Descrizione

Centro collinare di fondazione medievale, la cui economia ha fatto registrare da qualche decennio un’accelerazione dello sviluppo industriale, mostrando anche una certa apertura al turismo ecologico e culturale. Più della metà dei pergolesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiede nel capoluogo comunale, adagiato con pianta compatta in un avvallamento; il resto della comunità si distribuisce in un certo numero di altre località, in moltissimi aggregati urbani elementari e in varie case sparse. Il territorio comunale, occupato da sinuose e verdeggianti colline, è ammantato di cerrete, faggete, castagneti e boschi di roverella e acero; l’abbondanza di acque rende fertile il terreno, favorendo il rigoglio dei seminativi e dei vigneti. In lontananza si ergono alcune tra le cime più elevate dell’Appennino umbro-marchigiano, come il monte Cucco, il monte Catria e la Serra di Burano. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano due tralci di vite posti in “decusse”, con sei pampini verdi e quattro grappoli d’oro; i due tralci sono fondati sulla vetta centrale di un monte all’italiana a tre cime purpuree.

Centro collinare di fondazione medievale, la cui economia ha fatto registrare da qualche decennio un’accelerazione dello sviluppo industriale, mostrando anche una certa apertura al turismo ecologico e culturale. Più della metà dei pergolesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiede nel capoluogo comunale, adagiato con pianta compatta in un avvallamento; il resto della comunità si distribuisce in un certo numero di altre località, in moltissimi aggregati urbani elementari e in varie case sparse. Il territorio comunale, occupato da sinuose e verdeggianti colline, è ammantato di cerrete, faggete, castagneti e boschi di roverella e acero; l’abbondanza di acque rende fertile il terreno, favorendo il rigoglio dei seminativi e dei vigneti. In lontananza si ergono alcune tra le cime più elevate dell’Appennino umbro-marchigiano, come il monte Cucco, il monte Catria e la Serra di Burano. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano due tralci di vite posti in “decusse”, con sei pampini verdi e quattro grappoli d’oro; i due tralci sono fondati sulla vetta centrale di un monte all’italiana a tre cime purpuree.

Storia

L’attuale abitato fu fondato nella prima metà del XIII secolo dagli eugubini, col nome di Castello del Colle della Pergola; il territorio comunale, però, aveva ospitato fin dalla remota antichità insediamenti umbri, etruschi e celtici. Fu sotto la giurisdizione di Gubbio fino al 1350, anno in cui si costituì libero comune, e nel 1384 fu sottomessa dai Malatesta, signori di Fano. Nella prima metà del XV secolo passò da Niccolò Fortebraccio a Francesco Sforza e a Sigismondo Pandolfo Malatesta, fino all’annessione al ducato di Urbino, di cui seguì le vicende storiche. Entrata nel 1631 a far parte dello Stato Pontificio, fu elevata nel 1752 al rango di città, ottenendo nel 1796 l’istituzione della zecca, che batté moneta fino al 1799. Nel 1860 fu tra le prime città delle Marche ad insorgere contro la Chiesa. Il toponimo riflette il latino PERGULA, ‘loggetta, poggiolo’, nel senso di ‘luogo riservato’. Della rocca quattrocentesca, edificata su progetto dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini sui resti di un preesistente edificio dell’XI secolo, restano solo i ruderi. Numerose sono le chiese, tra cui spiccano quelle gotiche medievali di San Giacomo e di San Francesco –quest’ultima con facciata asimmetrica e portale del XIV secolo– nonché la cattedrale, edificata nel 1258; altri edifici sacri di grande interesse architettonico sono l’ex chiesa di Santa Maria in Piazza e la chiesa settecentesca in cotto di Santa Maria delle Tinte, con cupola ottagonale. Il palazzo comunale, di foggia barocca, custodisce una statua gotica quattrocentesca e una preziosa pala robbiana del XVI secolo. Numerosi palazzi signorili impreziosiscono inoltre le strette strade del centro storico.

L’attuale abitato fu fondato nella prima metà del XIII secolo dagli eugubini, col nome di Castello del Colle della Pergola; il territorio comunale, però, aveva ospitato fin dalla remota antichità insediamenti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=UMBRI'>umbri</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CELTICI'>celtici</a>. Fu sotto la giurisdizione di Gubbio fino al 1350, anno in cui si costituì libero comune, e nel 1384 fu sottomessa dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MALATESTA'>Malatesta</a>, signori di Fano. Nella prima metà del XV secolo passò da Niccolò Fortebraccio a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=FRANCESCOSFORZA'>Francesco Sforza</a> e a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=SIGISMONDOPANDOLFOMALATESTA'>Sigismondo Pandolfo Malatesta</a>, fino all’annessione al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=DUCATODIURBINO'>ducato di Urbino</a>, di cui seguì le vicende storiche. Entrata nel 1631 a far parte dello Stato Pontificio, fu elevata nel 1752 al rango di città, ottenendo nel 1796 l’istituzione della zecca, che batté moneta fino al 1799. Nel 1860 fu tra le prime città delle Marche ad insorgere contro la Chiesa. Il toponimo riflette il latino PERGULA, ‘loggetta, poggiolo’, nel senso di ‘luogo riservato’. Della rocca quattrocentesca, edificata su progetto dell’architetto senese <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=FRANCESCODIGIORGIOMARTINI'>Francesco di Giorgio Martini</a> sui resti di un preesistente edificio dell’XI secolo, restano solo i ruderi. Numerose sono le chiese, tra cui spiccano quelle gotiche medievali di San Giacomo e di San Francesco –quest’ultima con facciata asimmetrica e portale del XIV secolo– nonché la cattedrale, edificata nel 1258; altri edifici sacri di grande interesse architettonico sono l’ex chiesa di Santa Maria in Piazza e la chiesa settecentesca in cotto di Santa Maria delle Tinte, con cupola ottagonale. Il palazzo comunale, di foggia barocca, custodisce una statua gotica quattrocentesca e una preziosa pala robbiana del XVI secolo. Numerosi palazzi signorili impreziosiscono inoltre le strette strade del centro storico.

Economia

Culla di un fiorente artigianato laniero a partire dal Medioevo, si è giovata fino all’immediato dopoguerra della presenza di ricchi giacimenti di zolfo. Attualmente l’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, ortaggi, uva da vino e foraggi, continua a costituire, con l’allevamento bovino, una buona fonte di reddito e di occupazione; al settore primario si affianca un solido apparato di imprese industriali, attive principalmente nei comparti dei tessuti, delle confezioni, delle calzature, del legno, della lavorazione dei metalli, della meccanica e dell’elettronica; articolata è la rete distributiva e ricco il ventaglio dei servizi privati. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, il comune ospita le scuole dell’obbligo e un liceo scientifico; le strutture culturali annoverano due biblioteche mentre quelle sanitarie sono rappresentate da un ospedale, dalla sede del distretto sanitario e da un poliambulatorio; buona è inoltre la qualità dell’apparato ricettivo, che dispone di ristoranti e di strutture per il soggiorno.

Culla di un fiorente artigianato laniero a partire dal Medioevo, si è giovata fino all’immediato dopoguerra della presenza di ricchi giacimenti di zolfo. Attualmente l’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, ortaggi, uva da vino e foraggi, continua a costituire, con l’allevamento bovino, una buona fonte di reddito e di occupazione; al settore primario si affianca un solido apparato di imprese industriali, attive principalmente nei comparti dei tessuti, delle confezioni, delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CALZATURE'>calzature</a>, del legno, della lavorazione dei metalli, della meccanica e dell’elettronica; articolata è la rete distributiva e ricco il ventaglio dei servizi privati. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, il comune ospita le scuole dell’obbligo e un liceo scientifico; le strutture culturali annoverano due biblioteche mentre quelle sanitarie sono rappresentate da un ospedale, dalla sede del distretto sanitario e da un poliambulatorio; buona è inoltre la qualità dell’apparato ricettivo, che dispone di ristoranti e di strutture per il soggiorno.

Relazioni

Ricercata meta turistica, offre numerose occasioni di svago: grande successo di pubblico riscuote la “Festa del vino” (giugno), che offre degustazioni dei migliori vini regionali, quali la Vernaccia rossa, il Sangiovese dei Colli Pesaresi, i delicati Bianchello e Verdicchio, il Moscatello, il Vinsanto e l’antica e tradizionale Visciolata. Fiere e mercati si svolgono nell’intero arco dell’anno e incrementano gli scambi commerciali. I Patroni, i Santi Secondo e Giustina, si festeggiano la prima domenica di giugno.

Ricercata meta turistica, offre numerose occasioni di svago: grande successo di pubblico riscuote la “Festa del vino” (giugno), che offre degustazioni dei migliori vini regionali, quali la Vernaccia rossa, il Sangiovese dei Colli Pesaresi, i delicati Bianchello e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=VERDICCHIO'>Verdicchio</a>, il Moscatello, il Vinsanto e l’antica e tradizionale Visciolata. Fiere e mercati si svolgono nell’intero arco dell’anno e incrementano gli scambi commerciali. I Patroni, i Santi Secondo e Giustina, si festeggiano la prima domenica di giugno.

Località

Barbanti, Bellisio Alto, Bellisio Solfare, Ca' Montegherardello, Cartoceto, Cicula, Fenigli, Grifoleto, Madonna del Piano, Mezzanotte, Monterolo, Montesecco, Montevecchio, Pantana, Pantana Serralta, Percozzone, Pian dell'Abate, Vallerea

Barbanti, Bellisio Alto, Bellisio Solfare, Ca' Montegherardello, Cartoceto, Cicula, Fenigli, Grifoleto, Madonna del Piano, Mezzanotte, Monterolo, Montesecco, Montevecchio, Pantana, Pantana Serralta, Percozzone, Pian dell'Abate, Vallerea