Descrizione

Comune costiero di origini antiche, la cui economia si basa soprattutto sul turismo, cui si affiancano modeste attività agricole e industriali. I portofinesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare segni di espansione edilizia, e numerosissime case sparse. Il territorio, poco esteso, è classificato collinare e presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 500 metri di quota. L’abitato, privo di spiaggia, è immerso in una suggestiva cornice paesaggistica; affacciato sul porticciolo, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Comune costiero di origini antiche, la cui economia si basa soprattutto sul turismo, cui si affiancano modeste attività agricole e industriali. I portofinesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare segni di espansione edilizia, e numerosissime case sparse. Il territorio, poco esteso, è classificato collinare e presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 500 metri di quota. L’abitato, privo di spiaggia, è immerso in una suggestiva cornice paesaggistica; affacciato sul porticciolo, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

È l’antico PORTUS DELPHINI, importante approdo già in epoca romana. Il richiamo al nome dell’animale marino viene da alcuni riportato alla forma della collina che chiude l’insenatura in cui si trova l’abitato e che assomiglia vagamente al dorso di un delfino. Sul finire del X secolo Adelaide di Borgogna, moglie dell’imperatore Ottone I, la donò al monastero benedettino di San Fruttuoso di Capodimonte (località di Camogli). Posta, nella seconda metà del 1100, sotto la giurisdizione di Rapallo, nel secolo successivo fu sottomessa alla repubblica marinara di Genova, di cui seguì le sorti. All’inizio del XV secolo fu venduta a Firenze dal re di Francia, Carlo VI, venendo poco dopo restituita a Genova. I passaggi di proprietà continuarono anche nel Quattrocento, che vide il dilagare delle lotte tra le fazioni facenti capo alle potenti famiglie dei Fregoso, degli Spinola, dei Fieschi, degli Adorno e dei Doria, alle quali appartenne per brevi periodi, tornando ogni volta sotto il dominio genovese. Occupata da austriaci, spagnoli e francesi, nel corso del XVIII secolo, fu poi conquistata da Napoleone, che fece rafforzare il forte di San Giorgio, abbandonato dopo la battaglia di Marengo. La storia successiva al congresso di Vienna, che unì tutta la Liguria al regno sabaudo, non fa registrare avvenimenti di particolare rilievo. Dal punto di vista architettonico interessanti sono: la parrocchiale dei Santi Martino e Giorgio, ricostruita sul finire dell’Ottocento su un precedente edificio di culto del XVI secolo; la cinquecentesca fortezza di San Giorgio, sul promontorio portofinese; la chiesa di San Giorgio, degli anni Cinquanta, in cui sono custodite le reliquie del Santo Patrono; il vicino castello di San Giorgio e il trecentesco oratorio dell’Assunta.

È l’antico PORTUS DELPHINI, importante approdo già in epoca romana. Il richiamo al nome dell’animale marino viene da alcuni riportato alla forma della collina che chiude l’insenatura in cui si trova l’abitato e che assomiglia vagamente al dorso di un delfino. Sul finire del X secolo Adelaide di Borgogna, moglie dell’imperatore Ottone I, la donò al monastero benedettino di San Fruttuoso di Capodimonte (località di Camogli). Posta, nella seconda metà del 1100, sotto la giurisdizione di Rapallo, nel secolo successivo fu sottomessa alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICAMARINARADIGENOVA'>repubblica marinara di Genova</a>, di cui seguì le sorti. All’inizio del XV secolo fu venduta a Firenze dal re di Francia, Carlo VI, venendo poco dopo restituita a Genova. I passaggi di proprietà continuarono anche nel Quattrocento, che vide il dilagare delle lotte tra le fazioni facenti capo alle potenti famiglie dei Fregoso, degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=SPINOLA'>Spinola</a>, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=FIESCHI'>Fieschi</a>, degli Adorno e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=DORIA'>Doria</a>, alle quali appartenne per brevi periodi, tornando ogni volta sotto il dominio genovese. Occupata da austriaci, spagnoli e francesi, nel corso del XVIII secolo, fu poi conquistata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a>, che fece rafforzare il forte di San Giorgio, abbandonato dopo la battaglia di Marengo. La storia successiva al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a>, che unì tutta la Liguria al regno sabaudo, non fa registrare avvenimenti di particolare rilievo. Dal punto di vista architettonico interessanti sono: la parrocchiale dei Santi Martino e Giorgio, ricostruita sul finire dell’Ottocento su un precedente edificio di culto del XVI secolo; la cinquecentesca fortezza di San Giorgio, sul promontorio portofinese; la chiesa di San Giorgio, degli anni Cinquanta, in cui sono custodite le reliquie del Santo Patrono; il vicino castello di San Giorgio e il trecentesco oratorio dell’Assunta.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di uve, olivo e frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento avicolo. L’industria, di dimensioni ridotte, è presente con i comparti alimentare, edile e dell’editoria. Tra i prodotti dell’artigianato meritano di essere citati i pizzi e i ricami al tombolo. Il terziario si compone di una sviluppata rete distributiva (basata essenzialmente sul commercio al dettaglio) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non dispone di strutture sociali degne di nota. È possibile frequentare soltanto le scuole materne (per le altre scuole si raggiunge la confinante Santa Margherita Ligure); tra le altre strutture culturali si segnala la presenza del museo del Parco: Centro internazionale di scultura all’aperto. Rilevante è la capacità ricettiva, offrendosi, accanto alla ristorazione, una vastissima possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di uve, olivo e frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento avicolo. L’industria, di dimensioni ridotte, è presente con i comparti alimentare, edile e dell’editoria. Tra i prodotti dell’artigianato meritano di essere citati i pizzi e i ricami al tombolo. Il terziario si compone di una sviluppata rete distributiva (basata essenzialmente sul commercio al dettaglio) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non dispone di strutture sociali degne di nota. È possibile frequentare soltanto le scuole materne (per le altre scuole si raggiunge la confinante Santa Margherita Ligure); tra le altre strutture culturali si segnala la presenza del museo del Parco: Centro internazionale di scultura all’aperto. Rilevante è la capacità ricettiva, offrendosi, accanto alla ristorazione, una vastissima possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta turistica tra le più celebrate dell’intera penisola, registra in ogni stagione e soprattutto in estate e nei periodi festivi un consistente afflusso di visitatori sia nazionali che stranieri, attratti dalla possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo del clima mite e di un incantevole paesaggio: il verde dei colli retrostanti si congiunge con l’azzurro delle acque del porticciolo, sempre affollato da lussuose imbarcazioni da diporto. Lo sviluppo dell’indotto turistico la pone al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per frequentare le scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto. La festa del Patrono, San Giorgio, viene celebrata il 23 aprile. È gemellata con Kinsale (Irlanda) e Palma De Mallorca (Spagna).

Meta turistica tra le più celebrate dell’intera penisola, registra in ogni stagione e soprattutto in estate e nei periodi festivi un consistente afflusso di visitatori sia nazionali che stranieri, attratti dalla possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo del clima mite e di un incantevole paesaggio: il verde dei colli retrostanti si congiunge con l’azzurro delle acque del porticciolo, sempre affollato da lussuose imbarcazioni da diporto. Lo sviluppo dell’indotto turistico la pone al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per frequentare le scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto. La festa del Patrono, San Giorgio, viene celebrata il 23 aprile. È gemellata con Kinsale (Irlanda) e Palma De Mallorca (Spagna).

Località

San Sebastiano e Viciniore

San Sebastiano e Viciniore

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Portofino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.