Descrizione

Cittadina rivierasca, cui è stato concesso titolo di città con Decreto del Presidente della Repubblica. Di origine preistorica, famosa località turistica e portuale; ha un’economia basata su tutti i settori produttivi. I portotorresi, che hanno un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Cala d’Oliva, alcune case sparse, mentre poco più che un centinaio di persone risiedono nella località Asinara, isola amministrativa situata a ovest dell’omonimo golfo, per anni sede di un istituto carcerario di massima sicurezza ora smantellato; divenuta Parco Nazionale, è caratterizzata dalla tipica vegetazione mediterranea (lentisco, mirto, rosmarino) e, popolata da circa trecento mufloni, ospita diverse specie di uccelli (la rondine di mare, il falco pellegrino e l’uccello delle tempeste). Il territorio, classificato di pianura, comprensivo delle isole marittime Piana e Isolotto, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, si estende lungo la splendida costa dell’Asinara e sulle lievi ondulazioni dell’immediato entroterra. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, una torre d’argento, merlata alla guelfa.

Cittadina rivierasca, cui è stato concesso titolo di città con Decreto del Presidente della Repubblica. Di origine preistorica, famosa località turistica e portuale; ha un’economia basata su tutti i settori produttivi. I portotorresi, che hanno un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Cala d’Oliva, alcune case sparse, mentre poco più che un centinaio di persone risiedono nella località Asinara, isola amministrativa situata a ovest dell’omonimo golfo, per anni sede di un istituto carcerario di massima sicurezza ora smantellato; divenuta Parco Nazionale, è caratterizzata dalla tipica vegetazione mediterranea (lentisco, mirto, rosmarino) e, popolata da circa trecento mufloni, ospita diverse specie di uccelli (la rondine di mare, il falco pellegrino e l’uccello delle tempeste). Il territorio, classificato di pianura, comprensivo delle isole marittime Piana e Isolotto, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, si estende lungo la splendida costa dell’Asinara e sulle lievi ondulazioni dell’immediato entroterra. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, una torre d’argento, merlata alla guelfa.

Storia

Il toponimo appare, nella documentazione antica, come TURRIS LIBISONIS. Il primo elemento deriva certamente dalla voce protosarda “Tyrsis” ‘torre’; il secondo, invece, è di origine oscura e sembra avere dei riscontri in antichi toponimi quali “Libisiosa”, “Libya” e “Libyssa”. Sorse in età preistorica. Nel I secolo a.C. divenne colonia romana, e dotata di numerosi edifici, quali templi, basiliche, terme e strade. Con il crollo dell’impero di Roma anch’essa decadde e iniziò a ripopolarsi solo nel X secolo. In seguito, grazie ai fiorenti rapporti commerciali con Genova e Pisa riacquisì l’antico lustro e divenne capoluogo del Giudicato di Torres. Governata dal giudice Barisoneto di Lagon, fece insediare localmente i monaci benedettini di Montecassino, i quali contribuirono alla bonifica e alla coltivazione delle sue terre. Dopo il succedersi di diversi giudici, nel 1200 subentrò la famiglia dei Doria che non solo prese il potere, ma incitò anche i sassaresi alla rivolta contro i precedenti governatori. Sotto i Doria, però, il borgo decadde a causa delle invasioni barbariche e delle guerre contro gli Aragonesi. Dipendente da Sassari per lungo tempo, divenne comune autonomo nel 1842. L’isola Asinara appartenne, nel XII secolo, a un monastero camaldolese e, in seguito, divenne sede di una stazione per quarantene e di una colonia penale. Tra le vestigia del passato figurano: i resti di età romana: ponti, strade e mura; la cattedrale di San Gavino, in stile romanico, eretta nella seconda metà dell’XI secolo, caratterizzata da un portale laterale quattrocentesco e, al suo interno, da una lapide bizantina e tre sepolcri romani, oltre che dalla statua del santo cui è dedicata; un torrione del XIV secolo, sito presso il porto; la necropoli a domus de janas di Su Crucifissu Mannu.

Il toponimo appare, nella documentazione antica, come TURRIS LIBISONIS. Il primo elemento deriva certamente dalla voce protosarda “Tyrsis” ‘torre’; il secondo, invece, è di origine oscura e sembra avere dei riscontri in antichi toponimi quali “Libisiosa”, “Libya” e “Libyssa”. Sorse in età preistorica. Nel I secolo a.C. divenne colonia romana, e dotata di numerosi edifici, quali templi, basiliche, terme e strade. Con il crollo dell’impero di Roma anch’essa decadde e iniziò a ripopolarsi solo nel X secolo. In seguito, grazie ai fiorenti rapporti commerciali con Genova e Pisa riacquisì l’antico lustro e divenne capoluogo del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>Giudicato</a> di Torres. Governata dal giudice Barisoneto di Lagon, fece insediare localmente i monaci benedettini di Montecassino, i quali contribuirono alla bonifica e alla coltivazione delle sue terre. Dopo il succedersi di diversi giudici, nel 1200 subentrò la famiglia dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a> che non solo prese il potere, ma incitò anche i sassaresi alla rivolta contro i precedenti governatori. Sotto i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a>, però, il borgo decadde a causa delle invasioni barbariche e delle guerre contro gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>. Dipendente da Sassari per lungo tempo, divenne comune autonomo nel 1842. L’isola Asinara appartenne, nel XII secolo, a un monastero <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CAMALDOLESE'>camaldolese</a> e, in seguito, divenne sede di una stazione per quarantene e di una colonia penale. Tra le vestigia del passato figurano: i resti di età romana: ponti, strade e mura; la cattedrale di San Gavino, in stile romanico, eretta nella seconda metà dell’XI secolo, caratterizzata da un portale laterale quattrocentesco e, al suo interno, da una lapide <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=BIZANTINA'>bizantina</a> e tre sepolcri romani, oltre che dalla statua del santo cui è dedicata; un torrione del XIV secolo, sito presso il porto; la necropoli a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a> di Su Crucifissu Mannu.

Economia

È sede di Pro Loco, di carabinieri e guardia di finanza. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi e foraggi; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da numerose aziende che operano nei comparti della pesca e della piscicoltura, alimentare, tessile, del legno, cartario, della stampa, della fabbricazione di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, chimico, plastica, del vetro, dei materiali da costruzione, dei laterizi, metalmeccanico, elettrico, cantieristico, dei mobili, della gioielleria e oreficeria, edile e della produzione di energia elettrica. Particolarmente significativa è l’attività di scambi commerciali portuali da e verso l’Italia settentrionale e molti Paesi stranieri. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale, un’agenzia assicurativa e tre emittenti radiotelevisive, completano il panorama del terziario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole disponibili assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e di alcuni istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Le strutture culturali comprendono la biblioteca civica, l’Antiquarium Turritano “Palazzo Re Barbaro” e il Parco Tecnologico Antia. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. È assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco, di carabinieri e guardia di finanza. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi e foraggi; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da numerose aziende che operano nei comparti della pesca e della piscicoltura, alimentare, tessile, del legno, cartario, della stampa, della fabbricazione di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, chimico, plastica, del vetro, dei materiali da costruzione, dei laterizi, metalmeccanico, elettrico, cantieristico, dei mobili, della gioielleria e oreficeria, edile e della produzione di energia elettrica. Particolarmente significativa è l’attività di scambi commerciali portuali da e verso l’Italia settentrionale e molti Paesi stranieri. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale, un’agenzia assicurativa e tre emittenti radiotelevisive, completano il panorama del terziario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole disponibili assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e di alcuni istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Le strutture culturali comprendono la biblioteca civica, l’Antiquarium Turritano “Palazzo Re Barbaro” e il Parco Tecnologico Antia. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. È assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

La sua particolare posizione geografica, che la vede collocata nell’affascinante scenario marino del Golfo dell’Asinara, la rende indiscussa meta turistica e base ideale per effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Particolarmente attraenti sono le spiagge di San Gavino a Mare e di Balai, della vicina Platamona con l’omonimo stagno (che ospita esemplari di folaghe e germani reali). Si segnalano le celebrazioni religiose in onore di: Mantini Turritani, il 25 aprile; la Madonna Consolata, il 10 giugno; San Pietro, il 29 giugno. I Patroni, Santi Gavino, Proto e Gianuario, si celebrano il lunedì successivo alla Pentecoste.

La sua particolare posizione geografica, che la vede collocata nell’affascinante scenario marino del Golfo dell’Asinara, la rende indiscussa meta turistica e base ideale per effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Particolarmente attraenti sono le spiagge di San Gavino a Mare e di Balai, della vicina Platamona con l’omonimo stagno (che ospita esemplari di folaghe e germani reali). Si segnalano le celebrazioni religiose in onore di: Mantini Turritani, il 25 aprile; la Madonna Consolata, il 10 giugno; San Pietro, il 29 giugno. I Patroni, Santi Gavino, Proto e Gianuario, si celebrano il lunedì successivo alla Pentecoste.

Località

Asinara, Cala d'Oliva, Campu Perdu, Fornelli, Isola Piana, La Reale, Trabuccato

Asinara, Cala d'Oliva, Campu Perdu, Fornelli, Isola Piana, La Reale, Trabuccato

Fondi europei 2021-2027

Comune di Porto Torres in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.