Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I poggesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, in numerose case sparse e, in minor misura, in altre località, di cui le più popolose sono: Chiesa Nuova, Coronella –contigua alla località Vigarano Mainarda del comune omonimo– e Gallo. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti; l’abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante e fa registrare significativi segni di espansione edilizia. Lo stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si compone, nella prima sezione, di tre pali rossi su sfondo dorato; nella seconda parte si rappresenta, in campo di cielo, una torre quadrata, rossa, merlata alla ghibellina, unita a un ponte a due archi, esteso fino alla linea di partizione e posto su uno specchio d’acqua, e a tre edifici, anch’essi rossi.

Centro di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I poggesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, in numerose case sparse e, in minor misura, in altre località, di cui le più popolose sono: Chiesa Nuova, Coronella –contigua alla località Vigarano Mainarda del comune omonimo– e Gallo. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti; l’abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante e fa registrare significativi segni di espansione edilizia. Lo stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si compone, nella prima sezione, di tre pali rossi su sfondo dorato; nella seconda parte si rappresenta, in campo di cielo, una torre quadrata, rossa, merlata alla ghibellina, unita a un ponte a due archi, esteso fino alla linea di partizione e posto su uno specchio d’acqua, e a tre edifici, anch’essi rossi.

Storia

I primi insediamenti nella zona –il cui toponimo è ricondotto per la prima parte al latino PODIUM, in relazione ai cumuli di terra nelle valli di Poggio e di Albergo, e per la seconda al fiume Reno– sembrano risalire a epoca romana, come attestano i rinvenimenti archeologici. Annessa fino all’Unità d’Italia alla provincia di Bologna, appartenne fin da epoca medioevale ai Lambertini, che ne ottennero l’investitura dal vescovo di Ravenna, secondo alcuni nella seconda metà del X secolo e secondo altri nel XIII. Si deve a Cornelio e Cesare Lambertini l’emanazione, nel 1589, dei primi statuti della Comunità del Poggio, dai quali si apprende dei tentativi fatti per cercare di bonificare queste terre, che ancor nel XVIII secolo erano paludose e malsane. Effettuato il risanamento, solo dopo la deviazione nel 1721 del Reno dal corso originario all’alveo attuale, passò dai Lambertini –tra cui va ricordato Prospero Lambertini che divenne papa con il nome di Benedetto XIV– allo stato pontificio. Nel 1860, annessa al Regno d’Italia, divenne parte della provincia di Ferrara, senza tuttavia registrare alcun miglioramento nelle condizioni di estrema indigenza in cui versava la popolazione, colpita sul finire del secolo da gravi malattie dalle alluvioni del Reno. Al diffuso associazionismo operaio e alle lotte bracciantili della fine del XIX secolo e degli inizi del successivo seguì un’attiva partecipazione alle azioni antifasciste e alla Resistenza. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: l’antico castello, oggi sede municipale; le torri Verga, del Pogio, dell’Uccellino e del Cocenno; la parrocchiale di San Michele; le ville Vezzani, Gualandi e Sanguettola.

I primi insediamenti nella zona –il cui toponimo è ricondotto per la prima parte al latino PODIUM, in relazione ai cumuli di terra nelle valli di Poggio e di Albergo, e per la seconda al fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=RENO'>Reno</a>– sembrano risalire a epoca romana, come attestano i rinvenimenti archeologici. Annessa fino all’Unità d’Italia alla provincia di Bologna, appartenne fin da epoca medioevale ai Lambertini, che ne ottennero l’investitura dal vescovo di Ravenna, secondo alcuni nella seconda metà del X secolo e secondo altri nel XIII. Si deve a Cornelio e Cesare Lambertini l’emanazione, nel 1589, dei primi statuti della Comunità del Poggio, dai quali si apprende dei tentativi fatti per cercare di bonificare queste terre, che ancor nel XVIII secolo erano paludose e malsane. Effettuato il risanamento, solo dopo la deviazione nel 1721 del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=RENO'>Reno</a> dal corso originario all’alveo attuale, passò dai Lambertini –tra cui va ricordato <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=PROSPEROLAMBERTINI'>Prospero Lambertini</a> che divenne papa con il nome di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=BENEDETTOXIV'>Benedetto XIV</a>– allo stato pontificio. Nel 1860, annessa al Regno d’Italia, divenne parte della provincia di Ferrara, senza tuttavia registrare alcun miglioramento nelle condizioni di estrema indigenza in cui versava la popolazione, colpita sul finire del secolo da gravi malattie dalle alluvioni del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=RENO'>Reno</a>. Al diffuso associazionismo operaio e alle lotte bracciantili della fine del XIX secolo e degli inizi del successivo seguì un’attiva partecipazione alle azioni antifasciste e alla Resistenza. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: l’antico castello, oggi sede municipale; le torri Verga, del Pogio, dell’Uccellino e del Cocenno; la parrocchiale di San Michele; le ville Vezzani, Gualandi e Sanguettola.

Economia

Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, viti e frutteti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, avicoli ed equini. Il tessuto industriale è costituito da fabbriche metalmeccaniche e tessili, da stabilimenti specializzati nella produzione di materiali da costruzione e da imprese edili. Il terziario si compone della rete distributiva, le cui dimensioni sono tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce la sola istruzione primaria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, viti e frutteti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, avicoli ed equini. Il tessuto industriale è costituito da fabbriche metalmeccaniche e tessili, da stabilimenti specializzati nella produzione di materiali da costruzione e da imprese edili. Il terziario si compone della rete distributiva, le cui dimensioni sono tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce la sola istruzione primaria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, non sono rilevanti, mancando tra l’altro anche quei tradizionali appuntamenti del folclore che altrove costituiscono occasioni di richiamo per numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, non sono rilevanti, mancando tra l’altro anche quei tradizionali appuntamenti del folclore che altrove costituiscono occasioni di richiamo per numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

Località

Case Borgatti, Case Reno Sabbioni, Case Vitali, Casette del Reno, Casette Tracchi, Chiesa Nuova, Coronella, Gallo, Luogo Passo del Gallo, Madonna dei Boschi

Case Borgatti, Case Reno Sabbioni, Case Vitali, Casette del Reno, Casette Tracchi, Chiesa Nuova, Coronella, Gallo, Luogo Passo del Gallo, Madonna dei Boschi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Poggio Renatico rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.