Descrizione

Comune montano di probabili antiche origini, ancora rurale ma anche abbastanza vivace dal punto di vista turistico. La comunità dei pettoranesi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, è sparpagliata in numerosi aggregati urbani elementari (Case Albanese, Cavate, Chiuse, Conca, Mastroiacovo, Ponte d'Arce, San Martino, Valle Pescara e Vallone San Pietro), nella località di Vallelarga e nel capoluogo comunale, centro storico di forma allungata e di grande impatto visivo. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico irregolare: è montano per tre quarti della sua estensione ma abbraccia anche l'estremità meridionale della conca sulmonese che si insinua, a guisa di penisola, in un mare di rilievi ammantati di faggi e culminanti con il monte Genzana. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato un giaco su cui è impressa la lettera P.

Comune montano di probabili antiche origini, ancora rurale ma anche abbastanza vivace dal punto di vista turistico. La comunità dei pettoranesi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, è sparpagliata in numerosi aggregati urbani elementari (Case Albanese, Cavate, Chiuse, Conca, Mastroiacovo, Ponte d'Arce, San Martino, Valle Pescara e Vallone San Pietro), nella località di Vallelarga e nel capoluogo comunale, centro storico di forma allungata e di grande impatto visivo. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico irregolare: è montano per tre quarti della sua estensione ma abbraccia anche l'estremità meridionale della conca sulmonese che si insinua, a guisa di penisola, in un mare di rilievi ammantati di faggi e culminanti con il monte Genzana. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato un giaco su cui è impressa la lettera P.

Storia

Il ritrovamento di reperti ascrivibili al VI o V secolo a.C. ha fatto supporre l'esistenza di un insediamento italico ma le prime menzioni dell'attuale abitato non risalgono oltre l'XI secolo. Il borgo fortificato medievale, che assolse alla delicata funzione di controllo del confine meridionale della Valle Peligna, ebbe in principio signori locali; assegnato successivamente ai Cantelmo di Popoli, conobbe un periodo particolarmente prospero e divenne preda appetibile dei conti di Montemeleto. La famiglia Cantelmo promosse il potenziamento delle opere di fortificazione, di cui sopravvivono i resti della torre quadrata centrale e di quelle angolari. Il tessuto del centro storico conserva una pregevole architettura civile e la splendida parrocchiale di S. Dionisio, edificata nel Quattrocento e quasi completamente ricostruita nel 1718; il complesso monumentale è impreziosito da un'artistica fontana posta ai piedi della scalinata di accesso. Le operazioni di filatura, di tessitura, di trasformazione dei prodotti della terra e di produzione di oggetti in terracotta, che hanno beneficiato in passato dell'abbondanza di acque di scorrimento superficiale, appaiono oggi in forte declino.

Il ritrovamento di reperti ascrivibili al VI o V secolo a.C. ha fatto supporre l'esistenza di un insediamento italico ma le prime menzioni dell'attuale abitato non risalgono oltre l'XI secolo. Il borgo fortificato medievale, che assolse alla delicata funzione di controllo del confine meridionale della Valle Peligna, ebbe in principio signori locali; assegnato successivamente ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CANTELMO'>Cantelmo</a> di Popoli, conobbe un periodo particolarmente prospero e divenne preda appetibile dei conti di Montemeleto. La famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CANTELMO'>Cantelmo</a> promosse il potenziamento delle opere di fortificazione, di cui sopravvivono i resti della torre quadrata centrale e di quelle angolari. Il tessuto del centro storico conserva una pregevole architettura civile e la splendida parrocchiale di S. Dionisio, edificata nel Quattrocento e quasi completamente ricostruita nel 1718; il complesso monumentale è impreziosito da un'artistica fontana posta ai piedi della scalinata di accesso. Le operazioni di filatura, di tessitura, di trasformazione dei prodotti della terra e di produzione di oggetti in terracotta, che hanno beneficiato in passato dell'abbondanza di acque di scorrimento superficiale, appaiono oggi in forte declino.

Economia

Il comune conserva un forte attaccamento alle proprie radici. La vita, cadenzata da ritmi pacati, è dedicata alle occupazioni tradizionali, anche se le attività agricole, rivolte alla coltivazione di cereali, vite e leguminose hanno subito negli ultimi tempi una contrazione. Una parte del reddito disponibile deriva anche dalle piccole e medie imprese di costruzioni e dagli esercizi commerciali presenti nel comprensorio comunale, mentre il settore dei servizi lamenta l'assenza dell'intermediazione finanziaria. L'esistenza di un'emittente radiofonica privata è uno dei tanti segnali della vitalità dei pettoranesi. Il comune possiede solo gli ordinari uffici municipali e postali; dispone di una biblioteca comunale ma difetta di strutture scolastiche, che non consentono nemmeno la frequenza dell'intero ciclo della scuola dell'obbligo; conta qualche ristorante e, dotato di un campo di calcio e di uno da tennis, usufruisce di un ambulatorio specialistico.

Il comune conserva un forte attaccamento alle proprie radici. La vita, cadenzata da ritmi pacati, è dedicata alle occupazioni tradizionali, anche se le attività agricole, rivolte alla coltivazione di cereali, vite e leguminose hanno subito negli ultimi tempi una contrazione. Una parte del reddito disponibile deriva anche dalle piccole e medie imprese di costruzioni e dagli esercizi commerciali presenti nel comprensorio comunale, mentre il settore dei servizi lamenta l'assenza dell'intermediazione finanziaria. L'esistenza di un'emittente radiofonica privata è uno dei tanti segnali della vitalità dei pettoranesi. Il comune possiede solo gli ordinari uffici municipali e postali; dispone di una biblioteca comunale ma difetta di strutture scolastiche, che non consentono nemmeno la frequenza dell'intero ciclo della scuola dell'obbligo; conta qualche ristorante e, dotato di un campo di calcio e di uno da tennis, usufruisce di un ambulatorio specialistico.

Relazioni

Il comune è un'ideale base di partenza per ascensioni alla vetta del monte Genzana; è anche la culla di antiche tradizioni, che danno spessore alle manifestazioni folcloristiche locali: nella notte di Capodanno un'orchestrina attraversa le strade del paese diffondendo ai quattro venti una canzone sempre nuova di buon augurio; durante i festeggiamenti carnevaleschi, inoltre, si dà lettura del "testamento di re Carnevale", una sorta di confessione pubblica dei misfatti della comunità; con la sagra della "polenta rognosa", che si svolge nell'ultima domenica di dicembre, si rende omaggio ai cibi poveri e alla misera vita dei vecchi carbonari. La festa della Patrona Santa Margherita si celebra il 13 luglio.

Il comune è un'ideale base di partenza per ascensioni alla vetta del monte Genzana; è anche la culla di antiche tradizioni, che danno spessore alle manifestazioni folcloristiche locali: nella notte di Capodanno un'orchestrina attraversa le strade del paese diffondendo ai quattro venti una canzone sempre nuova di buon augurio; durante i festeggiamenti carnevaleschi, inoltre, si dà lettura del "testamento di re Carnevale", una sorta di confessione pubblica dei misfatti della comunità; con la sagra della "polenta rognosa", che si svolge nell'ultima domenica di dicembre, si rende omaggio ai cibi poveri e alla misera vita dei vecchi carbonari. La festa della Patrona Santa Margherita si celebra il 13 luglio.

Località

Case Albanese, Conca, Cresta di Pietromaggiore, Mastroiacovo, Monte Genzana, Vallelarga, Vallepescara

Case Albanese, Conca, Cresta di Pietromaggiore, Mastroiacovo, Monte Genzana, Vallelarga, Vallepescara

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pettorano sul Gizio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.