Descrizione

Comune di montagna, di probabili origini medievali, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I palanzanesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Caneto, Isola, Nirone, Pratopiano, Ranzano, Selvanizza, Vairo Superiore, Valcieca, Capanna, Case Ferrarini, Celso, Lalatta, La Valle, Palazzo, Ruzzano, Solara, Sommo Groppo, Trevignano, Vaestano, Vairo Inferiore e Zibana. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.580 metri di quota. L’abitato, dall’andamento plano-altimetrico vario, mostra segni di espansione edilizia.

Comune di montagna, di probabili origini medievali, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I palanzanesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Caneto, Isola, Nirone, Pratopiano, Ranzano, Selvanizza, Vairo Superiore, Valcieca, Capanna, Case Ferrarini, Celso, Lalatta, La Valle, Palazzo, Ruzzano, Solara, Sommo Groppo, Trevignano, Vaestano, Vairo Inferiore e Zibana. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.580 metri di quota. L’abitato, dall’andamento plano-altimetrico vario, mostra segni di espansione edilizia.

Storia

Citata già in un documento del secolo XI, a proposito di una donazione del marchese di Toscana, Bonifacio di Canossa, alla Chiesa di Parma, potrebbe derivare il toponimo dal nome latino di persona PALATIUS o dal termine ugualmente latino PALATIUM, ‘edificio, palazzo’, con l’aggiunta del suffisso -anus, indicante appartenenza. Trasformata in un luogo fortificato, con la costruzione di un castello, seguì le sorti dei territori circostanti, a lungo travagliati dalle lotte tra i guelfi e i ghibellini, cui si aggiunsero quelle tra i parmensi e i reggiani. Inserita nel ducato farnesiano, nel XVIII secolo fu occupata dagli austriaci che, con Maria Luigia d'Austria, ne tornarono in possesso all’indomani del congresso di Vienna. La storia successiva, in cui mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella del resto della regione, annesso al regno d’Italia nel 1860. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la seicentesca pieve, edificata su una cappella precedente; la casa degli Irali, costruita, nel Cinquecento, sui resti del castello; la chiesa dell’Assunta, a Nirone; la pieve di San Giovanni Battista, del XVIII secolo, a Caneto; le chiese di Santa Giustina e Sant’Andrea, rispettivamente a Trevignano e a Pratopiano; quella dell’Assunta, la cui struttura originaria risale al IX-X secolo, a Zibana; un oratorio, del Seicento, e i resti di alcune torri, dette “dei Castiglioni”, del XV-XVI secolo, in località Castione; la casa Spaltini e la chiesa dell’Assunta, a Vaestano; l’oratorio di San Giuseppe, la chiesa di San Michele, la villa Basetti e l’ottocentesco santuario della Madonna, a Vairo Superiore; la chiesa di Santo Stefano, del secolo XI, a Ranzano.

Citata già in un documento del secolo XI, a proposito di una donazione del marchese di Toscana, Bonifacio di Canossa, alla Chiesa di Parma, potrebbe derivare il toponimo dal nome latino di persona PALATIUS o dal termine ugualmente latino PALATIUM, ‘edificio, palazzo’, con l’aggiunta del suffisso -anus, indicante appartenenza. Trasformata in un luogo fortificato, con la costruzione di un castello, seguì le sorti dei territori circostanti, a lungo travagliati dalle lotte tra i guelfi e i ghibellini, cui si aggiunsero quelle tra i parmensi e i reggiani. Inserita nel ducato farnesiano, nel XVIII secolo fu occupata dagli austriaci che, con <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MARIALUIGIADAUSTRIA'>Maria Luigia d'Austria</a>, ne tornarono in possesso all’indomani del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a>. La storia successiva, in cui mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella del resto della regione, annesso al regno d’Italia nel 1860. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la seicentesca pieve, edificata su una cappella precedente; la casa degli Irali, costruita, nel Cinquecento, sui resti del castello; la chiesa dell’Assunta, a Nirone; la pieve di San Giovanni Battista, del XVIII secolo, a Caneto; le chiese di Santa Giustina e Sant’Andrea, rispettivamente a Trevignano e a Pratopiano; quella dell’Assunta, la cui struttura originaria risale al IX-X secolo, a Zibana; un oratorio, del Seicento, e i resti di alcune torri, dette “dei Castiglioni”, del XV-XVI secolo, in località Castione; la casa Spaltini e la chiesa dell’Assunta, a Vaestano; l’oratorio di San Giuseppe, la chiesa di San Michele, la villa Basetti e l’ottocentesco santuario della Madonna, a Vairo Superiore; la chiesa di Santo Stefano, del secolo XI, a Ranzano.

Economia

Non è sede di particolari strutture burocratiche, ospitando soltanto il municipio, l’ufficio postale e la stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi e ortaggi, è integrata dall’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico, della fabbricazione di articoli in plastica, della produzione e distribuzione di energia elettrica. È presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non si segnalano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale poliambulatorio.

Non è sede di particolari strutture burocratiche, ospitando soltanto il municipio, l’ufficio postale e la stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi e ortaggi, è integrata dall’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico, della fabbricazione di articoli in plastica, della produzione e distribuzione di energia elettrica. È presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non si segnalano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale poliambulatorio.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i prodotti locali e godere delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di verdi boschi di castagni. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti consueti vanno ricordate: la fiera del cavallo, a luglio; la sagra di San Fermo, ad agosto, e la mostra mercato dei bovini di razza bruno-alpina, a settembre. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre, con l’omonima fiera.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i prodotti locali e godere delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di verdi boschi di castagni. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti consueti vanno ricordate: la fiera del cavallo, a luglio; la sagra di San Fermo, ad agosto, e la mostra mercato dei bovini di razza bruno-alpina, a settembre. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre, con l’omonima fiera.

Località

Caneto, Celso, Isola, Lalatta, Nirone, Palazzo, Pratopiano, Ranzano, Ruzzano, Selvanizza, Solara, Sommo Groppo, Trevignano, Vaestano, Vairo, Vairo Inferiore, Vairo Superiore, Valcieca, Zibana

Caneto, Celso, Isola, Lalatta, Nirone, Palazzo, Pratopiano, Ranzano, Ruzzano, Selvanizza, Solara, Sommo Groppo, Trevignano, Vaestano, Vairo, Vairo Inferiore, Vairo Superiore, Valcieca, Zibana

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Palanzano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.