Descrizione

Comune collinare, di antiche origini, con un’economia basata su attività agricole, industriali e terziarie. I pellegrinesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e le località Aione di Sopra, Castellaro, Grotta, Iggio, Pietraspaccata, Aione Sotto, Berzieri, Casalino, Cavallo, Ceriato Lobbia, Mariano Case-dell’Asta, Marubbi, Montanari, Pietra Nera, Sant’Antonio, Santini e Stuzzano. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, dominato dal castello medievale, che ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è circondato da monti; interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta un pellegrino nell’atto di percorrere, con un bastone su una spalla, una strada ciottolosa che conduce a un antico santuario.

Comune collinare, di antiche origini, con un’economia basata su attività agricole, industriali e terziarie. I pellegrinesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e le località Aione di Sopra, Castellaro, Grotta, Iggio, Pietraspaccata, Aione Sotto, Berzieri, Casalino, Cavallo, Ceriato Lobbia, Mariano Case-dell’Asta, Marubbi, Montanari, Pietra Nera, Sant’Antonio, Santini e Stuzzano. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, dominato dal castello medievale, che ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è circondato da monti; interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta un pellegrino nell’atto di percorrere, con un bastone su una spalla, una strada ciottolosa che conduce a un antico santuario.

Storia

Abitata già in tempi preistorici, come testimoniano i reperti, dell’età del bronzo, rinvenuti nella zona, si è chiamata Pellegrino fino al 1862, quando un regio decreto aggiunse la specificazione, per distinguerla dalle località omonime. Il toponimo potrebbe derivare da un nome di persona o dal termine “pellegrini”. Eretta in marchesato dall’imperatore Ottone II, fu da questo assegnata al potente casato dei Pallavicino, un cui membro, Guglielmo, sul finire del 1100, provvide a riedificare il castello, costruito dal comune di Parma, per difendere il territorio dai piacentini, e poi caduto in rovina. Nel XV secolo, San Bernardino da Siena vi fondò il convento dei frati minori: si deve al Santo la diffusione del monogramma di Cristo, ancora visibile sulle porte di alcuni edifici. La storia successiva ha seguito quella della rocca che, dopo essere stata conquistata da Alberto Scoto, Niccolò Piccinino e Alessandro Sforza, nella seconda metà del Quattrocento fu venduta alla nobile famiglia degli Sforza-Fogliani d’Aragona. Ultimo proprietario del fortilizio fu Federico Meli-Lupi di Soragna. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: il castello, in cui si può ammirare una pregevole sala settecentesca; la parrocchiale di San Giuseppe, dell’inizio del Novecento; il santuario di Careno, della prima metà del secolo XI, oggetto di più rifacimenti e meta di pellegrinaggi; la pieve di San Martino, ricostruita a partire dal Quattrocento, a Iggio; la chiesa di San Lorenzo, della seconda metà del XIX secolo, e una seicentesca casa-torre, in località Besozzola.

Abitata già in tempi preistorici, come testimoniano i reperti, dell’età del bronzo, rinvenuti nella zona, si è chiamata Pellegrino fino al 1862, quando un regio decreto aggiunse la specificazione, per distinguerla dalle località omonime. Il toponimo potrebbe derivare da un nome di persona o dal termine “pellegrini”. Eretta in marchesato dall’imperatore Ottone II, fu da questo assegnata al potente casato dei Pallavicino, un cui membro, Guglielmo, sul finire del 1100, provvide a riedificare il castello, costruito dal comune di Parma, per difendere il territorio dai piacentini, e poi caduto in rovina. Nel XV secolo, San Bernardino da Siena vi fondò il convento dei frati minori: si deve al Santo la diffusione del monogramma di Cristo, ancora visibile sulle porte di alcuni edifici. La storia successiva ha seguito quella della rocca che, dopo essere stata conquistata da Alberto Scoto, Niccolò Piccinino e Alessandro Sforza, nella seconda metà del Quattrocento fu venduta alla nobile famiglia degli Sforza-Fogliani d’Aragona. Ultimo proprietario del fortilizio fu Federico Meli-Lupi di Soragna. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: il castello, in cui si può ammirare una pregevole sala settecentesca; la parrocchiale di San Giuseppe, dell’inizio del Novecento; il santuario di Careno, della prima metà del secolo XI, oggetto di più rifacimenti e meta di pellegrinaggi; la pieve di San Martino, ricostruita a partire dal Quattrocento, a Iggio; la chiesa di San Lorenzo, della seconda metà del XIX secolo, e una seicentesca casa-torre, in località Besozzola.

Economia

è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi e uve; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria, di piccole dimensioni, è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile e tessile. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca e del caratteristico museo del pane. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi e uve; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria, di piccole dimensioni, è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile e tessile. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca e del caratteristico museo del pane. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni, intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli appuntamenti tradizionali meritano di essere citate: la fiera del parmigiano reggiano della montagna e la manifestazione “Gran festa sotto il cielo d’estate”, a luglio; l’antica fiera di San Rocco e la festa al santuario della Beata Vergine, ad agosto. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il 19 marzo.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni, intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli appuntamenti tradizionali meritano di essere citate: la fiera del parmigiano reggiano della montagna e la manifestazione “Gran festa sotto il cielo d’estate”, a luglio; l’antica fiera di San Rocco e la festa al santuario della Beata Vergine, ad agosto. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il 19 marzo.

Località

Aione, Aione di Sopra, Aione Sotto, Berzieri, Besozzola, Casa Salame, Casalino, Castellaro, Cavallo, Ceriato Lobbia, Frella, Grotta, Iggio, La Rotonda, Mariano Case-Dell'Asta, Marubbi, Mazzaschi, Montanari, Pietra Nera, Pietraspaccata, Santini, Sorrenti, Stuzzano, Tosini

Aione, Aione di Sopra, Aione Sotto, Berzieri, Besozzola, Casa Salame, Casalino, Castellaro, Cavallo, Ceriato Lobbia, Frella, Grotta, Iggio, La Rotonda, Mariano Case-Dell'Asta, Marubbi, Mazzaschi, Montanari, Pietra Nera, Pietraspaccata, Santini, Sorrenti, Stuzzano, Tosini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pellegrino Parmense rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.