Descrizione

Città, capoluogo di provincia dal 1992, sviluppatasi parallelamente alla sua crescita industriale: i grandi stabilimenti tessili hanno assorbito la maggioranza della popolazione attiva, con ottimi risultati anche nel terziario di base e i servizi di intermediazione. Notevole la presenza di una nutrita comunità di cinesi, socialmente integrata ed occupata principalmente nel tessile. I pratesi, con un indice di vecchiaia lievemente superiore alla media, si distribuiscono in un grande numero di località intorno al capoluogo: Canneto, Carteano, Castelnuovo, Filettole, Ponte Attigliano. Il territorio comunale si estende dai piedi dei monti della Calvana alla piana industrializzata a sud dei rilievi, passando dall'andamento collinare del centro medievale a quello disteso della periferia, caratterizzato da estati calde ed umide alternate ad inverni rigidi. Lo stemma raffigura, nella parte superiore di uno scudo ricoperto di fiordalisi (allusione al prato fiorito), un rastrello, detto "capo d'Angiò", con quattro pendenti rossi, alternati a tre gigli d'oro su campo azzurro: si tratta del distintivo di parte guelfa riconosciuto nel XIV sec. dagli Angioini alla cittadinanza alleata. Il gonfalone su cui esso è riportato è stato concesso con Decreto del Capo del Governo.  

Città, capoluogo di provincia dal 1992, sviluppatasi parallelamente alla sua crescita industriale: i grandi stabilimenti tessili hanno assorbito la maggioranza della popolazione attiva, con ottimi risultati anche nel terziario di base e i servizi di intermediazione. Notevole la presenza di una nutrita comunità di cinesi, socialmente integrata ed occupata principalmente nel tessile. I pratesi, con un indice di vecchiaia lievemente superiore alla media, si distribuiscono in un grande numero di località intorno al capoluogo: Canneto, Carteano, Castelnuovo, Filettole, Ponte Attigliano. Il territorio comunale si estende dai piedi dei monti della Calvana alla piana industrializzata a sud dei rilievi, passando dall'andamento collinare del centro medievale a quello disteso della periferia, caratterizzato da estati calde ed umide alternate ad inverni rigidi. Lo stemma raffigura, nella parte superiore di uno scudo ricoperto di fiordalisi (allusione al prato fiorito), un rastrello, detto "capo d'Angiò", con quattro pendenti rossi, alternati a tre gigli d'oro su campo azzurro: si tratta del distintivo di parte <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=GUELFA'>guelfa</a> riconosciuto nel XIV sec. dagli Angioini alla cittadinanza alleata. Il gonfalone su cui esso è riportato è stato concesso con Decreto del Capo del Governo.  

Storia

Originariamente abitata dai Liguri e dagli etruschi, dominio longobardo tra il VI e il VII sec., interamente distrutta dalla contessa Matilde di Toscana nel 1107, a cavallo del XII sec. acquisisce un assetto tipicamente comunale. Teatro degli scontri tra parte guelfa e ghibellina (testimonianza dell'epoca il Castello dell'Imperatore), si allea con il re di Napoli Roberto d'Angiò grazie al quale aspira a salvaguardare la propria autonomia da Firenze. La temuta e potente vicina la sottomette pacificamente nel 1351 per concessione della regina Giovanna, e tra le due città si instaura subito un duraturo quanto astioso e turbolento rapporto. Al dominio dello stato fiorentino subentra quello dei Lorena, che a loro volta cedono il territorio al Regno Sabaudo in virtù del 70% dei voti del plebiscito popolare del 1860. La ricorrenza storica più importante del calendario pratese è il giorno della liberazione, quando vengono commemorati i 29 martiri partigiani di Figline catturati e uccisi da un drappello tedesco. Punti di riferimento della storia e della città la chiesa di S. Francesco (il Duomo), Santa Maria alle Carceri, Palazzo Pretorio e la scultura di Henry Moore in piazza San Marco.  

Originariamente abitata dai Liguri e dagli etruschi, dominio longobardo tra il VI e il VII sec., interamente distrutta dalla contessa Matilde di Toscana nel 1107, a cavallo del XII sec. acquisisce un assetto tipicamente comunale. Teatro degli scontri tra parte guelfa e ghibellina (testimonianza dell'epoca il Castello dell'Imperatore), si allea con il re di Napoli Roberto d'Angiò grazie al quale aspira a salvaguardare la propria autonomia da Firenze. La temuta e potente vicina la sottomette pacificamente nel 1351 per concessione della regina Giovanna, e tra le due città si instaura subito un duraturo quanto astioso e turbolento rapporto. Al dominio dello stato fiorentino subentra quello dei Lorena, che a loro volta cedono il territorio al Regno Sabaudo in virtù del 70% dei voti del plebiscito popolare del 1860. La ricorrenza storica più importante del calendario pratese è il giorno della liberazione, quando vengono commemorati i 29 martiri partigiani di Figline catturati e uccisi da un drappello tedesco. Punti di riferimento della storia e della città la chiesa di S. Francesco (il Duomo), Santa Maria alle Carceri, Palazzo Pretorio e la scultura di Henry Moore in piazza San Marco.  

Economia

Come capoluogo di provincia è dotata di tutti gli uffici della pubblica amministrazione; è sede ospedaliera nonché della Usl n. 4 e vanta un discreto numero di scuole d'ogni ordine e grado. Altrettanto articolato il terziario, a supporto dell'industria (fiorente soprattutto nel tessile e nel laniero) e del privato: presenti numerose imprese commerciali, società finanziarie e assicuratrici, istituti di credito e tutta la gamma della distribuzione. All'andamento positivo dell'economia locale corrisponde una indubbia vitalità culturale: la città è dotata di gallerie, musei, teatri, cinema e biblioteche, oltre al noto Centro Sismologico Italiano. Numerose sono le emittenti radiofoniche e televisive locali (Radio Prato, Radio Antenna Toscana Uno, Radio Blue, TV Prato, Televideon). Particolarmente seguite le performance calcistiche della Pratese; oltre allo stadio comunale non mancano diversi e attrezzati altri impianti sportivi, campi da tennis e maneggi.      

Come capoluogo di provincia è dotata di tutti gli uffici della pubblica amministrazione; è sede ospedaliera nonché della Usl n. 4 e vanta un discreto numero di scuole d'ogni ordine e grado. Altrettanto articolato il terziario, a supporto dell'industria (fiorente soprattutto nel tessile e nel laniero) e del privato: presenti numerose imprese commerciali, società finanziarie e assicuratrici, istituti di credito e tutta la gamma della distribuzione. All'andamento positivo dell'economia locale corrisponde una indubbia vitalità culturale: la città è dotata di gallerie, musei, teatri, cinema e biblioteche, oltre al noto Centro Sismologico Italiano. Numerose sono le emittenti radiofoniche e televisive locali (Radio Prato, Radio Antenna Toscana Uno, Radio Blue, TV Prato, Televideon). Particolarmente seguite le performance calcistiche della Pratese; oltre allo stadio comunale non mancano diversi e attrezzati altri impianti sportivi, campi da tennis e maneggi.      

Relazioni

Nei padiglioni della fiera si succedono eventi originali ed unici in Italia come la mostra come la mostra mercato del fumetto e della fantascienza a febbraio o il convegno filatelico a marzo. In occasione della tradizionale festa della Madonna, l'8 settembre, per le vie del centro sfila il corteo storico con la partecipazione degli sbandieratori e di centinaia di figuranti in costume provenienti da diverse città italiane. Il 26 dicembre si celebra il patrono Santo Stefano. La città è gemellata: dal 1975 con Nam Dinh (Vietnam); dal 1977 con Albemarle county (Virginia, Usa); dal 1981 con Roubaix (Francia); dal 1987 con Ch′ang Zhow (Cina) ed Ebensee (Austria); dal 1988 con Wangen (Germania). Il personaggio più illustre nato a Prato è un geniale uomo d'affari vissuto tra il 1355 e il 1410: Francesco Di Marco Datini, detto Francesco da Prato, ricordato da un monumento davanti al Palazzo del Pretorio. Alla sua inventiva, alla sua capacità tecnica e dal suo spiccato senso degli affari si attribuisce l'origine dell'attuale sistema bancario, ricondotta alla sua consuetudine di far uso di quelli che allora si definivano "pagamenti a distanza" e che possono essere considerati gli antenati di cambiali, assegni bancari e altri titoli del genere. Nella città è nato (nel 1457) anche il pittore carmelitano Filippino Lippi; come pure pratese era un altro personaggio, passato alla storia per un evento luttuoso: l'anarchico Gaetano Bresci, che nel 1900 uccise a colpi di pistola Umberto I re d'Italia.

Nei padiglioni della fiera si succedono eventi originali ed unici in Italia come la mostra come la mostra mercato del fumetto e della fantascienza a febbraio o il convegno filatelico a marzo. In occasione della tradizionale festa della Madonna, l'8 settembre, per le vie del centro sfila il corteo storico con la partecipazione degli sbandieratori e di centinaia di figuranti in costume provenienti da diverse città italiane. Il 26 dicembre si celebra il patrono Santo Stefano. La città è gemellata: dal 1975 con Nam Dinh (Vietnam); dal 1977 con Albemarle county (Virginia, Usa); dal 1981 con Roubaix (Francia); dal 1987 con Ch′ang Zhow (Cina) ed Ebensee (Austria); dal 1988 con Wangen (Germania). Il personaggio più illustre nato a Prato è un geniale uomo d'affari vissuto tra il 1355 e il 1410: Francesco Di Marco Datini, detto Francesco da Prato, ricordato da un monumento davanti al Palazzo del Pretorio. Alla sua inventiva, alla sua capacità tecnica e dal suo spiccato senso degli affari si attribuisce l'origine dell'attuale sistema bancario, ricondotta alla sua consuetudine di far uso di quelli che allora si definivano "pagamenti a distanza" e che possono essere considerati gli antenati di cambiali, assegni bancari e altri titoli del genere. Nella città è nato (nel 1457) anche il pittore carmelitano Filippino Lippi; come pure pratese era un altro personaggio, passato alla storia per un evento luttuoso: l'anarchico Gaetano Bresci, che nel 1900 uccise a colpi di pistola Umberto I re d'Italia.

Località

Canneto, Castelnuovo, Corteano, Filettole, Le Cascine, Le Torri, Le Vanne, Pinzale, Ponte a Tigliano

Canneto, Castelnuovo, Corteano, Filettole, Le Cascine, Le Torri, Le Vanne, Pinzale, Ponte a Tigliano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Prato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.