Descrizione
Centro collinare medioevale, posto su di un ripiano, è legato principalmente all'agricoltura, anche se ultimamente si è sviluppata un'attività relativa alla lavorazione del cotto e del legname. La comunità dei piandiscoesi, che ha un indice di vecchiaia appena superiore alla media, si raccoglie in numerose località, quali: Casa Biondo, Faella, Matassino, Menzano, Montecarelli, S. Miniato, Vaggio. Attualmente ha un aspetto moderno. Il profilo geometrico del territorio presenta alcune irregolarità, passando da un'altitudine minima di 128 metri nella zona sud, al confine con Castelfranco di Sopra, ad un'altitudine massima di 1131 metri nella zona a nord. È presente un fenomeno geologico di erosione che si manifesta con conglomerati pliocenici che danno forma a guglie di aspetto nudo che si trovano alternate a vegetazione del fondo valle. Il principale corso d'acqua è il Resco. Un drappo rosso con un grande giglio argentato fu la prima bandiera della comunità, resasi autonoma nel 1809. I colori si riferiscono a quelli di Firenze e ricordano la presenza della Repubblica fiorentina in queste terre contese alle famiglie dei Pazzi e degli Ubertini.
Storia
Lungo le pendici del Pratomagno esisteva una strada etrusca che, collegando Arezzo a Firenze, attraversava il territorio di Pian di Scò. Su questa via fu edificata la Pieve di Santa Maria dalla quale dipese un territorio che successivamente fece parte della lega di Castelfranco. I signori del luogo erano i Pazzi e gli Ubertini. Durante il periodo mediceo la zona fu sede di una podesteria che, in seguito, in epoca leopoldina, divenne una comunità sotto la dipendenza di Castelfranco. Si costituì in comunità indipendente solo dopo la divisione da Castelfranco di Sopra, nel 1809. Il monumento di maggiore interesse è la pieve romanica di Santa Maria, a tre navate divisa da sei valichi su pilastri e colonne in legno. Vi sono anche splendide case coloniche nei pressi di Matassino e Corbinaia.
Economia
Il centro è dotato di una tradizione culturale piuttosto solida e garantisce una vita tranquilla, l'economia locale si basa in buona parte sull'industria con aziende manifatturiere per la lavorazione del cotto e del legname, utilizzato nella costruzione di mobili, nonché con laboratori per la produzione di calzature e la lavorazione della pelle. L'agricoltura riveste un ruolo ancora importante e la vite, le olive, i cereali e gli ortaggi sono i principali prodotti coltivati. Una discreta presenza di strutture burocratiche testimonia l'intraprendenza locale; il comune dispone, infatti, di articolazioni periferiche dell'Associazione provinciale dell'artigianato, del Consorzio Agrario Provinciale di Arezzo e della Comunità montana di Pratomagno. Fra le strutture sociali c'è una casa di riposo per anziani, che integra i servizi ordinari offerti dall'organizzazione sanitaria locali; quest'ultima comprende, oltre ai servizi ambulatoriali ordinari, due centri di pronto intervento, uno dei quali si trova nel nucleo di Faella. Inoltre, benché le strutture scolastiche siano piuttosto carenti (quelle esistenti consentono esclusivamente la frequenza della scuola dell'obbligo), il circolo locale "Filarmonica Puccini" mostra tuttavia di saper dare un notevole impulso alla vita culturale del centro. Un contributo in tal senso viene anche dalle due biblioteche, una nel capoluogo e una in località Faella, nonché nel periodico edito dal Comune. Complessivamente insoddisfacenti sono invece le strutture sportive, che comprendono solamente campi di tennis.
Relazioni
Potendo contare complessivamente su un discreto servizio di comunicazioni e su un indiscutibile patrimonio di risorse paesaggistiche, la località ha avuto la possibilità di affermarsi come meta turistica: i boschi sono una attrattiva rilevante per i cercatori di funghi e per i cacciatori ma sono presi di mira anche da chi vuole semplicemente rilassarsi passeggiando in un ambiente ameno. Curiosa usanza locale: in occasione della ricorrenza dei defunti gli abitanti usano ricordare i loro cari scomparsi riunendosi con i parenti la seconda domenica di novembre per un brindisi di commiato dalla vita. Santa Maria Assunta, Patrona del paese, si festeggia il 15 agosto ma celebrazioni ancora più sontuose sono dedicate a San Vincenzo, la prima domenica di luglio. Dal 1992 è gemellata con L'Horme (Francia). Gli sportivi sono affezionatissimi ad uno dei loro concittadini più famosi: il ciclista Franco Chioccioli, vincitore di un Giro d'Italia.
Località
Casa Biondo, Caselli, Faella, Failla, Matassino, Menzano, Montalpero, Ontaneto, Palagio, Pino, Simonti, Vaggio
- Popolazione 0
- Lat 43° 38' 33,49'' 43.64263611
- Long 11° 32' 55,3'' 11.54861944
- CAP 52026
- Prefisso 055
- Codice ISTAT 051029
- Codice Catasto G552
- Altitudine slm 349 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2169 - Superficie 18.42 Km2
- Densità 0,00 ab/Km2
- Sismicità Zona
- Alba 07:23
- Tramonto 16:37
- Enzo Cacioli
- Piazza V. Emanuele, 30
- 52026 (AR) Toscana
- protocollo@pec.comune.castelfranco-piandisco.ar.it
- www.castelfrancopiandisco.it
- 02166020517