Descrizione

Comune medievale disposto su di un colle, poco attivo nel settore industriale ma piuttosto vivace nel terziario, favorito dalle attrattive turistiche dei luoghi. La comunità dei pollutresi, che presenta un indice di vecchiaia piuttosto elevato, ha trovato nel comprensorio comunale condizioni favorevoli all'insediamento e si è sparpagliata in alcuni agglomerati urbani di modestissima entità (Civita, Martina, Piano Croce-Piano Valle e San Barbato), limitando in questo modo l'espansione edilizia del capoluogo comunale. Il profilo geometrico del territorio comunale non presenta elementi di discontinuità e riflette la dolcezza della collina adriatica abruzzese. Il tappeto dei coltivi su queste morbide ondulazioni è bagnato dalle acque dei fiumi Osento e Sinello, che scorrono paralleli su opposti versanti dell'abitato. In prossimità dell'imbocco dell'autostrada si estende il bosco di don Venanzio, residuo di una tipica macchia di pianura dalla grande varietà arborea.

Comune medievale disposto su di un colle, poco attivo nel settore industriale ma piuttosto vivace nel terziario, favorito dalle attrattive turistiche dei luoghi. La comunità dei pollutresi, che presenta un indice di vecchiaia piuttosto elevato, ha trovato nel comprensorio comunale condizioni favorevoli all'insediamento e si è sparpagliata in alcuni agglomerati urbani di modestissima entità (Civita, Martina, Piano Croce-Piano Valle e San Barbato), limitando in questo modo l'espansione edilizia del capoluogo comunale. Il profilo geometrico del territorio comunale non presenta elementi di discontinuità e riflette la dolcezza della collina adriatica abruzzese. Il tappeto dei coltivi su queste morbide ondulazioni è bagnato dalle acque dei fiumi Osento e Sinello, che scorrono paralleli su opposti versanti dell'abitato. In prossimità dell'imbocco dell'autostrada si estende il bosco di don Venanzio, residuo di una tipica macchia di pianura dalla grande varietà arborea.

Storia

Il ritrovamento di reperti del periodo italico e romano testimonia l'antichità del popolamento del territorio comunale; l'attuale abitato, però, risale con certezza all'alto Medioevo e si deve all'opera di colonizzazione dei benedettini. Fu in principio un semplice aggregato di coloni ed artigiani al servizio dell'abbazia di San Barbato, ben presto assoggettata da quella più potente di San Salvatore a Maiella; nella prima metà del Quattrocento divenne feudo dei Caldora, a cui successero i Di Capua, e nel XVIII secolo conobbe la signoria della famiglia D'Avalos. Dell'abbazia di San Barbato, fondata dai benedettini nel lontano 1015, non rimane traccia; si conservano invece tratti di mura e della struttura di un imponente castello medievale. Nel tessuto urbano del centro storico, inoltre, suscitano l'ammirazionedel visitatore i palazzi ottocenteschi del Re e D'Agostino.

Il ritrovamento di reperti del periodo italico e romano testimonia l'antichità del popolamento del territorio comunale; l'attuale abitato, però, risale con certezza all'alto Medioevo e si deve all'opera di colonizzazione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=BENEDETTINI'>benedettini</a>. Fu in principio un semplice aggregato di coloni ed artigiani al servizio dell'abbazia di San Barbato, ben presto assoggettata da quella più potente di San Salvatore a Maiella; nella prima metà del Quattrocento divenne feudo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CALDORA'>Caldora</a>, a cui successero i Di Capua, e nel XVIII secolo conobbe la signoria della famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=DAVALOS'>D'Avalos</a>. Dell'abbazia di San Barbato, fondata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=BENEDETTINI'>benedettini</a> nel lontano 1015, non rimane traccia; si conservano invece tratti di mura e della struttura di un imponente castello medievale. Nel tessuto urbano del centro storico, inoltre, suscitano l'ammirazionedel visitatore i palazzi ottocenteschi del Re e D'Agostino.

Economia

La tradizione locale è ricca di fermenti e aspira a stabilire un felice connubio con i contenuti innovativi della nostra epoca. L'importanza dell'agricoltura è in lieve flessione ma la coltivazione di cereali, vite, olivo e tabacco conserva un ruolo primario nel quadro delle attività economiche; qualche iniziativa industriale è germogliata nel settore manifatturiero delle confezioni e dei materiali da costruzione e una certa vitalità contraddistingue il commercio; fra i servizi, inoltre, l'intermediazione finanziaria si è ritagliata uno spazio considerevole. Continua però, lento e inesorabile, l'esodo delle nuove generazioni da questo contesto socio-economico, giudicato privo di autentiche prospettive di sviluppo. Nel comune sono presenti gli ordinari uffici municipali e postali, le scuole dell'obbligo e un ambulatorio comunale; mancano, all'interno dell'apparato ricettivo, le strutture alberghiere mentre, fra gli impianti sportivi, è opportuno segnalare la presenza di una piscina coperta; al museo della civiltà contadina pollutrese è affidato il compito di consegnare alle generazioni future gli strumenti e i contenuti della tradizione locale.

La tradizione locale è ricca di fermenti e aspira a stabilire un felice connubio con i contenuti innovativi della nostra epoca. L'importanza dell'agricoltura è in lieve flessione ma la coltivazione di cereali, vite, olivo e tabacco conserva un ruolo primario nel quadro delle attività economiche; qualche iniziativa industriale è germogliata nel settore manifatturiero delle confezioni e dei materiali da costruzione e una certa vitalità contraddistingue il commercio; fra i servizi, inoltre, l'intermediazione finanziaria si è ritagliata uno spazio considerevole. Continua però, lento e inesorabile, l'esodo delle nuove generazioni da questo contesto socio-economico, giudicato privo di autentiche prospettive di sviluppo. Nel comune sono presenti gli ordinari uffici municipali e postali, le scuole dell'obbligo e un ambulatorio comunale; mancano, all'interno dell'apparato ricettivo, le strutture alberghiere mentre, fra gli impianti sportivi, è opportuno segnalare la presenza di una piscina coperta; al museo della civiltà contadina pollutrese è affidato il compito di consegnare alle generazioni future gli strumenti e i contenuti della tradizione locale.

Relazioni

L'amenità dei luoghi invita a soggiornare nell'abitato, che nei mesi più caldi si popola di villeggianti. Il Patrono S. Nicola di Bari si festeggia il 6 dicembre. Sono in molti a conoscere la tradizione che si ripete ogni anno: secondo la leggenda, in seguito ad una terribile carestia di grano avvenuta nel XV secolo, quando la popolazione più povera stava per morire di fame, S. Nicola, sfidando le insidie del mare, riuscì a procurarsi fave a sufficienza, stipandole in sei navi da carico; per ricordare tale avvenimento, il 5 dicembre, vengono disposte sei caldaie sul sagrato della chiesa e vi si cuociono le fave donate dai contadini; quindi viene premiata la pentola che ha bollito per prima e a tutti i presenti si fa omaggio di un piatto di legumi, conditi con olio e sale.

L'amenità dei luoghi invita a soggiornare nell'abitato, che nei mesi più caldi si popola di villeggianti. Il Patrono S. Nicola di Bari si festeggia il 6 dicembre. Sono in molti a conoscere la tradizione che si ripete ogni anno: secondo la leggenda, in seguito ad una terribile carestia di grano avvenuta nel XV secolo, quando la popolazione più povera stava per morire di fame, S. Nicola, sfidando le insidie del mare, riuscì a procurarsi fave a sufficienza, stipandole in sei navi da carico; per ricordare tale avvenimento, il 5 dicembre, vengono disposte sei caldaie sul sagrato della chiesa e vi si cuociono le fave donate dai contadini; quindi viene premiata la pentola che ha bollito per prima e a tutti i presenti si fa omaggio di un piatto di legumi, conditi con olio e sale.

Località

Civita, Martina, Piano Croce, Piano Valle, San Barbato

Civita, Martina, Piano Croce, Piano Valle, San Barbato

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pollutri rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.