Descrizione

Centro di montagna, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l'industria. I pradalunghesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, contiguo alla località omonima del comune di Albino. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.160 metri del monte Misma, conosciuto per la presenza delle cave di pietre coti, che si ritiene siano le più antiche d'Italia, sfruttate già dai romani. L'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Centro di montagna, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l'industria. I pradalunghesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, contiguo alla località omonima del comune di Albino. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.160 metri del monte Misma, conosciuto per la presenza delle cave di pietre coti, che si ritiene siano le più antiche d'Italia, sfruttate già dai romani. L'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

L'insediamento originario sorse probabilmente lungo le pendici del monte Misma, per esigenze difensive, oltre che per porsi al riparo dagli straripamenti del Serio. Sull'etimologia del toponimo ci sono diverse teorie: alcuni studiosi lo riportano all'espressione dialettale "preda lunga", usata in riferimento alla forma allungata delle pietre coti, la cui lavorazione ha costituito per secoli la maggior risorsa del centro; altri invece si richiamano a un dio Prata, venerato in epoca romana, o al latino PRATA LONGA, che indicherebbe le vaste aree verdi presenti nella zona. Le lunghe gallerie scavate sul Misma testimoniano comunque un'attività molto antica e particolarmente fiorente anche nel Medioevo. Rimasta sotto la giurisdizione di Nembro fino al 1580, quando le fu concessa l'autonomia amministrativa, fu più volte saccheggiata durante gli scontri tra guelfi e ghibellini. Coinvolta nella guerra tra il Ducato di Milano e la Repubblica veneta, verso la metà del XV secolo fu devastata dalle truppe di Bartolomeo Colleoni, al soldo degli Sforza, registrando in seguito un certo sviluppo economico, connesso alla ripresa della tradizionale attività di estrazione e lavorazione di pietre coti, resa a sua volta possibile dalla pace assicurata da Venezia. La storia successiva al declino della Serenissima, sul finire del Settecento, ha seguito quella del resto della provincia. Dal punto di vista architettonico l'edificio più interessante è la parrocchiale, costruita nella prima metà del XVIII secolo su una precedente chiesa, del 1400; vi è possibile ammirare, tra le altre opere, un pregevole dipinto dei primi anni del Cinquecento.

L'insediamento originario sorse probabilmente lungo le pendici del monte Misma, per esigenze difensive, oltre che per porsi al riparo dagli straripamenti del Serio. Sull'etimologia del toponimo ci sono diverse teorie: alcuni studiosi lo riportano all'espressione dialettale "preda lunga", usata in riferimento alla forma allungata delle pietre coti, la cui lavorazione ha costituito per secoli la maggior risorsa del centro; altri invece si richiamano a un dio Prata, venerato in epoca romana, o al latino PRATA LONGA, che indicherebbe le vaste aree verdi presenti nella zona. Le lunghe gallerie scavate sul Misma testimoniano comunque un'attività molto antica e particolarmente fiorente anche nel Medioevo. Rimasta sotto la giurisdizione di Nembro fino al 1580, quando le fu concessa l'autonomia amministrativa, fu più volte saccheggiata durante gli scontri tra guelfi e ghibellini. Coinvolta nella guerra tra il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>Ducato di Milano</a> e la Repubblica veneta, verso la metà del XV secolo fu devastata dalle truppe di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BARTOLOMEOCOLLEONI'>Bartolomeo Colleoni</a>, al soldo degli Sforza, registrando in seguito un certo sviluppo economico, connesso alla ripresa della tradizionale attività di estrazione e lavorazione di pietre coti, resa a sua volta possibile dalla pace assicurata da Venezia. La storia successiva al declino della Serenissima, sul finire del Settecento, ha seguito quella del resto della provincia. Dal punto di vista architettonico l'edificio più interessante è la parrocchiale, costruita nella prima metà del XVIII secolo su una precedente chiesa, del 1400; vi è possibile ammirare, tra le altre opere, un pregevole dipinto dei primi anni del Cinquecento.

Economia

Come altri comuni del circondario, anche questo non vanta una rete di uffici e servizi articolata: oltre all'ufficio postale e al municipio, non ve ne sono altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'agricoltura si articola in numerose coltivazioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, i foraggi, i vigneti e i frutteti; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. Sviluppate sono le industrie elettronica e tessile, affiancate da più aziende che operano nei comparti edile, del legno, delle materie plastiche, della fabbricazione di mobili e della produzione di sale. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. La presenza del servizio bancario permette l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Tra le strutture sociali si registra un asilo nido. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e per l'approfondimento culturale si può disporre di una biblioteca. Tra i pubblici esercizi figurano diversi ristoranti ma non si offre possibilità di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico, mentre per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Come altri comuni del circondario, anche questo non vanta una rete di uffici e servizi articolata: oltre all'ufficio postale e al municipio, non ve ne sono altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'agricoltura si articola in numerose coltivazioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, i foraggi, i vigneti e i frutteti; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. Sviluppate sono le industrie elettronica e tessile, affiancate da più aziende che operano nei comparti edile, del legno, delle materie plastiche, della fabbricazione di mobili e della produzione di sale. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. La presenza del servizio bancario permette l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Tra le strutture sociali si registra un asilo nido. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e per l'approfondimento culturale si può disporre di una biblioteca. Tra i pubblici esercizi figurano diversi ristoranti ma non si offre possibilità di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico, mentre per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell'agriturismo bergamasco, per la suggestiva cornice paesaggistica e la genuinità dei prodotti locali, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. Tuttavia i movimenti pendolari si verificano anche nel senso contrario, a causa della mancanza sul posto di vari servizi, che costringe i pradalunghesi a rivolgersi ai centri più forniti. Nel complesso, il movimento migratorio è praticamente irrilevante (a differenza di quello naturale, che fa registrare un saldo attivo tra gli ultimi due censimenti, quello del 1991 e quello del 1981). Tra gli appuntamenti consueti va ricordata la rassegna annuale di scultura e pittura, oltre alle varie feste religiose e popolari, che richiamano numerosi visitatori dai dintorni. La festa della Patrona, Santa Barbara, si celebra il 4 dicembre.

Inserita negli itinerari dell'agriturismo bergamasco, per la suggestiva cornice paesaggistica e la genuinità dei prodotti locali, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. Tuttavia i movimenti pendolari si verificano anche nel senso contrario, a causa della mancanza sul posto di vari servizi, che costringe i pradalunghesi a rivolgersi ai centri più forniti. Nel complesso, il movimento migratorio è praticamente irrilevante (a differenza di quello naturale, che fa registrare un saldo attivo tra gli ultimi due censimenti, quello del 1991 e quello del 1981). Tra gli appuntamenti consueti va ricordata la rassegna annuale di scultura e pittura, oltre alle varie feste religiose e popolari, che richiamano numerosi visitatori dai dintorni. La festa della Patrona, Santa Barbara, si celebra il 4 dicembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pradalunga rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.