Descrizione

Comune collinare, di origine preistorica; basa la sua economia sull'agricoltura e sulla zootecnia. I padriesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 115 a un massimo di 406 metri sul livello del mare. L'abitato si estende lungo un lento declivio, ai piedi di tre colli dalla forma conica; il suo andamento plano-altimetrico è tipico di collina.

Comune collinare, di origine preistorica; basa la sua economia sull'agricoltura e sulla zootecnia. I padriesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 115 a un massimo di 406 metri sul livello del mare. L'abitato si estende lungo un lento declivio, ai piedi di tre colli dalla forma conica; il suo andamento plano-altimetrico è tipico di collina.

Storia

Il toponimo è attestato, nella documentazione medievale sarda, con la forma “Patria”. Secondo alcuni studiosi l'etimo sarebbe, dunque, da rintracciare nell'aggettivo PATRIA, inteso nel senso di '(terra) paterna', cioè ereditata dal padre. Abitata sin dall'età preistorica, fu dominata dai cartaginesi e, in seguito, dai romani, sotto cui assunse il nome di Gurulis Vetus. In epoca medievale fu eletta a capoluogo della curatoria di Cabu Abbas. Con la fine del giudicato di appartenenza passò nelle mani dei Doria e, nel 1399, in quelle dei Giudici d'Arborea. Coinvolta nella guerra tra questi ultimi e gli Aragonesi, terminata con la sconfitta di Nicolò Doria, subì dei grossi danni che segnarono l'inizio della sua decadenza. Prima di essere liberata dal feudalesimo, nel 1839, fu governata, in modo diretto, del re d'Aragona. Tra le vestigia del passato di maggior pregio storico-architettonico merita di essere citata la chiesa dedicata a Santa Giulia, eretta nel 1520 secondo l'architettura gotico-aragonese sarda, caratterizzata da un prospetto in blocchi di arenaria diviso da una cornice ornata con archetti intrecciati e da uno splendido portale. Di estremo interesse sono anche le rovine di diversi villaggi nuragici e di un centro punico-romano, presso il quale fu rinvenuto un trofeo di spade votive, oggi conservato nel museo nazionale di Sassari, consistente in uno stendardo coronato da teste di cervo, probabilmente un oggetto magico utilizzato durante la caccia.

Il toponimo è attestato, nella documentazione medievale sarda, con la forma “Patria”. Secondo alcuni studiosi l'etimo sarebbe, dunque, da rintracciare nell'aggettivo PATRIA, inteso nel senso di '(terra) paterna', cioè ereditata dal padre. Abitata sin dall'età preistorica, fu dominata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CARTAGINESI'>cartaginesi</a> e, in seguito, dai romani, sotto cui assunse il nome di Gurulis Vetus. In epoca medievale fu eletta a capoluogo della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Cabu Abbas. Con la fine del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>giudicato</a> di appartenenza passò nelle mani dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a> e, nel 1399, in quelle dei Giudici <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DARBOREA'>d'Arborea</a>. Coinvolta nella guerra tra questi ultimi e gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>, terminata con la sconfitta di Nicolò <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a>, subì dei grossi danni che segnarono l'inizio della sua decadenza. Prima di essere liberata dal feudalesimo, nel 1839, fu governata, in modo diretto, del re d'Aragona. Tra le vestigia del passato di maggior pregio storico-architettonico merita di essere citata la chiesa dedicata a Santa Giulia, eretta nel 1520 secondo l'architettura gotico-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESE'>aragonese</a> sarda, caratterizzata da un prospetto in blocchi di arenaria diviso da una cornice ornata con archetti intrecciati e da uno splendido portale. Di estremo interesse sono anche le rovine di diversi villaggi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICI'>nuragici</a> e di un centro <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=PUNICO'>punico</a>-romano, presso il quale fu rinvenuto un trofeo di spade votive, oggi conservato nel museo nazionale di Sassari, consistente in uno stendardo coronato da teste di cervo, probabilmente un oggetto magico utilizzato durante la caccia.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, va segnalata però la presenza della stazione dei carabinieri. L'economia locale risente dell'impronta rurale della zona; l'agricoltura è da sempre presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, frutteti, nonché con l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è del tutto inesistente. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole locali assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l'arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica “Salvatore Sale” e il museo archeologico. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie annoverano una farmacia.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, va segnalata però la presenza della stazione dei carabinieri. L'economia locale risente dell'impronta rurale della zona; l'agricoltura è da sempre presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, frutteti, nonché con l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è del tutto inesistente. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole locali assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l'arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica “Salvatore Sale” e il museo archeologico. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie annoverano una farmacia.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nell'incontaminato ambiente circostante e di visitare i numerosi resti di passate civiltà situati sul suo territorio. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni si segnalano la tradizionali celebrazioni religiose in onore di Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio, e di Sant'Antonio da Padova, il 2 ottobre. La festa della Patrona, Santa Giulia, si celebra il 22 maggio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nell'incontaminato ambiente circostante e di visitare i numerosi resti di passate civiltà situati sul suo territorio. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni si segnalano la tradizionali celebrazioni religiose in onore di Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio, e di Sant'Antonio da Padova, il 2 ottobre. La festa della Patrona, Santa Giulia, si celebra il 22 maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Padria in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.