Descrizione

Comune di collina, di origine antica, la cui economia è legata essenzialmente all’agricoltura e in particolare alla produzione ortofrutticola: mele, susine, actinidie. I pagnesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nel nucleo urbano minore di Ruà Barba e in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 353 e arrivano a un massimo di 1.160 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, è dominato dalla costiera che funge da spartiacque con l’alta valle.

Comune di collina, di origine antica, la cui economia è legata essenzialmente all’agricoltura e in particolare alla produzione ortofrutticola: mele, susine, actinidie. I pagnesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nel nucleo urbano minore di Ruà Barba e in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 353 e arrivano a un massimo di 1.160 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, è dominato dalla costiera che funge da spartiacque con l’alta valle.

Storia

Il toponimo compare nella documentazione antica con “Pannus”, “Apannus” e poi “Pagnus”: le sue origini sono strettamente collegate al monastero benedettino. Secondo qualche studioso l’etimo corrisponde a un nome personale. Poche sono le notizie sulle prime vicende del borgo: la sua storia si confonde con quella del monastero, eretto dal re longobardo Astolfo e affidato ai monaci di San Colombano di Bobbio, che, distrutto all’epoca delle invasioni saracene, venne riedificato tra il XIII e il XIV secolo. Esso, nel suo periodo di maggiore splendore, esercitò la sua influenza su tutta la valle, compresi i territori vicini, fino a quando i marchesi di Busca e i marchesi di Saluzzo non gli tolsero il potere. Nel Cinquecento fu travolta in un periodo di decadenza che terminò quando il re di Sardegna Carlo Emanuele III la investì al vescovo di Saluzzo. Sotto il profilo storico-architettonico interessante è la parrocchiale, risalente al 1962, con un caratteristico campanile piramidale.

Il toponimo compare nella documentazione antica con “Pannus”, “Apannus” e poi “Pagnus”: le sue origini sono strettamente collegate al monastero benedettino. Secondo qualche studioso l’etimo corrisponde a un nome personale. Poche sono le notizie sulle prime vicende del borgo: la sua storia si confonde con quella del monastero, eretto dal re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a> Astolfo e affidato ai monaci di San Colombano di Bobbio, che, distrutto all’epoca delle invasioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SARACENE'>saracene</a>, venne riedificato tra il XIII e il XIV secolo. Esso, nel suo periodo di maggiore splendore, esercitò la sua influenza su tutta la valle, compresi i territori vicini, fino a quando i marchesi di Busca e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a> non gli tolsero il potere. Nel Cinquecento fu travolta in un periodo di decadenza che terminò quando il re di Sardegna Carlo Emanuele III la investì al vescovo di Saluzzo. Sotto il profilo storico-architettonico interessante è la parrocchiale, risalente al 1962, con un caratteristico campanile piramidale.

Economia

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, ortaggi, uva, susine, castagne e funghi; si pratica anche l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli), delle confezioni, dell’industria metallurgica e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture sociali di rilievo. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione elementare. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Il servizio sanitario è assicurato dalla locale farmacia.

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, ortaggi, uva, susine, castagne e funghi; si pratica anche l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli), delle confezioni, dell’industria metallurgica e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture sociali di rilievo. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione elementare. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Il servizio sanitario è assicurato dalla locale farmacia.

Relazioni

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e l’integrità dell’ambiente naturale che la circonda costituiscono un’efficace motivo di richiamo. Offre, a quanti vi si rechino, la possibilità di gustare i genuini prodotti locali, tra cui la “pelaverga”, vitigno ben noto fin dal Cinquecento alla corte marchionale, ambito dono di papa Giulio Il. Intrattiene rapporti intensi con i comuni del circondario: la popolazione vi si rivolge, oltre che per motivi di lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire l’assorbimento di parecchia manodopera, anche per il completamento degli studi scolastici e l’espletamento di servizi in genere. Tra gli appuntamenti periodici va segnalata la fiera frutticola della valle Bronda, che si svolge nel mese di ottobre. La festa del Patrono, San Colombano, si celebra la seconda domenica di agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e l’integrità dell’ambiente naturale che la circonda costituiscono un’efficace motivo di richiamo. Offre, a quanti vi si rechino, la possibilità di gustare i genuini prodotti locali, tra cui la “pelaverga”, vitigno ben noto fin dal Cinquecento alla corte marchionale, ambito dono di papa Giulio Il. Intrattiene rapporti intensi con i comuni del circondario: la popolazione vi si rivolge, oltre che per motivi di lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire l’assorbimento di parecchia manodopera, anche per il completamento degli studi scolastici e l’espletamento di servizi in genere. Tra gli appuntamenti periodici va segnalata la fiera frutticola della valle Bronda, che si svolge nel mese di ottobre. La festa del Patrono, San Colombano, si celebra la seconda domenica di agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Ruà Barba

Ruà Barba

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pagno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.