Descrizione

Centro agricolo di antiche orini etrusche e romane, ubicato in cima ad un masso di tufo alla confluenza del corso del Lente, affluente del Fiora, e de Meleta. Entrambi i fiumi attraversano il territorio comunale, interamente collinare, dal profilo dolce e continuo, che oltre al capoluogo comprende una sola località, Il Casone. Nella comunità dei pitiglianesi si rileva un tasso di invecchiamento particolarmente elevato. Lo stemma del comune riproduce la rocca del capoluogo, sormontata da due rose e affiancata da due leoni rampanti, insegne della nobile famiglia Orsini che, nell'orbita del governo di Siena, dominò il paese fino al 1562. Precedentemente, la rocca era raffigurata insieme a sei palle e circondata da una corona ducale in omaggio al granducato mediceo  di Toscana.  

Centro agricolo di antiche orini etrusche e romane, ubicato in cima ad un masso di tufo alla confluenza del corso del Lente, affluente del Fiora, e de Meleta. Entrambi i fiumi attraversano il territorio comunale, interamente collinare, dal profilo dolce e continuo, che oltre al capoluogo comprende una sola località, Il Casone. Nella comunità dei pitiglianesi si rileva un tasso di invecchiamento particolarmente elevato. Lo stemma del comune riproduce la rocca del capoluogo, sormontata da due rose e affiancata da due leoni rampanti, insegne della nobile famiglia Orsini che, nell'orbita del governo di Siena, dominò il paese fino al 1562. Precedentemente, la rocca era raffigurata insieme a sei palle e circondata da una corona ducale in omaggio al granducato mediceo  di Toscana.  

Storia

Manca di documentazione la coincidenza con il "vicus Torianu" di età longobarda. La prima attenzione storica risale al 1061 e si riferisce alla pieve di Pitigliano. Feudo degli Aldobrandeschi e dal 1274 del ramo dei Sovana, nel 1293 diventa dominio dei potenti Orsini cui si deve la costruzione dell'acquedotto e di numerosi edifici civili del centro storico, dove tutt'ora si trova la residenza Palazzo Orsini. Medievali anche il Duomo e la chiesa di Santa Maria, poco lontani dall'antica sinagoga della comunità ebraica risalente al XV sec. Nell'arco del Quattro e del Cinquecento il comune consolida la propria presenza nel territorio e si riscatta dal controllo degli Orsini insieme al confinante borgo di Sorano, ma nel 1608 entrambi i centri sono annessi al granducato di Toscana seguendo quindi le sorti di tutta la regione. In epoca giolittiana, tra la fine dell'800 e gli inizi del '900, nella campagna circostante sorge spontaneo un forte movimento si protesta contadina. Un uguale spirito di partecipazione e di lotta civile nazionale anima l'azione di alcune di alcune formazione partigiane durante la Resistenza. Dell'originario insediamento etrusco e romano sono tutt'ora conservati i resti della cinta muraria e le tombe scavate direttamente nella roccia, grotte conosciute e sfruttate in varie occasioni dalla popolazione come magazzini o sicuri nascondigli.  

Manca di documentazione la coincidenza con il "vicus Torianu" di età longobarda. La prima attenzione storica risale al 1061 e si riferisce alla pieve di Pitigliano. Feudo degli Aldobrandeschi e dal 1274 del ramo dei Sovana, nel 1293 diventa dominio dei potenti Orsini cui si deve la costruzione dell'acquedotto e di numerosi edifici civili del centro storico, dove tutt'ora si trova la residenza Palazzo Orsini. Medievali anche il Duomo e la chiesa di Santa Maria, poco lontani dall'antica sinagoga della comunità ebraica risalente al XV sec. Nell'arco del Quattro e del Cinquecento il comune consolida la propria presenza nel territorio e si riscatta dal controllo degli Orsini insieme al confinante borgo di Sorano, ma nel 1608 entrambi i centri sono annessi al granducato di Toscana seguendo quindi le sorti di tutta la regione. In epoca giolittiana, tra la fine dell'800 e gli inizi del '900, nella campagna circostante sorge spontaneo un forte movimento si protesta contadina. Un uguale spirito di partecipazione e di lotta civile nazionale anima l'azione di alcune di alcune formazione partigiane durante la Resistenza. Dell'originario insediamento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=ETRUSCO'>etrusco</a> e romano sono tutt'ora conservati i resti della cinta muraria e le tombe scavate direttamente nella roccia, grotte conosciute e sfruttate in varie occasioni dalla popolazione come magazzini o sicuri nascondigli.  

Economia

L'economia di questa località, particolarmente rinomata per la produzione enologica, risente fortemente del decentramento rispetto ai maggiori flussi di traffico commerciali e turistici della zona. La vita tranquilla ed appartata del comune rispecchia fedelmente i ritmi consueti dell'agricoltura, fonte principale del modesto reddito dei pitigliesi con la coltura della vite e dell'ulivo, insieme alla produzione delle piccole imprese di trasformazione dell'alimentare e all'attività estrattiva, piuttosto ridotta e localizzata nei pressi delle cave di farina fossile, pomice e tufo. Più promettente la pesca, che alimenta un buon mercato delle tipiche specialità del lago, quotidianamente pescate nel lago laziale di Mezzano.  Le difficoltà di comunicazione con i grossi centri della provincia hanno stimolato l'istituzione delle più importanti infrastrutture pubbliche insieme alla stazione dei carabinieri: il comune dispone, infatti, di un proprio presidio ospedaliero, della scuola dell'obbligo nonché di un istituto tecnico, di uffici finanziari. Poco rilevante, invece, è stato lo sviluppo del terziario privato e del turismo, ad eccezione del sistema bancario, di qualche albergo e di un impianto sportivo per il tennis e il nuoto.  

L'economia di questa località, particolarmente rinomata per la produzione enologica, risente fortemente del decentramento rispetto ai maggiori flussi di traffico commerciali e turistici della zona. La vita tranquilla ed appartata del comune rispecchia fedelmente i ritmi consueti dell'agricoltura, fonte principale del modesto reddito dei pitigliesi con la coltura della vite e dell'ulivo, insieme alla produzione delle piccole imprese di trasformazione dell'alimentare e all'attività estrattiva, piuttosto ridotta e localizzata nei pressi delle cave di farina fossile, pomice e tufo. Più promettente la pesca, che alimenta un buon mercato delle tipiche specialità del lago, quotidianamente pescate nel lago laziale di Mezzano.  Le difficoltà di comunicazione con i grossi centri della provincia hanno stimolato l'istituzione delle più importanti infrastrutture pubbliche insieme alla stazione dei carabinieri: il comune dispone, infatti, di un proprio presidio ospedaliero, della scuola dell'obbligo nonché di un istituto tecnico, di uffici finanziari. Poco rilevante, invece, è stato lo sviluppo del terziario privato e del turismo, ad eccezione del sistema bancario, di qualche albergo e di un impianto sportivo per il tennis e il nuoto.  

Relazioni

Immerso nella quiete campagna tosco-laziale, il paese non è meta di vacanze estive né di destinazione domenicale né è particolarmente frequentato per interessi industriale o commerciali; le attrattive dell'ambiente e le poche iniziative di rilievo, quindi, coinvolgono soprattutto la popolazione residente, come in occasione della fiaccolata di San Giuseppe, che si svolge il 19 marzo. Ad aprile, maggio e settembre il comune ospita la fiera delle merci e del bestiame mentre il mercato settimanale si tiene tutti i mercoledì. La festa  in onore del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto.

Immerso nella quiete campagna tosco-laziale, il paese non è meta di vacanze estive né di destinazione domenicale né è particolarmente frequentato per interessi industriale o commerciali; le attrattive dell'ambiente e le poche iniziative di rilievo, quindi, coinvolgono soprattutto la popolazione residente, come in occasione della fiaccolata di San Giuseppe, che si svolge il 19 marzo. Ad aprile, maggio e settembre il comune ospita la fiera delle merci e del bestiame mentre il mercato settimanale si tiene tutti i mercoledì. La festa  in onore del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto.

Località

Il Casone

Il Casone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pitigliano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.