Descrizione

Centro di origine medievale con attività agricola da sempre, ora anche turistica e commerciale. La comunità dei pontremolesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, è distribuita anche in un gran numero di aggregati urbani minori: Arzelato, Arzengio, Baselica, Bassone, Borgallo, Braia, Bratto, Careola, Cargalla Inferiore, Casa Corvi, Casalina, Cavezzana d'Antena, Cavezzana Gordali, Ceretoli, Cervara, Dozzano, Gravagna Montale, Gravagna S. Rocco, Grondola, Groppodalosio, Guinadi, La Colla, Mignegno, Molinello, Montelungo Inferiore, Montelungo Superiore, Monti, Oppilo, Passo del Brattello, Passo del Circone, Passo della Cisa, Pollina, Pracchiola, Saliceto Belvedere, S. Lorenzo, SS. Annunziata, Succisa, Teglia, Torrano, Traverde, Valle Versola, Vignola, Villa Vecchia. Il capoluogo comunale è un crogiolo di stili urbanistici: il passato più dimesso si esprime nelle vecchie case con tetti di ardesia e quello più signorile nei palazzi settecenteschi che costeggiano una stretta via del centro; la modernità ha condizionato invece l'architettura in prossimità del fiume Magra, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra. Il territorio include un'aspra zona montana, dominata dal passo della Cisa, che degrada a sud in un'area collinare. Le acque che figurano nello stemma, concesso con Regio Decreto, si riferiscono alla particolare posizione della città, bagnata dal torrente Verde si congiunge con il Magra; il ponte si richiama invece al nome della città e la torre al suo primo nucleo, oppure ad una delle tre costruzioni volute da Castruccio Castracani.  

Centro di origine medievale con attività agricola da sempre, ora anche turistica e commerciale. La comunità dei pontremolesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, è distribuita anche in un gran numero di aggregati urbani minori: Arzelato, Arzengio, Baselica, Bassone, Borgallo, Braia, Bratto, Careola, Cargalla Inferiore, Casa Corvi, Casalina, Cavezzana d'Antena, Cavezzana Gordali, Ceretoli, Cervara, Dozzano, Gravagna Montale, Gravagna S. Rocco, Grondola, Groppodalosio, Guinadi, La Colla, Mignegno, Molinello, Montelungo Inferiore, Montelungo Superiore, Monti, Oppilo, Passo del Brattello, Passo del Circone, Passo della Cisa, Pollina, Pracchiola, Saliceto Belvedere, S. Lorenzo, SS. Annunziata, Succisa, Teglia, Torrano, Traverde, Valle Versola, Vignola, Villa Vecchia. Il capoluogo comunale è un crogiolo di stili urbanistici: il passato più dimesso si esprime nelle vecchie case con tetti di ardesia e quello più signorile nei palazzi settecenteschi che costeggiano una stretta via del centro; la modernità ha condizionato invece l'architettura in prossimità del fiume Magra, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra. Il territorio include un'aspra zona montana, dominata dal passo della Cisa, che degrada a sud in un'area collinare. Le acque che figurano nello stemma, concesso con Regio Decreto, si riferiscono alla particolare posizione della città, bagnata dal torrente Verde si congiunge con il Magra; il ponte si richiama invece al nome della città e la torre al suo primo nucleo, oppure ad una delle tre costruzioni volute da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=CASTRUCCIOCASTRACANI'>Castruccio Castracani</a>.  

Storia

Il nome del comune denuncia una chiara origine latina: deriva infatti da "Pons Tremulus", un vecchio ponte sospeso sul torrente Verde. Ricordata in alcuni atti del 990 come stazione sulla via Francigena, la località fu oggetto di contesa tra i Malaspina e i vescovi di Luni nel sec. XII. Si oppose quindi a Federico Barbarossa e pagò la ribellione con la sottomissione nel 1313 ai Fieschi di Genova. Conobbe in seguito il dominio germanico, visconteo, sforzesco, spagnolo e mediceo, fino a divenire nel 1778 città del Granducato e dal 1848 del Ducato di Parma. Tante vicissitudini si sono impresse nel ricco patrimonio di monumenti architettonici: il castello turrito del Piagnaro che incombe sull'abitato, la chiesa di S. Francesco con originario campanile romanico, la secentesca cattedrale, solo per citarne alcuni.  

Il nome del comune denuncia una chiara origine latina: deriva infatti da "Pons Tremulus", un vecchio ponte sospeso sul torrente Verde. Ricordata in alcuni atti del 990 come stazione sulla via Francigena, la località fu oggetto di contesa tra i Malaspina e i vescovi di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=LUNI'>Luni</a> nel sec. XII. Si oppose quindi a Federico Barbarossa e pagò la ribellione con la sottomissione nel 1313 ai Fieschi di Genova. Conobbe in seguito il dominio germanico, visconteo, sforzesco, spagnolo e mediceo, fino a divenire nel 1778 città del Granducato e dal 1848 del Ducato di Parma. Tante vicissitudini si sono impresse nel ricco patrimonio di monumenti architettonici: il castello turrito del Piagnaro che incombe sull'abitato, la chiesa di S. Francesco con originario campanile romanico, la secentesca cattedrale, solo per citarne alcuni.  

Economia

Attualmente, malgrado la pluralità di fermenti che vi si agitano, la vita del centro continua ad essere scandita da ritmi pacati. Gli ordinati filari di viti e gli oliveti, che lo sguardo coglie rapito contemplando il tipico paesaggio collinare, alimentano un florido comparto agro-alimentare; a questo si aggiunge una discreta presenza di industrie manifatturiere, specializzate nel settore dell'arredamento, e quella molto più massiccia di attività creditizie e bancarie. La qualità della vita, che fa agio su elevati valori di reddito, trova conforto anche in una buona dotazione di infrastrutture sociali: il comune ospita numerosi uffici e può vantare vari istituti di istruzione secondaria di secondo grado, fra cui anche un liceo ginnasio vescovile ed un seminario vescovile, adeguate strutture culturali, fra cui il Museo delle "statue stele" di età preistorica nel castello malaspiniano del Piagnaro, e impianti sportivi nel complesso soddisfacenti. Va ricordato anche il periodico locale "Corriere Apuano".  

Attualmente, malgrado la pluralità di fermenti che vi si agitano, la vita del centro continua ad essere scandita da ritmi pacati. Gli ordinati filari di viti e gli oliveti, che lo sguardo coglie rapito contemplando il tipico paesaggio collinare, alimentano un florido comparto agro-alimentare; a questo si aggiunge una discreta presenza di industrie manifatturiere, specializzate nel settore dell'arredamento, e quella molto più massiccia di attività creditizie e bancarie. La qualità della vita, che fa agio su elevati valori di reddito, trova conforto anche in una buona dotazione di infrastrutture sociali: il comune ospita numerosi uffici e può vantare vari istituti di istruzione secondaria di secondo grado, fra cui anche un liceo ginnasio vescovile ed un seminario vescovile, adeguate strutture culturali, fra cui il Museo delle "statue stele" di età preistorica nel castello malaspiniano del Piagnaro, e impianti sportivi nel complesso soddisfacenti. Va ricordato anche il periodico locale "Corriere Apuano".  

Relazioni

Oggi, in una cornice naturale e urbanistica di grande fascino, la tradizione è riuscita a ritagliarsi numerosi spazi; se ne alimenta in primo luogo la fantasiosa gastronomia locale: funghi porcini e castagne sono gli ingredienti più usati ed anche i protagonisti di una mostra mercato e di una sagra rispettivamente a settembre e a novembre. Ma la tradizione ha un significato più elevato in manifestazioni come il premio letterario "Bancarella", in agosto, legato al tradizionale lavoro dei librai ambulanti, o il Premio Bancarellino di più recente istituzione, che ha luogo in giugno ed è destinato ad autori di storie per bambini. La festa del Patrono S. Geminiano si celebra il 31 gennaio ma la festività religiosa più sentita dai pontremolesi è quella della Madonna del Popolo, che corre il 2 luglio e risale addirittura al 1622.

Oggi, in una cornice naturale e urbanistica di grande fascino, la tradizione è riuscita a ritagliarsi numerosi spazi; se ne alimenta in primo luogo la fantasiosa gastronomia locale: funghi porcini e castagne sono gli ingredienti più usati ed anche i protagonisti di una mostra mercato e di una sagra rispettivamente a settembre e a novembre. Ma la tradizione ha un significato più elevato in manifestazioni come il premio letterario "Bancarella", in agosto, legato al tradizionale lavoro dei librai ambulanti, o il Premio Bancarellino di più recente istituzione, che ha luogo in giugno ed è destinato ad autori di storie per bambini. La festa del Patrono S. Geminiano si celebra il 31 gennaio ma la festività religiosa più sentita dai pontremolesi è quella della Madonna del Popolo, che corre il 2 luglio e risale addirittura al 1622.

Località

Arzelato, Arzengio, Bacino del Teglia, Barcola, Baselica, Bassone, Belvedere, Borgallo, Braia, Bratto, Canale Scuro, Canà, Careola, Cargalla Inferiore, Cargalla Superiore, Casalina, Cavezzana d'Antena Superiore, Cavezzana Gordana, Ceretoli, Cervara, Colle d'Aquila, Costa di Soglio, Dozzano, Gravagna, Gravagna Montale, Gravagna San Rocco, Grondola, Groppodalosio, Groppoli, Guinadi, La Ca', La Colla, La Costa, Mignengo, Molinello, Monte Orsaro, Montelungo, Montelungo Inferiore, Montelungo Superiore, Monti, Navola, Oppilo, Pian di Valle, Pietra Piccata, Poderi, Pollina, Ponte Teglia, Pracchiola, Prà del Prete, Previdè, Saliceto, San Cristoforo, San Lorenzo, Santa Giustina, Scorano, Sergola, Soglio, Stazione Grondola-Guinadi, Succisa, Teglia, Toplecca di Sopra, Toplecca di Sotto, Torrano, Traverde, Valle, Versola, Veserada, Vignola, Villa Vecchia

Arzelato, Arzengio, Bacino del Teglia, Barcola, Baselica, Bassone, Belvedere, Borgallo, Braia, Bratto, Canale Scuro, Canà, Careola, Cargalla Inferiore, Cargalla Superiore, Casalina, Cavezzana d'Antena Superiore, Cavezzana Gordana, Ceretoli, Cervara, Colle d'Aquila, Costa di Soglio, Dozzano, Gravagna, Gravagna Montale, Gravagna San Rocco, Grondola, Groppodalosio, Groppoli, Guinadi, La Ca', La Colla, La Costa, Mignengo, Molinello, Monte Orsaro, Montelungo, Montelungo Inferiore, Montelungo Superiore, Monti, Navola, Oppilo, Pian di Valle, Pietra Piccata, Poderi, Pollina, Ponte Teglia, Pracchiola, Prà del Prete, Previdè, Saliceto, San Cristoforo, San Lorenzo, Santa Giustina, Scorano, Sergola, Soglio, Stazione Grondola-Guinadi, Succisa, Teglia, Toplecca di Sopra, Toplecca di Sotto, Torrano, Traverde, Valle, Versola, Veserada, Vignola, Villa Vecchia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pontremoli rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.