Descrizione

Comune collinare, di origine antica, probabilmente romana, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I pieesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, pochi aggregati urbani minori e alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Comune collinare, di origine antica, probabilmente romana, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I pieesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, pochi aggregati urbani minori e alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

Nel secolo IX il toponimo è attestato in “Pladia”, nel 1182 in “Plagia”, nel 1167 in “Pleia”, poi ancora in “Playa” nel 1041, “Plaia” nel 1162 e “Pleya” nel 1212. Di evidente derivazione dalla voce tardo-latina PLAGIA, l’etimo ha il significato di ‘pendio dolce, costa’, riferito alla posizione dell’insediamento sulle colline del Po. Già abitata in epoca romana, come può rilevarsi da un’iscrizione su una parete del castello in cui si parla della GENS COMINIA, fu infeudata intorno all’anno mille per metà ai signori di Riva, detti successivamente di Piea, e per l’altra metà ai conti di Biandrate, e tale ripartizione durò fino al XIV secolo, allorché i Pelletta e poi i Roero subentrarono ai signori di Riva. In seguito l’intera località passò ai Roero, e nel 1758 Carlo ottenne dai Savoia il titolo di conte finché, all’inizio del XIX secolo, con l’estinzione di tale famiglia, il feudo fu attribuito al marchese Annibale Faussone. In cima alla collina su cui sorge l’abitato si trova il massiccio castello adagiato fra altre costruzioni che ne costituiscono le dipendenze, in un grande parco. Le più antiche notizie in cui si dà menzione dell’esistenza del maniero risalgono al XII secolo; subì restauri nel XV secolo, ma in seguito cadde in un grave stato di degrado che rese necessaria la sua completa ricostruzione fra il 1724 e il 1762, per cui attualmente si presenta in forme settecentesche, con un imponente scalone dal quale si accede all’interno dove si trova, fra l’altro, il salone centrale affrescato dai fratelli Galliani. Nel parco si trovano un’elegante cappella e alcune case, mentre accanto all’ingresso si erge la parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, tardo-settecentesca, con un alto campanile cuspidato e l’interno, dalla volta a botte, decorato in stile barocco.

Nel secolo IX il toponimo è attestato in “Pladia”, nel 1182 in “Plagia”, nel 1167 in “Pleia”, poi ancora in “Playa” nel 1041, “Plaia” nel 1162 e “Pleya” nel 1212. Di evidente derivazione dalla voce tardo-latina PLAGIA, l’etimo ha il significato di ‘pendio dolce, costa’, riferito alla posizione dell’insediamento sulle colline del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a>. Già abitata in epoca romana, come può rilevarsi da un’iscrizione su una parete del castello in cui si parla della GENS COMINIA, fu infeudata intorno all’anno mille per metà ai signori di Riva, detti successivamente di Piea, e per l’altra metà ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBIANDRATE'>conti di Biandrate</a>, e tale ripartizione durò fino al XIV secolo, allorché i Pelletta e poi i Roero subentrarono ai signori di Riva. In seguito l’intera località passò ai Roero, e nel 1758 Carlo ottenne dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> il titolo di conte finché, all’inizio del XIX secolo, con l’estinzione di tale famiglia, il feudo fu attribuito al marchese Annibale Faussone. In cima alla collina su cui sorge l’abitato si trova il massiccio castello adagiato fra altre costruzioni che ne costituiscono le dipendenze, in un grande parco. Le più antiche notizie in cui si dà menzione dell’esistenza del maniero risalgono al XII secolo; subì restauri nel XV secolo, ma in seguito cadde in un grave stato di degrado che rese necessaria la sua completa ricostruzione fra il 1724 e il 1762, per cui attualmente si presenta in forme settecentesche, con un imponente scalone dal quale si accede all’interno dove si trova, fra l’altro, il salone centrale affrescato dai fratelli Galliani. Nel parco si trovano un’elegante cappella e alcune case, mentre accanto all’ingresso si erge la parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, tardo-settecentesca, con un alto campanile cuspidato e l’interno, dalla volta a botte, decorato in stile barocco.

Economia

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi uva e altra frutta e con l’allevamento di bovini, caprini e ovini. Per quanto riguarda l’aspetto industriale, esso è pressoché inesistente, se si eccettuano poche imprese che operano nei comparti della lavorazione del legno, della metallurgia e dell’edilizia. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale e di un’agenzia immobiliare ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assenza di una farmacia costringe i pieesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi uva e altra frutta e con l’allevamento di bovini, caprini e ovini. Per quanto riguarda l’aspetto industriale, esso è pressoché inesistente, se si eccettuano poche imprese che operano nei comparti della lavorazione del legno, della metallurgia e dell’edilizia. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale e di un’agenzia immobiliare ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assenza di una farmacia costringe i pieesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Pur non rappresentando una meta turistica, possiede comunque valide risorse il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento turistico nella zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore dei Santi Filippo e Giacomo, si celebra il 3 maggio.

Pur non rappresentando una meta turistica, possiede comunque valide risorse il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento turistico nella zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore dei Santi Filippo e Giacomo, si celebra il 3 maggio.

Località

San Grato, Vallia, Vallunga, Varandone

San Grato, Vallia, Vallunga, Varandone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Piea rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.