui pure sono pervenute varie testimonianze. Dapprima si chiamò Praia degli Schiavoni, forse per via di una colonia di slavi portatavi dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BIZANTINI'>bizantini</a>, nel X secolo, per difenderla dalle incursioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SARACENE'>saracene</a>. In seguito fu detta Praia d’Aieta, perché compresa nel territorio aietano, da cui si staccò nel 1928, quando, divenuta comune autonomo, assunse il nome attuale. La prima parte del toponimo riflette l’omonimo termine calabrese, avente il significato di ‘spiaggia’ e derivante dal greco “plagìa”, ‘paese in declivio’, o “plàgia”, neutro plurale di “plàgion”, ‘piano inclinato’. La sua storia è un tutt’uno con quella di Aieta, che le fu aggregata sul finire degli anni Venti del Novecento, recuperando l’autonomia amministrativa nel 1937. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale; la grotta-santuario della Madonna, in cui si possono ammirare alcune pregevoli statue della Vergine, del XIV e XVII secolo; il castello trecentesco, detto rocca di Praia, riattato dai proprietari, i marchesi Cosentini, nei pressi dell’abitato, e una torre di guardia costiera, risalente al Cinquecento, di fronte all’isola Dino.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Sviluppata è l’industria tessile, affiancata da aziende che operano nei comparti alimentare, cantieristico, edile, elettrico, metalmeccanico, dell’abbigliamento, dei materiali da costruzione, del vetro, della lavorazione del legno e della fabbricazione di mobili; non manca una centrale elettrica. Il terziario si compone della rete distributiva (basata su una forte presenza del commercio al dettaglio), e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche assicurazioni e fondi pensione. Non si segnalano particolari strutture sociali degne di nota. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, un istituto professionale alberghiero, i licei classico e linguistico; per l’arricchimento culturale si può usufruire del museo “Raccolta d’arte moderna e contemporanea”. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono pure le locali emittenti radiotelevisive. Buona è la capacità ricettiva, offrendosi un’ampia possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dall’ospedale e dalla clinica privata locali.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Sviluppata è l’industria tessile, affiancata da aziende che operano nei comparti alimentare, cantieristico, edile, elettrico, metalmeccanico, dell’abbigliamento, dei materiali da costruzione, del vetro, della lavorazione del legno e della fabbricazione di mobili; non manca una centrale elettrica. Il terziario si compone della rete distributiva (basata su una forte presenza del commercio al dettaglio), e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche assicurazioni e fondi pensione. Non si segnalano particolari strutture sociali degne di nota. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, un istituto professionale alberghiero, i licei classico e linguistico; per l’arricchimento culturale si può usufruire del museo “Raccolta d’arte moderna e contemporanea”. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono pure le locali emittenti radiotelevisive. Buona è la capacità ricettiva, offrendosi un’ampia possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dall’ospedale e dalla clinica privata locali.

Relazioni

Stazione balneare, registra un consistente movimento di turisti, cui offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i genuini prodotti del luogo, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, effettuando gite in barca all’isola Dino, in cui si trovano splendide grotte, e praticando, tra l’altro, la pesca subacquea. Molto frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono un notevole assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie anche alla presenza degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e del presidio ospedaliero. Tra gli appuntamenti tradizionali, che contribuiscono ad aumentare il numero dei visitatori, meritano di essere citate le fiere di maggio, giugno e agosto. Il mercato settimanale si svolge il giovedì. La Patrona, Santa Maria della Grotta, viene festeggiata il 15 agosto.

Stazione balneare, registra un consistente movimento di turisti, cui offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i genuini prodotti del luogo, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, effettuando gite in barca all’isola Dino, in cui si trovano splendide grotte, e praticando, tra l’altro, la pesca subacquea. Molto frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono un notevole assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie anche alla presenza degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e del presidio ospedaliero. Tra gli appuntamenti tradizionali, che contribuiscono ad aumentare il numero dei visitatori, meritano di essere citate le fiere di maggio, giugno e agosto. Il mercato settimanale si svolge il giovedì. La Patrona, Santa Maria della Grotta, viene festeggiata il 15 agosto.

Località

Isola Dino, Vingiolo

Isola Dino, Vingiolo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Praia a Mare rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.