Descrizione
Comune di montagna, di origini medievali, con un’economia basata prevalentemente sulle tradizionali attività rurali e sul turismo. I pignesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, sono quasi tutti distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località Buggio. Il territorio, comprendente anche il lago di Tenarda e le isole amministrative Buscaglia –interclusa nel territorio di Castel Vittorio– e Colla Bruna –interclusa tra i territori di Rocchetta Nervina, Isolabona e Montefasce-Gouta (a sua volta isola amministrativa di Apricale)–, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 2.038 metri del monte Anil. L’abitato, interessato da espansione edilizia, ha un suggestivo nucleo storico, dall’aspetto medievale, che si sviluppa ad anelli concentrici, collegati da ripidi passaggi voltati, lungo le pendici di una collina, e una parte recente, situata nel fondovalle; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si compone di due bande d’argento, caricate ciascuna da una pigna al naturale. Lo sfondo è rosso.
Storia
Citata, come Pina, in un documento del XII secolo, deriva il toponimo dal latino PINNIA (connesso con PINNA, ‘penna’) o PINEA, ‘frutto del pino’, riferito alla particolare conformazione, a pigna appunto, dell’abitato. Possedimento dei conti di Ventimiglia, nella seconda metà del Duecento appartenne ai conti d’Angiò e di Provenza. Inserita nel contado di Nizza, sul finire del XIV secolo passò al ducato di Savoia, come comune autonomo. Nel Seicento fu aggregata alla repubblica marinara di Genova, di cui seguì le sorti. La storia successiva alla parentesi napoleonica e all’annessione al regno di Sardegna, disposta dal congresso di Vienna, non fa registrare avvenimenti di particolare rilievo. Ha assunto gli attuali confini nel 1947, quando, a seguito del trattato di Parigi, parte del suo territorio fu ceduta alla Francia. Tra i monumenti figurano: la parrocchiale di San Michele, del XV secolo, sulla cui facciata campeggia un magnifico rosone gotico, con vetrata raffigurante i dodici apostoli, e il cui interno è arricchito da pregevoli opere d’arte, che comprendono un crocifisso trecentesco e un polittico, del Cinquecento; la chiesetta cimiteriale di San Bernardo, contenente un ciclo di affreschi, della seconda metà del XV secolo, e quella della Madonna di Passoscio, ricostruita nel Seicento. Interessanti sono anche i resti della chiesa di San Tommaso, le cui origini risalgono al XII secolo.
Economia
È sede di carabinieri e guardia di finanza. L’agricoltura si articola in più produzioni, delle quali le maggiori riguardano gli ortaggi, vari tipi di uva, l’olivo e la frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di caprini e ovini. L’industria è costituita da qualche piccola azienda che opera nei comparti edile e della lavorazione del legno. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete commerciale, di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si registra la presenza di una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire di un museo etnografico. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.
Relazioni
L’aria salubre, la tranquillità del luogo e la suggestiva cornice paesaggistica, insieme alla contiguità al territorio francese, costituiscono ottime risorse, il cui sfruttamento ha portato a un incremento della presenza turistica nella zona. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti localmente, oltre che per trovare un’occupazione. Tra le manifestazioni tradizionali, che allietano il borgo, richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citate le fiere di marzo, maggio, agosto e novembre. Il mercato settimanale si svolge il sabato. La festa del Patrono, San Michele Arcangelo, viene celebrata il 29 settembre, con l’omonima fiera.
Località
Anli, Buggio, Buscaglia, Colla Bruna, Macagnan
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pigna rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 859
- Lat 43° 55' 58,1'' 43.93278056
- Long 7° 39' 45,43'' 7.66261944
- CAP 18037
- Prefisso 0184
- Codice ISTAT 008043
- Codice Catasto G660
- Altitudine slm 280 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1860 - Superficie 53.7 Km2
- Densità 16,00 ab/Km2
- Sismicità Zona 3s
- Alba 08:06
- Tramonto 16:54
- Daniela Simonetti
- Piazza Umberto I, 1
- 18037 (IM) Liguria
- comune.pigna.im@legalmail.it
- www.comune.pigna.im.it
- 81002590081