Descrizione

Cittadina di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I portuensi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, in numerose case sparse e, in minor misura, in altre località, di cui le più popolose sono: Gambulaga, Maiero, Portorotta, Portoverrara, Quartiere, Ripapersico, Runco e Sandolo. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti: di questa caratteristica orografica risente l’abitato, che ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante e che fa registrare significativi segni di espansione edilizia.

Cittadina di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I portuensi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, in numerose case sparse e, in minor misura, in altre località, di cui le più popolose sono: Gambulaga, Maiero, Portorotta, Portoverrara, Quartiere, Ripapersico, Runco e Sandolo. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti: di questa caratteristica orografica risente l’abitato, che ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante e che fa registrare significativi segni di espansione edilizia.

Storia

Citata per la prima volta come Porto –l’appellativo Maggiore sarà aggiunto nel 1249– in un documento del 955, deriva il toponimo dal fatto di essere stata un tempo porto fluviale sul Sandalo, ramo deltizio del Po di Volano. Oggetto di ripetute contese tra la chiesa ravennate e quella ferrarese, fu a lungo sotto la signoria estense, durante la quale, nonostante il triste episodio del 1395, noto come “il tradimento di Portomaggiore”, registrò una certa crescita, grazie ai lavori di bonifica e, più in generale, alle particolari attenzioni mostrate dalla casa d’Este per questi luoghi di confine. Nel 1598 ebbe inizio il governo pontificio, che fu caratterizzato dalla terribile carestia del 1629, seguita da gravi pestilenze, e dall’accendersi di un aspro contenzioso tra la chiesa locale e quella argentana, in merito alla dislocazione delle chiese più importanti, conclusosi verso la metà del XVIII secolo in favore di Argenta. Dopo le occupazioni francese e austriaca, nel corso delle quali vennero distrutti gli archivi del tribunale e gli uffici comunali –annientando così gran parte della documentazione sulla storia del centro– partecipò attivamente alle vicende risorgimentali. L’ingresso nel Regno d’Italia fu seguito dalle grandi opere di bonifica e dall’esplosione delle lotte sociali, col conseguente sviluppo dell’associazionismo operaio, del movimento socialista e dei grandi scioperi degli inizi del Novecento. Superati i gravissimi danni dei conflitti mondiali, ha rapidamente intrapreso la strada dello sviluppo economico. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la chiesa della Beata Vergine dell’Olmo; il teatro Concordia; i palazzi Gulinelli e Fioravanti-Vaccari; villa Aventi; la delizia del Verginese; il monumento ai caduti di tutte le guerre; il “Palazzone” di Maiero; la chiesa di San Clemente a Portoverrara.

Citata per la prima volta come Porto –l’appellativo Maggiore sarà aggiunto nel 1249– in un documento del 955, deriva il toponimo dal fatto di essere stata un tempo porto fluviale sul Sandalo, ramo deltizio del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=PO'>Po</a> di Volano. Oggetto di ripetute contese tra la chiesa ravennate e quella ferrarese, fu a lungo sotto la signoria estense, durante la quale, nonostante il triste episodio del 1395, noto come “il tradimento di Portomaggiore”, registrò una certa crescita, grazie ai lavori di bonifica e, più in generale, alle particolari attenzioni mostrate dalla casa d’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTE'>Este</a> per questi luoghi di confine. Nel 1598 ebbe inizio il governo pontificio, che fu caratterizzato dalla terribile carestia del 1629, seguita da gravi pestilenze, e dall’accendersi di un aspro contenzioso tra la chiesa locale e quella argentana, in merito alla dislocazione delle chiese più importanti, conclusosi verso la metà del XVIII secolo in favore di Argenta. Dopo le occupazioni francese e austriaca, nel corso delle quali vennero distrutti gli archivi del tribunale e gli uffici comunali –annientando così gran parte della documentazione sulla storia del centro– partecipò attivamente alle vicende risorgimentali. L’ingresso nel Regno d’Italia fu seguito dalle grandi opere di bonifica e dall’esplosione delle lotte sociali, col conseguente sviluppo dell’associazionismo operaio, del movimento socialista e dei grandi scioperi degli inizi del Novecento. Superati i gravissimi danni dei conflitti mondiali, ha rapidamente intrapreso la strada dello sviluppo economico. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la chiesa della Beata Vergine dell’Olmo; il teatro Concordia; i palazzi Gulinelli e Fioravanti-Vaccari; villa Aventi; la delizia del Verginese; il monumento ai caduti di tutte le guerre; il “Palazzone” di Maiero; la chiesa di San Clemente a Portoverrara.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, viti e frutteti; molto sviluppato è l’allevamento di bovini. L’industria è rappresentata da aziende operanti nei comparti tessile, cartario, metalmeccanico, editoriale, affiancate da mobilifici e imprese edili. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra cui, accanto all’attività radiotelevisa, ai servizi di consulenza informatica e a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali un asilo nido e una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo e includono un istituto tecnico commerciale, un istituto professionale commerciale e un istituto professionale industriale; il compito di salvaguardare e diffondere la cultura e l’informazione è affidato anche alle iniziative di due emittenti radiotelevisive locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie assicurano il servizio ospedaliero.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, viti e frutteti; molto sviluppato è l’allevamento di bovini. L’industria è rappresentata da aziende operanti nei comparti tessile, cartario, metalmeccanico, editoriale, affiancate da mobilifici e imprese edili. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra cui, accanto all’attività radiotelevisa, ai servizi di consulenza informatica e a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali un asilo nido e una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo e includono un istituto tecnico commerciale, un istituto professionale commerciale e un istituto professionale industriale; il compito di salvaguardare e diffondere la cultura e l’informazione è affidato anche alle iniziative di due emittenti radiotelevisive locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie assicurano il servizio ospedaliero.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per l’assenza di attrattive di rilievo, è molto frequentata per lavoro, grazie al suo sviluppo industriale; d’altra parte la presenza di industrie, scuole e servizi la pone al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini. Attirano visitatori anche alcuni tradizionali appuntamenti del folclore: la sagra di San Clemente, che si svolge a maggio con intrattenimenti vari; le sagre del Cristo e di Santa Maria Vergine, che hanno luogo ad agosto, con esposizione e vendita di prodotti alimentari; l’antica fiera di Portomaggiore, a settembre. La festa del Patrono, San Carlo Borromeo, si celebra il 4 novembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per l’assenza di attrattive di rilievo, è molto frequentata per lavoro, grazie al suo sviluppo industriale; d’altra parte la presenza di industrie, scuole e servizi la pone al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini. Attirano visitatori anche alcuni tradizionali appuntamenti del folclore: la sagra di San Clemente, che si svolge a maggio con intrattenimenti vari; le sagre del Cristo e di Santa Maria Vergine, che hanno luogo ad agosto, con esposizione e vendita di prodotti alimentari; l’antica fiera di Portomaggiore, a settembre. La festa del Patrono, San Carlo Borromeo, si celebra il 4 novembre.

Località

Boni, Cirelli, Ciro, Fortezza, Gambulaga, Lodi, Maiero, Portorotta, Portoverrara, Quartiere, Ripapersico, Roveri, Runco, Runco Bernardi, Sandolo, Trentaviti

Boni, Cirelli, Ciro, Fortezza, Gambulaga, Lodi, Maiero, Portorotta, Portoverrara, Quartiere, Ripapersico, Roveri, Runco, Runco Bernardi, Sandolo, Trentaviti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Portomaggiore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.