Descrizione
Comune rivierasco, ubicato in collina e di probabili origini medievali, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali. I pietrapaolesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e nella località Camigliano; il resto della popolazione si distribuisce in numerosissime case. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 948 metri di quota. L’abitato, situato sul pendio di un’altura, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.
Storia
Citata per la prima volta in un documento della seconda metà del Duecento, col nome Petra Paula, è sorta in una zona abitata fin da tempi preistorici, come testimoniano le vestigia di un insediamento etnico di cavernicoli, della prima età del ferro, scoperte nei suoi dintorni. Il toponimo, che nel XIV-XV secolo è attestato nella forma Petrapaule, viene da alcuni ritenuto un composto di “pietra” e del personale latino PAULA (femminile di PAULUS) o dell’aggettivo PAULA, dal latino PABULUM, ‘pascolo’, e da altri accostato al cognome catanzarese Pietropaolo. Possedimento del nobile Elia de Tuello, passò in seguito ai Ruffo di Montalto Uffugo e ai Guindazzo. Nel Quattrocento, pervenne ai Cavaniglia, ai quali subentrarono i Ruffo di Scilla, i Mandatoricco e infine i Sambiase. Col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu inclusa dapprima tra le università del cosiddetto governo di Cariati e poi nel circondario facente capo a questo centro, venendo aggregata a Mandatoriccio. I Borboni, tornati sul regno di Napoli, all’indomani del congresso di Vienna, la elevarono a comune autonomo. Entrata a far parte dell’Italia unita, insieme al resto della regione, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Verso la fine degli anni Venti del Novecento, fu di nuovo annessa al territorio mandatoriccese, recuperando l’autonomia nel 1934. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale; la chiesetta di San Martino di Canale, oratorio medievale, in cui morì, a principio del XIII secolo, Gioacchino da Fiore; una necropoli pre-ellenica e i resti di un’antica cinta muraria, appartenente forse a un insediamento bruzio o romano, nella locale zona archeologica.
Economia
Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva e agrumi; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, metallurgico e della lavorazione del legno. Artigiani locali si dedicano alla produzione di cesti in vimini. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una sufficiente rete distributiva completa il panorama del terziario. Non si registrano particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.
Relazioni
Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando le specialità gastronomiche del luogo e godendo delle bellezze dell’ambiente naturale. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali merita di essere citata la festa di Santa Maria di Giacomo, il martedì di Pasqua. Il Patrono, San Domenico, si festeggia il 4 agosto.
Località
Camigliano
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pietrapaola rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 1.141
- Lat 39° 29' 10,51'' 39.48625278
- Long 16° 48' 54,8'' 16.81502222
- CAP 87060
- Prefisso 0983
- Codice ISTAT 078099
- Codice Catasto G622
- Altitudine slm 375 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1564 - Superficie 52.18 Km2
- Densità 21,87 ab/Km2
- Sismicità Zona 2
- Alba 06:48
- Tramonto 16:29
- Pietro NIGRO
- Via Roma n. 55
- 87060 (CS) Calabria
- protocollogenerale.pietrapaola@asmepec.it
- sindaco.pietrapaola@asmepec.it
- utc.pietrapaola@asmepec.it
- segretario.pietrapaola@asmepec.it
- protocollo.pietrapaola@virgilio.it
- www.comunepietrapaola.it
- 87000290780
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