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Descrizione

Centro collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dalla remota antichità; la sua economia, incentrata sulle attività rurali, fa registrare anche un discreto sviluppo nell’industria e nel terziario. La maggior parte dei pietramelaresi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce prevalentemente in case sparse. L’abitato, interessato da una significativa espansione edilizia, è raccolto su un rilievo smussato. Il profilo geometrico del territorio comunale si presenta vario: una parte di esso, infatti, è pianeggiante, abbondantemente irrigata e caratterizzata dai colori dei seminativi e dei vigneti; il resto del comprensorio pietramelarese è invece occupato da rilievi alto-collinari e montani, popolati da volpi e cinghiali e rivestiti da fitti boschi di castagni, ornelli, carpini, cerri e pini nonché, in località Crucivalle, da una splendida faggeta. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un monte di pietre d’argento, sulla cui cima è posto un vaso di cotto sormontato da tre api d’oro.

Storia

Fu fondata durante il Medioevo dai principi longobardi Landolfo e Adenolfo; tuttavia, resti di insediamenti risalenti al X-XI secolo a.C. attestano la presenza dell’uomo fin dalla remota antichità. Dopo aver fatto parte dei possedimenti dell’abbazia di Montecassino, fu feudo dei signori di Roccaromana fino al XIV secolo, quindi fu inserita nel regio demanio e poi passò ai Monforte. Nel 1496 fu quasi completamente distrutta dagli Aragonesi, che massacrarono buona parte della popolazione locale; ricostruita, appartenne a diversi altri feudatari, tra i quali i Colonna. Il toponimo, citato in Catalogus Baronum (1150-1168), è un composto di “pietra”; la seconda parte potrebbe derivare dal latino MILIARIA, con riferimento a una pietra miliare, oppure da MULARIS, ‘da muli’, con riferimento a un sentiero praticato con muli, oppure da MOLARA, ‘macina, mulino’. Vanta un pregevole patrimonio storico-architettonico: ne fanno parte i resti del castello medievale, il cinquecentesco palazzo ducale, il convento di San Pasquale, la chiesa dell’Annunziata, risalente alla fine del Quattrocento e contenente affreschi attribuiti alla scuola del Giorgione, la chiesa di San Rocco (XVI secolo) e quella dell’ex convento di Sant’Agostino (XVI secolo). All’epoca romana risalgono le cosiddette grotte di Seiano, vasto complesso di gallerie sotterranee in muratura situato sulle pendici del Monte Maggiore.

Economia

Una larga fetta della popolazione attiva trae sostentamento dalle attività agricole, che, favorite dalla conformazione del suolo, eccellono nella produzione di cereali, uva e prodotti ortofrutticoli; è largamente praticato anche all’allevamento di ovini e bovini. Un discreto sostegno all’economia locale è offerto dal settore secondario, attivo in diversi comparti –alimentare, edile, metallurgico, meccanico, delle confezioni, del legno, delle pelletterie e della lavorazione della pietra– ma caratterizzato da dimensioni aziendali esigue; piuttosto sviluppato appare il terziario, che include un buon numero di esercizi commerciali e servizi più qualificati, come quello bancario. Possiede gli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri, una casa di riposo, scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, una biblioteca comunale e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, la farmacia e un laboratorio privato accreditato; il suo apparato ricettivo inoltre non comprende strutture per il soggiorno.

Relazioni

Vanta notevoli attrattive naturalistiche –vale la pena di menzionare il bosco Monticello, antica riserva di caccia, ancora oggi circondata a tratti da mura alte due metri–; gli amanti dell’arte venatoria possono inoltre effettuare la caccia al cinghiale nei periodi stabiliti dal calendario venatorio regionale. Fungono da ulteriore elemento di richiamo numerose manifestazioni di carattere sacro e profano: il “Carnevale pietramelarese”, il “Corri con papà” (19 marzo), la “Pasquetta a Monte Maggiore” (Lunedì in Albis), il “Maggio fiorito” (1 e 2 maggio), la fiera della Madonna di San Giovanni (ultima decade di luglio), la “Sagra al borgo” (dal 28 al 31 agosto) e, nel periodo natalizio, il “Natale in canto”. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pietramelara rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 4.722
  • Lat 41° 16' 15,77'' 41.27104722
  • Long 14° 11' 14,71'' 14.18741944
  • CAP 81051
  • Prefisso 0823
  • Codice ISTAT 061058
  • Codice Catasto G620
  • Altitudine slm 132 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno
    C/1308
  • Superficie 23.9 Km2
  • Densità 197,57 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 07:31
  • Tramonto 16:37
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