Descrizione

Piccola comunità di montagna, sicuramente esistente in epoca medievale, la cui economia poggia su un modesto sviluppo del turismo. I pigresi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente superiore alla media, sono tutti concentrati nell'unica località: il capoluogo comunale. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Proteso verso il Lario da un altopiano (adagiato su una ramificazione laterale del monte Costone), l'abitato (in forte espansione edilizia) presenta un andamento plano-altimetrico tipico montano. Lo stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, rappresenta un monte verde a tre vette uscente da un'azzurra campagna; il tutto è sormontato da un'aquila nera in volo spiegato.

Piccola comunità di montagna, sicuramente esistente in epoca medievale, la cui economia poggia su un modesto sviluppo del turismo. I pigresi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente superiore alla media, sono tutti concentrati nell'unica località: il capoluogo comunale. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Proteso verso il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LARIO'>Lario</a> da un altopiano (adagiato su una ramificazione laterale del monte Costone), l'abitato (in forte espansione edilizia) presenta un andamento plano-altimetrico tipico montano. Lo stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, rappresenta un monte verde a tre vette uscente da un'azzurra campagna; il tutto è sormontato da un'aquila nera in volo spiegato.

Storia

Due sono le ipotesi avanzate circa l'origine del toponimo: la prima lo fa derivare da POPULUS, 'pioppo', che avrebbe subito diversi esiti, non attestati ma ricostruiti; la seconda lo fa risalire all'attributo "pigra", da riferire alla vite, che qui matura in ritardo rispetto al consueto. Dotata di torre di vedetta sin dal periodo dei Comuni, fu sottoposta agli stessi eventi del resto della Valle d'Intelvi: nel XIV secolo fu dominio dei Visconti (insieme a Como); i secoli XV e XVI furono quelli della signoria dei Rusconi e di Gian Giacomo de' Medici -detto il Medeghino-, che si spinse in tutta la zona circostante il Lario, muovendo dal castello di Musso. Verso la fine del XVI secolo fu la volta dei Marliani e agli inizi del XVIII dei Riva. La parrocchiale si separò dalla chiesa matrice di Castiglione d'Intelvi intorno alla metà del XVII secolo. Intitolata a Santa Margherita e decentrata rispetto all'abitato, la stessa chiesa costituisce l'elemento di maggior rilievo del patrimonio storico-architettonico del luogo. Nell'abitato si trova, invece, l'oratorio di San Rocco, risalente al '500. Gli stucchi settecenteschi che abbelliscono le abitazioni del centro storico sono una testimonianza dell'opera dei maestri intelvesi. All'architettura civile appartiene l'edificio che fu sede della Società di Mutuo Soccorso, istituita nella seconda metà del XIX secolo.

Due sono le ipotesi avanzate circa l'origine del toponimo: la prima lo fa derivare da POPULUS, 'pioppo', che avrebbe subito diversi esiti, non attestati ma ricostruiti; la seconda lo fa risalire all'attributo "pigra", da riferire alla vite, che qui matura in ritardo rispetto al consueto. Dotata di torre di vedetta sin dal periodo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=COMUNI'>Comuni</a>, fu sottoposta agli stessi eventi del resto della Valle d'Intelvi: nel XIV secolo fu dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> (insieme a Como); i secoli XV e XVI furono quelli della signoria dei Rusconi e di Gian Giacomo de' Medici -detto il Medeghino-, che si spinse in tutta la zona circostante il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LARIO'>Lario</a>, muovendo dal castello di Musso. Verso la fine del XVI secolo fu la volta dei Marliani e agli inizi del XVIII dei Riva. La parrocchiale si separò dalla chiesa matrice di Castiglione d'Intelvi intorno alla metà del XVII secolo. Intitolata a Santa Margherita e decentrata rispetto all'abitato, la stessa chiesa costituisce l'elemento di maggior rilievo del patrimonio storico-architettonico del luogo. Nell'abitato si trova, invece, l'oratorio di San Rocco, risalente al '500. Gli stucchi settecenteschi che abbelliscono le abitazioni del centro storico sono una testimonianza dell'opera dei maestri intelvesi. All'architettura civile appartiene l'edificio che fu sede della Società di Mutuo Soccorso, istituita nella seconda metà del XIX secolo.

Economia

L'esigua consistenza numerica della popolazione, il suo indice di vecchiaia così elevato, la conformazione orografica e la posizione del territorio comunale rispetto alle grandi direttrici di traffico non favoriscono lo sviluppo di attività del settore primario (ormai praticamente inconsistente) ma ancor meno quello delle attività dei settori secondario e terziario. D'altro canto, però, proprio per l'ubicazione rispetto al lago di Como, ha buone possibilità di sviluppare le sue potenzialità di luogo di villeggiatura (per ora non ancora sfruttate in maniera significativa e determinante). L'impostazione della sua economia è quindi tutta da disegnare: le attività economiche non sono quelle tipiche di una realtà dinamica; a parte una modestissima rete commerciale mancano quasi tutti i servizi necessari a una comunità, fatta eccezione per la casa di riposo e la biblioteca, quest'ultima ancor più utile, vista l'assenza di scuole di ogni ordine e grado. Le strutture ricettive, infine, offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. La popolazione, poi, è costretta a spostarsi anche per il servizio di farmacia.

L'esigua consistenza numerica della popolazione, il suo indice di vecchiaia così elevato, la conformazione orografica e la posizione del territorio comunale rispetto alle grandi direttrici di traffico non favoriscono lo sviluppo di attività del settore primario (ormai praticamente inconsistente) ma ancor meno quello delle attività dei settori secondario e terziario. D'altro canto, però, proprio per l'ubicazione rispetto al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODICOMO'>lago di Como</a>, ha buone possibilità di sviluppare le sue potenzialità di luogo di villeggiatura (per ora non ancora sfruttate in maniera significativa e determinante). L'impostazione della sua economia è quindi tutta da disegnare: le attività economiche non sono quelle tipiche di una realtà dinamica; a parte una modestissima rete commerciale mancano quasi tutti i servizi necessari a una comunità, fatta eccezione per la casa di riposo e la biblioteca, quest'ultima ancor più utile, vista l'assenza di scuole di ogni ordine e grado. Le strutture ricettive, infine, offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. La popolazione, poi, è costretta a spostarsi anche per il servizio di farmacia.

Relazioni

Poco frequentata per lavoro e per turismo, da quest'ultimo può sperare di ottenere, però, un mutamento di rotta della sua economia. Rappresenta un punto di accesso al monte Galbiga, che si può raggiungere attraverso l'Alpe di Colonno, il Passo di Boffalora, l'Alpe di Ossuccio e quello di Lenno. A 1.576 metri si trova il rifugio "Corrado Venini-Camillo Cornelio", postazione militare sia nella prima che nella seconda guerra mondiale, recentemente ristrutturato dagli Alpini. Il luogo in cui un tempo sorgeva la torre di vedetta è in posizione panoramica e consente di osservare l'Isola Comacina e il promontorio di Bellagio: costituisce uno dei punti da cui il panorama sul Lario si può osservare in modo più suggestivo. I rapporti con il circondario sono dettati dalla necessità di accedere a servizi e infrastrutture che non si trovano sul posto. Per il resto, non si registra una propensione particolare a promuovere le tradizioni e la cultura del luogo: non si organizzano fiere, manifestazioni o eventi speciali, che possano attirare visitatori dall'esterno e costituire momento di aggregazione. Unica festa di rilievo è quella in onore del Patrono, San Rocco, che si celebra il 16 agosto.

Poco frequentata per lavoro e per turismo, da quest'ultimo può sperare di ottenere, però, un mutamento di rotta della sua economia. Rappresenta un punto di accesso al monte Galbiga, che si può raggiungere attraverso l'Alpe di Colonno, il Passo di Boffalora, l'Alpe di Ossuccio e quello di Lenno. A 1.576 metri si trova il rifugio "Corrado Venini-Camillo Cornelio", postazione militare sia nella prima che nella seconda guerra mondiale, recentemente ristrutturato dagli Alpini. Il luogo in cui un tempo sorgeva la torre di vedetta è in posizione panoramica e consente di osservare l'Isola Comacina e il promontorio di Bellagio: costituisce uno dei punti da cui il panorama sul Lario si può osservare in modo più suggestivo. I rapporti con il circondario sono dettati dalla necessità di accedere a servizi e infrastrutture che non si trovano sul posto. Per il resto, non si registra una propensione particolare a promuovere le tradizioni e la cultura del luogo: non si organizzano fiere, manifestazioni o eventi speciali, che possano attirare visitatori dall'esterno e costituire momento di aggregazione. Unica festa di rilievo è quella in onore del Patrono, San Rocco, che si celebra il 16 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pigra rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.