Descrizione

Centro di origine medioevale, costituito, oltre che dal capoluogo comunale, dalle località di Colonna e Gallo. I suoi abitanti, detti pievarini, vivono soprattutto del lavoro prestato nelle vivaci industrie manifatturiere locali; il loro indice di vecchiaia è nella media. L'economia sempre più fiorente degli ultimi decenni ha determinato un notevole incremento demografico e, di conseguenza, una forte espansione edilizia del centro, oggi posto quasi in continuità con l'abitato della vicina Montecatini Terme. Il territorio comunale si presenta piuttosto regolare dal punto di vista della morfologia: modeste, infatti, le variazioni dell'altimetria, che raggiunge la quota massima di 259 metri sul livello del mare, verso nord, mentre fa registrare una quota minima di 14, a valle. Alquanto vario il paesaggio, solcato dal fiume Fievole: dai tratti pianeggianti della parte più meridionale si evolve a nord nello scenario tipico della collina toscana. Alle vicende storiche è ispirato lo stemma del comune (concesso con Regio Decreto), campeggiato da un leone alato, simbolo dell'attuale Santo Patrono, Marco Evangelista, che regge con la destra due chiavi, simbolo di S. Pietro, il Santo Patrono delle origini, e con la sinistra un libro aperto su cui si legge Pax TIBI MARCE EV. MEUS.  

Centro di origine medioevale, costituito, oltre che dal capoluogo comunale, dalle località di Colonna e Gallo. I suoi abitanti, detti pievarini, vivono soprattutto del lavoro prestato nelle vivaci industrie manifatturiere locali; il loro indice di vecchiaia è nella media. L'economia sempre più fiorente degli ultimi decenni ha determinato un notevole incremento demografico e, di conseguenza, una forte espansione edilizia del centro, oggi posto quasi in continuità con l'abitato della vicina Montecatini Terme. Il territorio comunale si presenta piuttosto regolare dal punto di vista della morfologia: modeste, infatti, le variazioni dell'altimetria, che raggiunge la quota massima di 259 metri sul livello del mare, verso nord, mentre fa registrare una quota minima di 14, a valle. Alquanto vario il paesaggio, solcato dal fiume Fievole: dai tratti pianeggianti della parte più meridionale si evolve a nord nello scenario tipico della collina toscana. Alle vicende storiche è ispirato lo stemma del comune (concesso con Regio Decreto), campeggiato da un leone alato, simbolo dell'attuale Santo Patrono, Marco Evangelista, che regge con la destra due chiavi, simbolo di S. Pietro, il Santo Patrono delle origini, e con la sinistra un libro aperto su cui si legge Pax TIBI MARCE EV. MEUS.  

Storia

La sua storia si identifica con quella della Pieve di S. Pietro a Neure, la più prestigiosa istituzione religiosa della Valdinievole, sorta nel VI secolo e ricostruita in epoca romanica, la cui importanza andò via via scemando quando il titolo e la dignità vennero trasferiti a Montecatini e l'antica chiesa fu allora dedicata a S. Marco; in precedenza la Pieve aveva costituito oggetto di contesa tra la diocesi di Lucca e quella di Pistoia, contesa risoltasi a favore della prima. Al 1356 risalgono le notizie di una scorreria nel territorio effettuata dai ghibellini pisani. Del passato restano testimonianze come la famosa "fattoria del terzo", il palazzo comunale ricavato da un'antica fattoria medicea, la chiesa di S. Marco Evangelista. Negli ultimi decenni il centro, tradizionalmente agricolo, si è sviluppato come nucleo industriale.  

La sua storia si identifica con quella della Pieve di S. Pietro a Neure, la più prestigiosa istituzione religiosa della Valdinievole, sorta nel VI secolo e ricostruita in epoca romanica, la cui importanza andò via via scemando quando il titolo e la dignità vennero trasferiti a Montecatini e l'antica chiesa fu allora dedicata a S. Marco; in precedenza la Pieve aveva costituito oggetto di contesa tra la diocesi di Lucca e quella di Pistoia, contesa risoltasi a favore della prima. Al 1356 risalgono le notizie di una scorreria nel territorio effettuata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=GHIBELLINI'>ghibellini</a> pisani. Del passato restano testimonianze come la famosa "fattoria del terzo", il palazzo comunale ricavato da un'antica fattoria medicea, la chiesa di S. Marco Evangelista. Negli ultimi decenni il centro, tradizionalmente agricolo, si è sviluppato come nucleo industriale.  

Economia

Oggi il reddito dei pievarini, classificabile tra quelli medio-alti a livello nazionale, deriva in gran parte dall'industria manifatturiera rappresentata soprattutto dal comparto delle calzature, con il relativo indotto, e da quello delle confezioni. Come spesso avviene nei comuni vicini ad importanti centri turistici o amministrativi, il sistema dei servizi e delle attrezzature pubbliche non può dirsi straordinariamente ricco. Tuttavia, la presenza, accanto ai normali servizi comunali, di un discreto numero di strutture culturali (Circolo culturale "Rodolfo Morandi", biblioteca comunale, museo), di un centro di accoglienza e di un apprezzabile volontariato, nonché l'esistenza di palestre, di un campo sportivo comunale e di un tennis club denotano un tipo di vita vivace ed aperto agli stimoli. Il quadro delle strutture è completato dai servizi ambulatoriali e di pronto intervento nonché dalle scuole dell'obbligo.  

Oggi il reddito dei pievarini, classificabile tra quelli medio-alti a livello nazionale, deriva in gran parte dall'industria manifatturiera rappresentata soprattutto dal comparto delle calzature, con il relativo indotto, e da quello delle confezioni. Come spesso avviene nei comuni vicini ad importanti centri turistici o amministrativi, il sistema dei servizi e delle attrezzature pubbliche non può dirsi straordinariamente ricco. Tuttavia, la presenza, accanto ai normali servizi comunali, di un discreto numero di strutture culturali (Circolo culturale "Rodolfo Morandi", biblioteca comunale, museo), di un centro di accoglienza e di un apprezzabile volontariato, nonché l'esistenza di palestre, di un campo sportivo comunale e di un tennis club denotano un tipo di vita vivace ed aperto agli stimoli. Il quadro delle strutture è completato dai servizi ambulatoriali e di pronto intervento nonché dalle scuole dell'obbligo.  

Relazioni

Nello stile di vita, nell'apertura all'esterno, nei flussi di traffico e comunicazioni, il comune risente molto della vicinanza di Montecatini Terme, grosso centro termale. Occasione di richiamo per le località contermini è costituita dalla festa di Santa Barbara il 4 dicembre. La tradizione vuole che la Santa sia originaria del contado pistoiese ed essa viene considerata protettrice delle campane del paese, oltre che degli artiglieri e dei minatori. La relazione tra Santa Barbara e le munizioni deriva dalla stessa leggenda secondo cui Barbara era figlia di genitori pagani che ne osteggiavano la fede cristiana al punto da imprigionarla; mentre il padre la martirizzava, un fulmine, simbolo della giustizia divina, lo colpì e lo uccise permettendo a Barbara di salvarsi. Da allora la Santa è protettrice di tutti coloro che sono esposti al pericolo di morire per esplosioni, crolli e proiettili scagliati da lontano (come il fulmine, appunto) ed il suo nome è sinonimo di polveriera; l'elezione della Santa a patrona dei minatori deriva probabilmente dal largo impiego che si fa degli esplosivi nell'attività estrattiva. La festa del Patrono, San Marco, si celebra il 25 aprile.    

Nello stile di vita, nell'apertura all'esterno, nei flussi di traffico e comunicazioni, il comune risente molto della vicinanza di Montecatini Terme, grosso centro termale. Occasione di richiamo per le località contermini è costituita dalla festa di Santa Barbara il 4 dicembre. La tradizione vuole che la Santa sia originaria del contado pistoiese ed essa viene considerata protettrice delle campane del paese, oltre che degli artiglieri e dei minatori. La relazione tra Santa Barbara e le munizioni deriva dalla stessa leggenda secondo cui Barbara era figlia di genitori pagani che ne osteggiavano la fede cristiana al punto da imprigionarla; mentre il padre la martirizzava, un fulmine, simbolo della giustizia divina, lo colpì e lo uccise permettendo a Barbara di salvarsi. Da allora la Santa è protettrice di tutti coloro che sono esposti al pericolo di morire per esplosioni, crolli e proiettili scagliati da lontano (come il fulmine, appunto) ed il suo nome è sinonimo di polveriera; l'elezione della Santa a patrona dei minatori deriva probabilmente dal largo impiego che si fa degli esplosivi nell'attività estrattiva. La festa del Patrono, San Marco, si celebra il 25 aprile.    

Località

Case Gori, Case Paponi, Cassero, Colonna, Falciano, Gallo, Saette, Terzo, Vergaiolo

Case Gori, Case Paponi, Cassero, Colonna, Falciano, Gallo, Saette, Terzo, Vergaiolo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pieve a Nievole rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.