Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine medievale, con un’economia basata essenzialmente sull’agricoltura. I ponzanesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vivono principalmente nel capoluogo comunale e in località Salabue; il resto degli abitanti si distribuisce in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 159 a un massimo di 417 metri sul livello del mare. L’abitato sorge sulla dorsale collinare che segna lo spartiacque tra le valli dei fiumi.

Piccola comunità collinare, di origine medievale, con un’economia basata essenzialmente sull’agricoltura. I ponzanesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vivono principalmente nel capoluogo comunale e in località Salabue; il resto degli abitanti si distribuisce in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 159 a un massimo di 417 metri sul livello del mare. L’abitato sorge sulla dorsale collinare che segna lo spartiacque tra le valli dei fiumi.

Storia

Il toponimo deriva da un prediale con suffisso -ANUS, proveniente dal gentilizio latino PONTIUS. Nella documentazione medievale appare, dal 1153, come “Poncianus”. Nel 1230 è documentata la forma PUNZANUS, che riflette nella u protonica l’esito dialettale. Le sue origini risalgono al periodo medievale. Nel 1041 venne donata dall’imperatore Arrigo II alla chiesa di Vercelli, mentre, nel secolo successivo divenne feudo dei marchesi Del Bosco, i quali, nel 1180, la cedettero ad Alessandria. In seguito ebbe signori propri che, nel XIII secolo, riconobbero la giurisdizione dei marchesi del Monferrato. Questi la infeudarono alla famiglia dei Saliceti e, con titolo comitale, a quella dei Della Chiesa di Cinzano. Tra le testimonianze storico-architettoniche di maggior pregio, degni di nota: il castello, risistemato nell’Ottocento, proprietà dei conti Cavallero, conservante una torre del XIII secolo e, al suo interno, rari libri di argomento militare, cimeli risalenti alle due guerre mondiali e un epistolario firmato da massimi capi militari della storia; la parrocchiale di San Giovanni Battista; il castello di Salabue, nell’omonima località, costruito nel tardo Trecento a difesa degli interessi signorili e dei prodotti della terra e dei contadini, ospitò lo scultore Jean Wespin, detto il Tabacchetti.

Il toponimo deriva da un prediale con suffisso -ANUS, proveniente dal gentilizio latino PONTIUS. Nella documentazione medievale appare, dal 1153, come “Poncianus”. Nel 1230 è documentata la forma PUNZANUS, che riflette nella u protonica l’esito dialettale. Le sue origini risalgono al periodo medievale. Nel 1041 venne donata dall’imperatore Arrigo II alla chiesa di Vercelli, mentre, nel secolo successivo divenne feudo dei marchesi Del Bosco, i quali, nel 1180, la cedettero ad Alessandria. In seguito ebbe signori propri che, nel XIII secolo, riconobbero la giurisdizione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a>. Questi la infeudarono alla famiglia dei Saliceti e, con titolo comitale, a quella dei Della Chiesa di Cinzano. Tra le testimonianze storico-architettoniche di maggior pregio, degni di nota: il castello, risistemato nell’Ottocento, proprietà dei conti Cavallero, conservante una torre del XIII secolo e, al suo interno, rari libri di argomento militare, cimeli risalenti alle due guerre mondiali e un epistolario firmato da massimi capi militari della storia; la parrocchiale di San Giovanni Battista; il castello di Salabue, nell’omonima località, costruito nel tardo Trecento a difesa degli interessi signorili e dei prodotti della terra e dei contadini, ospitò lo scultore Jean Wespin, detto il Tabacchetti.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata in prevalenza sulla coltivazione della vite (dalla quale si ricavano i pregiati vini Doc e Docg del Monferrato), cereali, frumento, mais, ortaggi e foraggi; si pratica anche l’allevamento di avicoli, ovini, caprini e bovini. Il settore economico secondario è costituito da piccole aziende che operano nei comparti: alimentare, delle bevande, edile, elettronico e metallurgico. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado; alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale provvedono la biblioteca del Parco Naturale e area attrezzata del Sacro Monte di Crea, specializzata in scienze naturali e nella storia della città di Alessandria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Il servizio sanitario non è assicurato nemmeno al livello di base.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata in prevalenza sulla coltivazione della vite (dalla quale si ricavano i pregiati vini Doc e Docg del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>), cereali, frumento, mais, ortaggi e foraggi; si pratica anche l’allevamento di avicoli, ovini, caprini e bovini. Il settore economico secondario è costituito da piccole aziende che operano nei comparti: alimentare, delle bevande, edile, elettronico e metallurgico. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado; alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale provvedono la biblioteca del Parco Naturale e area attrezzata del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SACROMONTEDICREA'>Sacro Monte di Crea</a>, specializzata in scienze naturali e nella storia della città di Alessandria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Il servizio sanitario non è assicurato nemmeno al livello di base.

Relazioni

L’ambiente naturale, la salubrità dell’aria, la presenza di boschi e la vicinanza al Sacro Monte di Crea, ne fanno una meta turistica piuttosto frequentata. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni si segnalano: la festa di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio; la festa di primavera, caratterizzata da esposizione e degustazione dei vini del Monferrato e esposizione di prodotti artigianali, ad aprile; il “Castello di Idee”, esposizione di artigianato e antiquariato con musica presso il castello di Salabue, a giugno. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata il 24 giugno. Altri festeggiamenti in onore del Santo si hanno la penultima domenica di agosto.

L’ambiente naturale, la salubrità dell’aria, la presenza di boschi e la vicinanza al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SACROMONTEDICREA'>Sacro Monte di Crea</a>, ne fanno una meta turistica piuttosto frequentata. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni si segnalano: la festa di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio; la festa di primavera, caratterizzata da esposizione e degustazione dei vini del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> e esposizione di prodotti artigianali, ad aprile; il “Castello di Idee”, esposizione di artigianato e antiquariato con musica presso il castello di Salabue, a giugno. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata il 24 giugno. Altri festeggiamenti in onore del Santo si hanno la penultima domenica di agosto.

Località

Salabue

Salabue

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ponzano Monferrato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.