Descrizione

Cittadina medioevale, costituita da una pletora di località: Alberghi, Aramo, Castellare, Castelvecchio, Chiodo, Collodi, Fobbialla, Medicina, Molinaccio, Pietrabuona, Ponte dell'Abate, Pontito, S. Quirico, Sorana, Stiappa, Vellano, Veneri. Gli abitanti, detti pesciatini, vivono soprattutto della produzione e commercializzazione dei fiori. Il loro indice di vecchiaia particolarmente elevato si accompagna ad un progressivo decremento demografico. La morfologia del territorio comunale è piuttosto irregolare: l'altimetria, infatti, varia da una quota minima di 23 metri sul livello del mare, nella zona sud-orientale, ad una massima di 1.131 metri, in quella nord-occidentale. Il paesaggio, solcato dal rio S. Giovanni nonché dai torrenti Pescia di Pescia e Pescia di Pontito, è tipicamente collinare. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è caratterizzato da un delfino, chiaro riferimento al nome, sovrastato da una corona, che ricorda che nel 1699 il centro fu elevato al grado di città.  

Cittadina medioevale, costituita da una pletora di località: Alberghi, Aramo, Castellare, Castelvecchio, Chiodo, Collodi, Fobbialla, Medicina, Molinaccio, Pietrabuona, Ponte dell'Abate, Pontito, S. Quirico, Sorana, Stiappa, Vellano, Veneri. Gli abitanti, detti pesciatini, vivono soprattutto della produzione e commercializzazione dei fiori. Il loro indice di vecchiaia particolarmente elevato si accompagna ad un progressivo decremento demografico. La morfologia del territorio comunale è piuttosto irregolare: l'altimetria, infatti, varia da una quota minima di 23 metri sul livello del mare, nella zona sud-orientale, ad una massima di 1.131 metri, in quella nord-occidentale. Il paesaggio, solcato dal rio S. Giovanni nonché dai torrenti Pescia di Pescia e Pescia di Pontito, è tipicamente collinare. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è caratterizzato da un delfino, chiaro riferimento al nome, sovrastato da una corona, che ricorda che nel 1699 il centro fu elevato al grado di città.  

Storia

Di origine molto antiche, è ricordata già in documenti risalenti al 742. A lungo nell'orbita lucchese, fu un centro commerciale di notevole importanza. Verso la fine del 1200, con l'affermarsi del mercato di Borgo a Buggiano ed a seguito delle lotte di fazione, conobbe un periodo di decadenza che culminò con la sua distruzione ad opera dei guelfi lucchesi. Ricostruita, nel 1339 fu venduta a Firenze sotto la cui egida godè di un discreto sviluppo economico legato soprattutto alla produzione della carta ed alla stampa dei libri. Alla fine del XVII secolo le fu conferito il titolo di città e nel 1732 ottenne la sede vescovile. A memoria della città medioevale, costituita da un centro civile situato alla destra del torrente e da un centro religioso alla sua sinistra: i resti delle antiche mura; la porta fiorentina; il palazzo del Vicario, eretto nel 1200-1300, oggi sede del Comune; la chiesa di Sant'Antonio Abate, gotica; la chiesa di S. Francesco, gotica, ricostruita nel 1500 ed in seguito rimaneggiata, ricca di opere d'arte tra cui la splendida Cappella Orlandi-Cardini, di ispirazione brunelleschiana. Il Duomo, infine, è il rifacimento barocco di una pieve romanica di cui resta il campanile: notevole, al suo interno, la Cappella rinascimentale Turini, opera di Giuliano di Baccio D'Agnolo. Numerose le pievi romaniche sparse sul territorio; tra esse la Pieve di Castelvecchio, risalente all'anno mille.  

Di origine molto antiche, è ricordata già in documenti risalenti al 742. A lungo nell'orbita lucchese, fu un centro commerciale di notevole importanza. Verso la fine del 1200, con l'affermarsi del mercato di Borgo a Buggiano ed a seguito delle lotte di fazione, conobbe un periodo di decadenza che culminò con la sua distruzione ad opera dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=GUELFI'>guelfi</a> lucchesi. Ricostruita, nel 1339 fu venduta a Firenze sotto la cui egida godè di un discreto sviluppo economico legato soprattutto alla produzione della carta ed alla stampa dei libri. Alla fine del XVII secolo le fu conferito il titolo di città e nel 1732 ottenne la sede vescovile. A memoria della città medioevale, costituita da un centro civile situato alla destra del torrente e da un centro religioso alla sua sinistra: i resti delle antiche mura; la porta fiorentina; il palazzo del Vicario, eretto nel 1200-1300, oggi sede del Comune; la chiesa di Sant'Antonio Abate, gotica; la chiesa di S. Francesco, gotica, ricostruita nel 1500 ed in seguito rimaneggiata, ricca di opere d'arte tra cui la splendida Cappella Orlandi-Cardini, di ispirazione brunelleschiana. Il Duomo, infine, è il rifacimento barocco di una pieve romanica di cui resta il campanile: notevole, al suo interno, la Cappella rinascimentale Turini, opera di Giuliano di Baccio D'Agnolo. Numerose le pievi romaniche sparse sul territorio; tra esse la Pieve di Castelvecchio, risalente all'anno mille.  

Economia

Sia la storia passata, sia l'attuale panorama delle attrezzature e dei servizi denotano un tipo di vita ricco di stimoli, in cui la laboriosità si accompagna ad una grande tradizione culturale. Non poteva non nascere qui la grande favola di Pinocchio che stigmatizza per l'appunto l'inoperosità e l'ignoranza. Accanto, infatti, ai servizi pubblici ordinari ed ai servizi connessi con le attività economiche locali, tra le quali spiccano la produzione della carta, la coltivazione e la commercializzazione dei fiori, un centro servizi per l'artigianato, gli uffici dell'Associazione degli industriali di Pistoia e dell'Associazione commercianti della provincia di Pistoia, troviamo strutture come: l'Accademia scientifico-letteraria di Cheti, che ha assunto in passato un ruolo di notevole rilievo nel campo della cultura e della sua diffusione; la "Universitas internationalis C. Salutati"; un museo di geopaleontologia e mineralogia; un museo civico che espone, tra le altre cose, antichi reperti etruschi; una biblioteca. Sede di distretto scolastico, vanta numerosi istituti di istruzione secondaria di secondo grado: un istituto magistrale, istituti professionali, un istituto tecnico agrario e due istituti tecnici commerciali. L'ampio quadro viene completato da un numero di attrezzature sportive in grado di soddisfare molteplici esigenze: lo stadio comunale, un palazzetto dello sport, campi da tennis ed un'agenzia ippica.  

Sia la storia passata, sia l'attuale panorama delle attrezzature e dei servizi denotano un tipo di vita ricco di stimoli, in cui la laboriosità si accompagna ad una grande tradizione culturale. Non poteva non nascere qui la grande favola di Pinocchio che stigmatizza per l'appunto l'inoperosità e l'ignoranza. Accanto, infatti, ai servizi pubblici ordinari ed ai servizi connessi con le attività economiche locali, tra le quali spiccano la produzione della carta, la coltivazione e la commercializzazione dei fiori, un centro servizi per l'artigianato, gli uffici dell'Associazione degli industriali di Pistoia e dell'Associazione commercianti della provincia di Pistoia, troviamo strutture come: l'Accademia scientifico-letteraria di Cheti, che ha assunto in passato un ruolo di notevole rilievo nel campo della cultura e della sua diffusione; la "Universitas internationalis C. Salutati"; un museo di geopaleontologia e mineralogia; un museo civico che espone, tra le altre cose, antichi reperti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a>; una biblioteca. Sede di distretto scolastico, vanta numerosi istituti di istruzione secondaria di secondo grado: un istituto magistrale, istituti professionali, un istituto tecnico agrario e due istituti tecnici commerciali. L'ampio quadro viene completato da un numero di attrezzature sportive in grado di soddisfare molteplici esigenze: lo stadio comunale, un palazzetto dello sport, campi da tennis ed un'agenzia ippica.  

Relazioni

È meta per gli appassionati dell'attività venatoria, ma il parco monumentale di Collodi costituisce il principale motivo di attrazione per un significativo flusso di visitatori. Importante la scadenza biennale della mostra dei fiori. Ulteriore motivo di aggregazione è infine la festa patronale in onore di Santa Dorotea celebrata il mercoledì delle Ceneri. La cittadina, che dal 1990 è gemellata con Nerja (Spagna), è stata decorata di medaglia di bronzo al valor militare per la lotta al nazifascismo. È conosciuta nel mondo per aver dato i natali e lo pseudonimo a Carlo Lorenzini, il creatore di "Pinocchio", a cui è stato dedicato lo splendido parco della barocca Villa Garzoni.

È meta per gli appassionati dell'attività venatoria, ma il parco monumentale di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=COLLODI'>Collodi</a> costituisce il principale motivo di attrazione per un significativo flusso di visitatori. Importante la scadenza biennale della mostra dei fiori. Ulteriore motivo di aggregazione è infine la festa patronale in onore di Santa Dorotea celebrata il mercoledì delle Ceneri. La cittadina, che dal 1990 è gemellata con Nerja (Spagna), è stata decorata di medaglia di bronzo al valor militare per la lotta al nazifascismo. È conosciuta nel mondo per aver dato i natali e lo pseudonimo a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=CARLOLORENZINI'>Carlo Lorenzini</a>, il creatore di "Pinocchio", a cui è stato dedicato lo splendido parco della barocca Villa Garzoni.

Località

Aramo, Calamari, Caporaletto, Castelvecchio, Chiodo, Collodi, Fibbialla, Macchie di San Pietro, Macchino, Medicina, Molinaccio, Monte a Pescia, Pesciamorta, Pietrabuona, Ponte di Castelvecchio, Ponte di Sorana, Pontito, San Lorenzo, San Quirico, Sorana, Stiappa, Vellano, Veneri

Aramo, Calamari, Caporaletto, Castelvecchio, Chiodo, Collodi, Fibbialla, Macchie di San Pietro, Macchino, Medicina, Molinaccio, Monte a Pescia, Pesciamorta, Pietrabuona, Ponte di Castelvecchio, Ponte di Sorana, Pontito, San Lorenzo, San Quirico, Sorana, Stiappa, Vellano, Veneri

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pescia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.