Descrizione

Cittadina collinare, di origine preistorica, la cui economia si basa su tutti i settori produttivi. Gli ozieresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Chilivani e Fraigas, nell’aggregato urbano minore di San Nicola e in case sparse. Il territorio, comprensivo dell’area speciale del Lago del Coghinas, parte del bacino artificiale diviso tra più comuni, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, è raccolto in una conca profonda, che forma un anfiteatro caratterizzato da lunghe scalinate talvolta ripide.

Cittadina collinare, di origine preistorica, la cui economia si basa su tutti i settori produttivi. Gli ozieresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Chilivani e Fraigas, nell’aggregato urbano minore di San Nicola e in case sparse. Il territorio, comprensivo dell’area speciale del Lago del Coghinas, parte del bacino artificiale diviso tra più comuni, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, è raccolto in una conca profonda, che forma un anfiteatro caratterizzato da lunghe scalinate talvolta ripide.

Storia

Il toponimo compare per la prima volta nel Condaghe di San Michele di Salvennor (XIII secolo) come “sa pedras de Otigeri” ad indicare, forse, un sito umido e caratterizzato dalle ortiche. Nel corso dei secoli si presenta come “Ottjerj” (toponimo ancora vivo nel vernacolo locale), “Oçier” e “Ossieri”. I primi insediamenti umani risalgono al periodo neolitico dell’età della pietra, come è dimostrato da vari oggetti rinvenuti sul suo territorio. L’importanza di questi reperti è tale che da essi deriva il nome convenzionale di cultura di Ozieri o di San Michele dalle omonime grotte alla periferia dell’abitato, con cui si designa, secondo una terminologia riconosciuta in ambito internazionale, il neolitico recente (3200-2700 a.C.). In epoca medievale appartenne al Giudicato di Torres, successivamente fu capoluogo dell’incontrada del Monte Acuto e fu governato dagli spagnoli Çentelles e Borgia. Durante il periodo della dominazione sabauda fu elevata a rango di città. Dal 1803 è sede vescovile, erede dell’antica diocesi di Bisarcio. Tra le vestigia del passato figurano: la cattedrale documentata nel Quattrocento, rimaneggiata nel Cinquecento e ampliata nell’Ottocento su progetto del Cima, al cui interno si possono ammirare le sculture del Sartorio, le pitture del Marghinotti e del Ghisaura, le decorazioni e gli affreschi di Arduino e del Boasso, lo splendido altare maggiore di Francesco Sellis, e il famoso polittico della Madonna di Loreto opera di Andrea Sanna detto il Maestro di Ozieri; la chiesa di Santa Lucia; la chiesa di San Francesco; la basilica di Sant’Antioco di Bisarcio; la fontana Grixoni; la piazza Cantareddu, definita, nel periodo umbertino, il salotto della città; numerosissimi resti nuragici, tombe dei giganti, domus de janas; diverse grotte, dimora degli uomini della pietra, tra cui occupa un posto di rilievo quella di San Michele ai Cappuccini; degno d’interesse anche il ponte romano d’epoca romana.

Il toponimo compare per la prima volta nel Condaghe di San Michele di Salvennor (XIII secolo) come “sa pedras de Otigeri” ad indicare, forse, un sito umido e caratterizzato dalle ortiche. Nel corso dei secoli si presenta come “Ottjerj” (toponimo ancora vivo nel vernacolo locale), “Oçier” e “Ossieri”. I primi insediamenti umani risalgono al periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NEOLITICO'>neolitico</a> dell’età della pietra, come è dimostrato da vari oggetti rinvenuti sul suo territorio. L’importanza di questi reperti è tale che da essi deriva il nome convenzionale di cultura di Ozieri o di San Michele dalle omonime grotte alla periferia dell’abitato, con cui si designa, secondo una terminologia riconosciuta in ambito internazionale, il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NEOLITICO'>neolitico</a> recente (3200-2700 a.C.). In epoca medievale appartenne al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>Giudicato</a> di Torres, successivamente fu capoluogo dell’incontrada del Monte Acuto e fu governato dagli spagnoli Çentelles e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=BORGIA'>Borgia</a>. Durante il periodo della dominazione sabauda fu elevata a rango di città. Dal 1803 è sede vescovile, erede dell’antica diocesi di Bisarcio. Tra le vestigia del passato figurano: la cattedrale documentata nel Quattrocento, rimaneggiata nel Cinquecento e ampliata nell’Ottocento su progetto del Cima, al cui interno si possono ammirare le sculture del Sartorio, le pitture del Marghinotti e del Ghisaura, le decorazioni e gli affreschi di Arduino e del Boasso, lo splendido altare maggiore di Francesco Sellis, e il famoso polittico della Madonna di Loreto opera di Andrea Sanna detto il Maestro di Ozieri; la chiesa di Santa Lucia; la chiesa di San Francesco; la basilica di Sant’Antioco di Bisarcio; la fontana Grixoni; la piazza Cantareddu, definita, nel periodo umbertino, il salotto della città; numerosissimi resti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICI'>nuragici</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=TOMBEDEIGIGANTI'>tombe dei giganti</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a>; diverse grotte, dimora degli uomini della pietra, tra cui occupa un posto di rilievo quella di San Michele ai Cappuccini; degno d’interesse anche il ponte romano d’epoca romana.

Economia

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 5, della Comunità montana e di Pro Loco. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria fa registrare una buona produttività in svariati comparti: estrattivo, alimentare, lattiero-caseario, della stampa, fabbricazione dei prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, cantieristico, della gioielleria e oreficeria, della produzione e distribuzione di energia elettrica ed edile. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e di consulenza informatica. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole locali assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e di diversi istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Tra le strutture culturali: la biblioteca comunale, la biblioteca vescovile e il museo archeologico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sportive annoverano un ippodromo, in località Chilivani, dove si tengono importanti manifestazioni di corse al galoppo. È assicurato il servizio ospedaliero.

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 5, della Comunità montana e di Pro Loco. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria fa registrare una buona produttività in svariati comparti: estrattivo, alimentare, lattiero-caseario, della stampa, fabbricazione dei prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, cantieristico, della gioielleria e oreficeria, della produzione e distribuzione di energia elettrica ed edile. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e di consulenza informatica. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole locali assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e di diversi istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Tra le strutture culturali: la biblioteca comunale, la biblioteca vescovile e il museo archeologico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sportive annoverano un ippodromo, in località Chilivani, dove si tengono importanti manifestazioni di corse al galoppo. È assicurato il servizio ospedaliero.

Relazioni

Le bellezze naturali circostanti, quali il Lago del Coghinas e le splendide colline in basalto e calcare, e l’ampia presenza di resti nuragici costituiscono una delle principali attrazioni per i numerosi turisti che ogni anno visitano la zona. Forte richiamo è esercitato anche dalle antiche tradizioni artigianali, di tipo gastronomico e non, da cui nascono pregiati oggetti in ferro, finimenti per cavalli, il “pane di Ozieri”, le paneddas (formaggi di latte vaccino), il classico pecorino sardo e i famosi “sospiri di Ozieri” e le “coppulettas” dolci a base di pasta di mandorle e zucchero glassato. Tra le manifestazioni: la festa di San Nicola, a maggio; della Beata Vergine di Monserrato, a giugno; della Beata Vergine del Rimedio, il “Premio Ozieri” di poesia e letteratura sarda e il concorso di canto sardo a chitarra “L’Usignolo della Sardegna”, a settembre. Il Patrono, Sant’Antioco, si festeggia il 13 novembre. Ha dato i natali a Matteo Madau, noto studioso di lingua e storia sarda; a Gavino Cocco, illustre giurista; al teologo Salvatore Saba e al poeta Francesco Ignazio Mannu.

Le bellezze naturali circostanti, quali il Lago del Coghinas e le splendide colline in basalto e calcare, e l’ampia presenza di resti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICI'>nuragici</a> costituiscono una delle principali attrazioni per i numerosi turisti che ogni anno visitano la zona. Forte richiamo è esercitato anche dalle antiche tradizioni artigianali, di tipo gastronomico e non, da cui nascono pregiati oggetti in ferro, finimenti per cavalli, il “<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=PANE'>pane</a> di Ozieri”, le paneddas (<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FORMAGGI'>formaggi</a> di latte vaccino), il classico pecorino sardo e i famosi “<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=SOSPIRI'>sospiri</a> di Ozieri” e le “coppulettas” dolci a base di pasta di mandorle e zucchero glassato. Tra le manifestazioni: la festa di San Nicola, a maggio; della Beata Vergine di Monserrato, a giugno; della Beata Vergine del Rimedio, il “Premio Ozieri” di poesia e letteratura sarda e il concorso di canto sardo a chitarra “L’Usignolo della Sardegna”, a settembre. Il Patrono, Sant’Antioco, si festeggia il 13 novembre. Ha dato i natali a Matteo Madau, noto studioso di lingua e storia sarda; a Gavino Cocco, illustre giurista; al teologo Salvatore Saba e al poeta Francesco Ignazio Mannu.

Località

Chilivani, Fraigas, Lago di Coghinas, San Nicola

Chilivani, Fraigas, Lago di Coghinas, San Nicola

Fondi europei 2021-2027

Comune di Ozieri in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.