
Descrizione
Comune di pianura, con origine probabilmente nella seconda metà del dodicesimo secolo, con economia non solo di tipo agricolo ma anche artigianale e industriale. I papozzani presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato e si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Borgo, Braglia, Curicchi, Panarella e in un discreto numero di case sparse. Il profilo geometrico del territorio si presenta omogeneo, estendendosi in modo pianeggiante, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Il paesaggio è caratterizzato dalla posizione lungo il fiume e dall’intensa presenza di coltivazioni orticole. L’andamento plano-altimetrico dell’abitato appare lineare.
Storia
Il toponimo sembra derivare da un cognome o soprannome veneto, Papozzo: in particolare si riferisce a un certo Tebaldino che nel 1255 vende l’intera zona alla famiglia Quirini di Venezia. La sua origine sarebbe da collocare a metà del dodicesimo secolo, dopo una pesante rotta del Po. Territorio del vescovo di Adria, fu ceduta prima ai signori di Castel Tedaldo e quindi ai Quirini che vi regnarono pacificamente fino all’inizio del XIV secolo. Alla morte di Azzo III si scatena una lotta per la successione, che coinvolge i Quirini e Venezia; i Quirini hanno la meglio: Francesco d’Este ottiene i territori, mentre la città lagunare viene scomunicata. Morto questi nel 1313, passa al procuratore veneto Nicoleto Trivixiano e Venezia viene assolta. Nel 1321 i Quirini tornano in possesso di parte del territorio, ma nel 1395 viene resa quale pegno di un prestito alla Repubblica veneta e solo nel 1438, dopo vari passaggi, torna nelle mani degli Estensi che la tengono, tranne la parentesi della guerra tra la Lega di Cambrai e Venezia nel 1508, fino al 1597, quando, alla morte senza eredi di Alfonso II, torna alla Santa Sede. Subisce l’invasione francese e nel 1815 quella austriaca, fino a entrare a far parte nel 1866 del Regno d’Italia. Durante le due guerre mondiali subisce varie devastazioni ma particolarmente gravi sono quelle naturali, dovute alle rotte del Po: nel 1790 l’argine del fiume rimane aperto per 16 mesi e nel 1951 un’alluvione determina lo spopolamento. In un documento del 1313 è citata una chiesa dedicata a San Bartolomeo ma non se ne hanno altre notizie precise. Una nuova viene edificata nel 1625 e consacrata nel 1646 dal vescovo di Adria; è però chiusa al culto nel 1837 e i suoi arredi vengono trasferiti nell’oratorio dei SS. Filippo e Giacomo a Braglia. L’odierna parrocchiale è costruita tra il 1845 e il 1848, mentre la facciata è del 1918; il campanile nel 1924 è stato dichiarato monumento nazionale; il suo interno, a tre navate, custodisce alcune preziose tele, come La Vergine col Putto e San Giuseppe dello Scarsellino, del 1546, i Ss. Filippo e Giacomo di Benvenuto Tisi da Garofalo (1481-1559); un affresco sul soffitto ricorda la visita di San Carlo Borromeo, avvenuta il 7 febbraio 1580.
Economia
Il settore primario è particolarmente importante sia per l’agricoltura che per l’allevamento (bovini, suini, avicoli, caprini). Le produzioni locali sono rappresentate dalla coltivazione di cereali, frumento, orticoli, vite e alberi da frutta. Il secondario si articola in diversi comparti: alimentare, tessile, della cantieristica navale ed edile. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra cui va segnalato quello bancario. Un servizio pubblico di particolare rilievo è l’Opera Pia Francesco Bottoni, istituita quale ricovero per gli anziani. Le strutture scolastiche consentono di conseguire l’istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive consentono la sola ristorazione. Quelle sanitarie sono assicurate dalla clinica locale.
Relazioni
Il flusso in entrata dovuto al turismo è scarso, così come quello relativo alle attività lavorative. I rapporti con il circondario, quindi, non sono rilevanti, fatta eccezione per le occasioni determinate da eventi speciali. Il Natale sotto la tenda (manifestazione ricca di spettacoli musicali e folcloristici, che si apre il 23 dicembre e termina il 6 gennaio), la benedizione delle acque del Po (che prevede un corteo di barche, il 18 maggio) e diverse sagre organizzate con giochi popolari, mostre e serate danzanti (il 5 agosto c’è la Sagra della Madonna della Neve; il 10 agosto quella di San Luigi Gonzaga e dal 18 al 24 dello stesso mese la sagra di San Bartolomeo Apostolo) sono occasioni di grande movimento e richiamo. La festa del Patrono, San Bartolomeo, è celebrata il 24 agosto.
Località
Arginone-Santi, Borgo, Borgo-Santi, Braglia, Campagnola, Curicchi, Marcanta, Panarella
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Papozze rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 1.520
- Lat 44° 59' 6,56'' 44.98515556
- Long 12° 1' 45,89'' 12.02941389
- CAP 45010
- Prefisso 0426
- Codice ISTAT 029034
- Codice Catasto G323
- Altitudine slm 5 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2347 - Superficie 21.81 Km2
- Densità 69,69 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 05:59
- Tramonto 18:32
- Luigi Biolcati
- Piazza Liberta',1
- 45010 (RO) Veneto
- segreteria.comune.papozze.ro@pecveneto.it
- ragioneria@comune.papozze.ro.it
- papozze@comune.papozze.ro.it
- www.comune.papozze.ro.it
- 81001580299
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