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Descrizione

Piccola comunità di montagna dalle incerte origini; afflitta da un notevole calo demografico, ha nell'allevamento di bestiame, nell'attività agricola e nel commercio di tartufi le sue principali risorse economiche. I poiani, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, vivono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale; una piccola parte della comunità, tuttavia, è distribuita anche in qualche agglomerato urbano elementare e in case sparse sui fondi. Molto irregolare è il profilo geometrico del territorio comunale: i rilievi più pronunciati (monti Bacugno e Coscerno) sono allineati lungo il confine occidentale del comprensorio poiano e costituiscono un elemento di transizione dal caratteristico ambiente collinare umbro all'Appennino vero e proprio, dalla dimensione ordinata dei seminativi, delle antiche case coloniche, dei vigneti, degli oliveti e dei cipressi ornamentali a spettacolari panorami alpestri, traboccanti di forme e colori. Sulla quinta scenografica di queste vette non molto elevate si proietta l'immagine composta dell'abitato, raccolto su un colle che incombe sul torrente Tissino, affluente del fiume Nera. Lo stemma comunale raffigura due mani incrociate in "campo" rosso.

Storia

Di origini incerte, in epoca medievale appartenne ora al ducato di Spoleto, ora ai vicini comuni di Leonessa e Cascia. Entrata definitivamente a far parte dei domini di quest'ultima dal 1553, ne seguì a lungo le vicende storiche. Nel 1809 fu costituita comune nell'ambito dei provvedimenti presi dal governo napoleonico in materia di diritti feudali e autonomie locali. Il toponimo è composto da "poggio", che deriva dal latino PODIUM, 'podio, rialzo', e da un riflesso della voce DOMUS, 'casa'. Oltre ai numerosi monumenti religiosi che ornano il centro storico, come le chiese della Madonna delle Grazie, di San Lorenzo (XIV secolo), di San Carlo Borromeo (1633) e di Sant'Antonio Abate, rivestono particolare interesse artistico la chiesa barocca di San Salvatore, in località Usigni, e quella di San Giuseppe, in località Roccatamburo. Tra gli edifici civili spiccano i ruderi del castello intorno a cui si formò il borgo medievale e il palazzo cardinalizio barocco che si erge in località Usigni.

Economia

La comunità trae sostentamento dall'allevamento di ovini, dall'agricoltura, incentrata sulla produzione di cereali, e dal commercio di tartufi. Una piccola parte della popolazione attiva locale è inoltre assorbita dalle poche attività commerciali e industriali presenti nel comprensorio comunale: si tratta di imprese che non superano la dimensione artigianale e operano soprattutto nei comparti agroalimentare e lattiero-caseario; la totale assenza del terziario avanzato, inoltre, è indice della staticità che da tempo affligge l'economia locale. Il comune ospita i soli uffici ordinari municipali e postali mentre per ogni esigenza culturale, ricreativa e di assistenza sanitaria i poiani sono costretti a rivolgersi all'esterno; le strutture ricettive sono ancora poco sviluppate ma nei locali esercizi di ristoro è possibile gustare l'ottima gastronomia locale.

Relazioni

Afflitta da alcuni decenni dal triste fenomeno dello spopolamento, che l'accomuna per altro a molti altri borghi montani della regione, comincia a dare deboli segnali di ripresa socio-economica e di apertura al movimento turistico: rappresenta infatti una meta ideale di escursioni e di soggiorni tranquilli a contatto con la natura, senza contare che con i suoi piatti tipici a base di formaggio pecorino, salumi e tartufi è in grado di esercitare sul visitatore un'irresistibile attrattiva. Costituiscono ulteriore motivo di contatto con l'esterno alcune celebrazioni religiose, quali la "pasquarella" (5 gennaio), con i tradizionali canti augurali che nel periodo dell'epifania vengono portati di casa in casa dai "pasquarellari", e il canto di Sant'Antonio, che si svolge il 16 gennaio; tra le festività laiche, invece, singolari e movimentate sono la "Festa dei giovanotti" e la "Festa degli sposati", che si tengono nel mese d'agosto. La festa del Patrono San Giovenale si celebra la terza domenica del mese di agosto.

Località

Mucciafora, Roccatamburo, Usigni

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Poggiodomo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 117
  • Lat 42° 42' 38,39'' 42.71066389
  • Long 12° 56' 2,70'' 12.93408333
  • CAP 06040
  • Prefisso 0743
  • Codice ISTAT 054042
  • Codice Catasto G758
  • Altitudine slm 974 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2910
  • Superficie 40.01 Km2
  • Densità 2,92 ab/Km2
  • Sismicità Zona 1
  • Alba 07:13
  • Tramonto 16:36
Contatti
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