Descrizione

Cittadina di pianura, classificata "comune sparso" con sede in Pontecagnano. Di antica origine, ha una solida tradizione agricola e una spiccata vocazione turistica. La maggior parte dei picentini o pontecagnanesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, dimora nelle località di Corvinia, Faiano, La Picciola, Magazzeno e Sant'Antonio a Picenzia, nonché nel capoluogo comunale, ormai parte integrante della conurbazione salernitana, di cui prolunga verso sud i tentacoli; la parte restante della comunità ha scelto l'insediamento sparso, punteggiando il comprensorio di numerosi casolari e di piccoli aggregati urbani. Il territorio comunale ha un profilo geometrico uniforme e solo a tratti leggermente increspato. La zona collinare, ricca di boschi cedui e di acque minerali, è ubicata nella parte nord-orientale del comprensorio e delimita una fertile distesa pianeggiante, segnata dalla trama dei canali, dei seminativi, dei frutteti e degli insediamenti; la pianura si spinge fino alla costa bassa e sabbiosa, su cui si affacciano le località di La Picciola e Magazzeno. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è "partito": da un lato raffigura, in "campo d'oro" San Benedetto, con indosso un saio rosso e nella mano sinistra un pastorale, dall'altro un ponte a tre archi a cavallo di un fiume. Nel "capo" compare la scritta DURANTES VINCUNT, i cui caratteri d'oro risaltano sullo sfondo rosso.    

Cittadina di pianura, classificata "comune sparso" con sede in Pontecagnano. Di antica origine, ha una solida tradizione agricola e una spiccata vocazione turistica. La maggior parte dei picentini o pontecagnanesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, dimora nelle località di Corvinia, Faiano, La Picciola, Magazzeno e Sant'Antonio a Picenzia, nonché nel capoluogo comunale, ormai parte integrante della conurbazione salernitana, di cui prolunga verso sud i tentacoli; la parte restante della comunità ha scelto l'insediamento sparso, punteggiando il comprensorio di numerosi casolari e di piccoli aggregati urbani. Il territorio comunale ha un profilo geometrico uniforme e solo a tratti leggermente increspato. La zona collinare, ricca di boschi cedui e di acque minerali, è ubicata nella parte nord-orientale del comprensorio e delimita una fertile distesa pianeggiante, segnata dalla trama dei canali, dei seminativi, dei frutteti e degli insediamenti; la pianura si spinge fino alla costa bassa e sabbiosa, su cui si affacciano le località di La Picciola e Magazzeno. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è "partito": da un lato raffigura, in "campo d'oro" San Benedetto, con indosso un saio rosso e nella mano sinistra un pastorale, dall'altro un ponte a tre archi a cavallo di un fiume. Nel "capo" compare la scritta DURANTES VINCUNT, i cui caratteri d'oro risaltano sullo sfondo rosso.    

Storia

I due elementi costitutivi del toponimo derivano rispettivamente dai personali latini CANIUS e FANIUS con l'aggiunta del suffisso -ANUS, che indica appartenenza. Le origini dell'abitato risalgono all'antichità: un'accurata campagna di scavi ha infatti riportato alla luce tracce di una fase preistorica del popolamento, rappresentate da un'importante necropoli dell'età del ferro; la località di Sant'Antonio a Picenzia, inoltre, conserva anche nel nome la memoria dell'antica PICENTIA, la maggiore città del popolo picentino, distrutta per essersi ribellata a Roma durante la guerra contro Annibale. Nel Medioevo il territorio comunale, data la sua conformazione pianeggiante e paludosa, apportatrice quindi di malaria, fu scarsamente popolato e praticamente sempre soggetto al feudo di Montecorvino; solo nel 1911 conquistò l'autonomia comunale distaccandosi appunto da Montecorvino Pugliano. Il tragico terremoto del 1980, devastante per l'intera provincia salernitana, non ha lasciato alcuna testimonianza architettonica del passato, tranne suggestivi resti archeologici della città antica; nel comprensorio sono presenti, inoltre, i cimiteri militari inglese e tedesco, cui è affidata la memoria storica dello sbarco degli alleati avvenuto nel 1943.      

I due elementi costitutivi del toponimo derivano rispettivamente dai personali latini CANIUS e FANIUS con l'aggiunta del suffisso -ANUS, che indica appartenenza. Le origini dell'abitato risalgono all'antichità: un'accurata campagna di scavi ha infatti riportato alla luce tracce di una fase preistorica del popolamento, rappresentate da un'importante necropoli dell'età del ferro; la località di Sant'Antonio a Picenzia, inoltre, conserva anche nel nome la memoria dell'antica PICENTIA, la maggiore città del popolo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=PICENTINO'>picentino</a>, distrutta per essersi ribellata a Roma durante la guerra contro <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANNIBALE'>Annibale</a>. Nel Medioevo il territorio comunale, data la sua conformazione pianeggiante e paludosa, apportatrice quindi di malaria, fu scarsamente popolato e praticamente sempre soggetto al feudo di Montecorvino; solo nel 1911 conquistò l'autonomia comunale distaccandosi appunto da Montecorvino Pugliano. Il tragico terremoto del 1980, devastante per l'intera provincia salernitana, non ha lasciato alcuna testimonianza architettonica del passato, tranne suggestivi resti archeologici della città antica; nel comprensorio sono presenti, inoltre, i cimiteri militari inglese e tedesco, cui è affidata la memoria storica dello sbarco degli alleati avvenuto nel 1943.      

Economia

La fertilità della piana del Sele fa sì che l'agricoltura, specializzata nella produzione di ortaggi, cereali, frutta e tabacco, rappresenti ancora oggi una fondamentale risorsa economica e che funga da stimolo per il settore industriale, sostenuto dalle attività di trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari, e per il commercio, rivolto alla distribuzione di ortaggi e frutta. Nel panorama delle infrastrutture non si registrano significative lacune: il comune, sede di ordinari uffici municipali e postali, dispone di strutture scolastiche per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e del prestigioso Museo nazionale dell'agro picentino, in cui sono conservati corredi tombali delle più importanti necropoli della zona; particolarmente efficace e rispondente alle necessità turistiche si presenta il settore ricettivo, che dispone di numerosi luoghi di ritrovo per giovani (una ludoteca, night-club e stabilimenti balneari); l'assistenza sanitaria è assicurata da un poliambulatorio, un presidio di guardia medica e un consultorio familiare.  

La fertilità della piana del Sele fa sì che l'agricoltura, specializzata nella produzione di ortaggi, cereali, frutta e tabacco, rappresenti ancora oggi una fondamentale risorsa economica e che funga da stimolo per il settore industriale, sostenuto dalle attività di trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari, e per il commercio, rivolto alla distribuzione di ortaggi e frutta. Nel panorama delle infrastrutture non si registrano significative lacune: il comune, sede di ordinari uffici municipali e postali, dispone di strutture scolastiche per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e del prestigioso Museo nazionale dell'agro picentino, in cui sono conservati corredi tombali delle più importanti necropoli della zona; particolarmente efficace e rispondente alle necessità turistiche si presenta il settore ricettivo, che dispone di numerosi luoghi di ritrovo per giovani (una ludoteca, night-club e stabilimenti balneari); l'assistenza sanitaria è assicurata da un poliambulatorio, un presidio di guardia medica e un consultorio familiare.  

Relazioni

Nel quadro delle attrattive del comune la tranquillità dei luoghi, ricchi di verde, e i resti archeologici della città antica si aggiungono alla vita stimolante e vivace che durante i mesi estivi ferve lungo la costa; di forte richiamo è anche la presenza di sorgenti di acque minerali utilizzate a scopi termali -nei pressi di Faiano sgorga un'acqua ricca di carbonato di sodio, magnesio, acido solfidrico e anidride carbonica-. Tra le manifestazioni culturali e ricreative più seguite spicca il "Meeting dei giovani", organizzato nel mese di settembre. La festa del Patrono San Benedetto si celebra il 21 marzo.

Nel quadro delle attrattive del comune la tranquillità dei luoghi, ricchi di verde, e i resti archeologici della città antica si aggiungono alla vita stimolante e vivace che durante i mesi estivi ferve lungo la costa; di forte richiamo è anche la presenza di sorgenti di acque minerali utilizzate a scopi termali -nei pressi di Faiano sgorga un'acqua ricca di carbonato di sodio, magnesio, acido solfidrico e anidride carbonica-. Tra le manifestazioni culturali e ricreative più seguite spicca il "Meeting dei giovani", organizzato nel mese di settembre. La festa del Patrono San Benedetto si celebra il 21 marzo.

Località

Campo Profughi, Casa Francese, Caseificio, Corigliano, Corvinia, Faiano, La Picciola, Magazzeno, Pastini, Pontecagnano, Sant'Antonio

Campo Profughi, Casa Francese, Caseificio, Corigliano, Corvinia, Faiano, La Picciola, Magazzeno, Pastini, Pontecagnano, Sant'Antonio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pontecagnano Faiano rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.