Descrizione
Comune di montagna di origini molto antiche. Oltre a essere una rinomata e frequentata località turistica, gode di un’economia prevalentemente industriale e commerciale. La comunità dei pozzani o pozzacchi, a maggioranza linguistica ladina, lascia registrare un indice di vecchiaia inferiore alla media e predilige un insediamento concentrato. La più gran parte della popolazione risiede infatti nel capoluogo comunale che, ampliando sensibilmente il proprio patrimonio abitativo, si è fuso con la contigua località di Vigo di Fassa del comune omonimo, mentre la restante parte si trova nella località Pera e in case sparse o piccoli agglomerati. Vi sono molti segnali di una forte espansione edilizia in atto, in grado di apportare variazioni urbanistiche di una certa entità. Il territorio comunale comprende numerosi e imponenti rilievi e possiede di conseguenza un profilo geometrico caratterizzato da variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato sorge invece in una zona pianeggiante, fra le pendici boscose dei monti circostanti, e mostra un profilo meno frastagliato: ha un gran numero di alberghi e di edifici residenziali ma conserva anche edifici antichi.
Storia
Si è chiamata solo Pozza fino al 1955. La prima parte del toponimo attuale deriva dal latino PUTEUS, ‘pozzo’, nell’accezione femminile topografica di ‘depressione dove si raccoglie l’acqua’. In dialetto è “poza”. Come per i toponimi analoghi, la specificazione corrisponde alla dizione locale “fascia”, nel senso di ‘estensione lunga e stretta di campi’ o, in montagna, ‘striscia di pascoli tra due pendii’. I primi insediamenti umani risalgono probabilmente alla preistoria. Dopo la colonizzazione romana, nel medioevo la comunità si consolidò definitivamente sia a livello politico che economico, divenendo un centro di una certa importanza. Faceva parte del principato vescovile di Bressanone. Delegati e messi del principe vescovo furono mandati a gestire la giurisdizione sulla Valle e si impose loro la residenza in questi luoghi, decisione avversata fortemente dalla comunità che era molto fiera della propria, relativa, indipendenza da vincoli feudali. Le leggende su Re Laurino hanno i loro scenari mitici proprio in queste valli e fra le cime di questi monti. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Ausiliatrice, la cui costruzione risale appena al 1957, conserva un discreto numero di opere d’arte a carattere sacro; il relativo campanile, esile e affilato, è sovrastato da una guglia. La costruzione della chiesa di S. Nicolò, che si trova nella valle omonima, risale, invece, al Quattrocento; la copertura è a falde spioventi.
Economia
Il territorio consente un’ampia diffusione dell’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale, maggiormente sviluppato, fa segnalare una maggiore produttività nei comparti dell’alimentazione, del legno, dell’energia elettrica e dell’edilizia. Sia la rete commerciale che quella dei servizi possono essere definite di buon livello. Sono presenti il servizio bancario e strutture sociali come la casa di riposo nonché quelle scolastiche di ogni ordine e grado, dalle materne agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado; nelle scuole pubbliche, come in quelle degli altri comuni della Valle, si insegna la lingua ladina. Non mancano le strutture ricettive, con una preponderanza assoluta di quelle alberghiere, e strutture sanitarie, con la presenza sul posto della farmacia.
Relazioni
Il movimento in entrata, di dimensioni piuttosto rilevanti, è dovuto principalmente al richiamo turistico di tutta la zona. Il paesaggio è quello tipico delle Dolomiti, con valli suggestive e spettacolari alternate a rilievi maestosi. Particolarmente suggestive la Valle di S. Nicolò, la Valle dei Monzoni e quella del Vajolet. Durante la stagione invernale è possibile praticare lo sci alpino, disciplina che qui viene anche insegnata, mentre nella stagione calda le guide alpine del posto accompagnano i turisti in interessanti escursioni. Oltre al Patrono viene celebrato anche S. Lorenzo, il 10 agosto. Sempre in estate, a luglio e agosto, si organizza la “Mostra artigianato artistico di Fiemme e Fassa”. Non si registrano altri eventi ricorrenti, culturali o non, in grado di richiamare turisti o visitatori. Il mercato settimanale si tiene il giovedì. Il Patrono è S. Nicolò, festeggiato il 6 dicembre.
Località
Catinaccio, Contrin, Monzon, Pera, Ronch
- Popolazione 2.282
- Lat 46° 25' 46,14'' 46.42948333
- Long 11° 41' 18,68'' 11.68852222
- CAP 38036
- Prefisso 0462
- Codice ISTAT 022145
- Codice Catasto G950
- Altitudine slm 1325 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/4700 - Superficie 73.12 Km2
- Densità 31,21 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 07:29
- Tramonto 16:29
- Luigi Chiocchetti
- Piaza De Comun, 1
- 38036 (TN) Trentino Alto Adige
- protocollo@pec.comune.senjandifassa.tn.it
- www.comune.senjandifassa.tn.it
- 02485300228