Descrizione

Cittadina rivierasca, cui è stato concesso il titolo di città con Decreto del Capo del Governo. Ubicata in pianura è di antica origine; accanto all’agricoltura ha sviluppato l’industria e il terziario e in particolare il turismo. È nota come la “Città bianca”, per la monocroma colorazione delle case del centro storico, tutte imbiancate a calce e raggiungibili attraverso stretti viottoli e ripide scalinate, spesso sormontate da archi. Gli ostunesi, con un indice di vecchiaia nella media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale. Il territorio, ricco di fenomeni carsici e uliveti secolari, punteggiati di trulli, ha un profilo geometrico ondulato, con accentuate differenze di altitudine. L’abitato, situato su colline che degradano verso il mare, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, su sfondo azzurro, tre monticelli d’oro che sostengono tre torri, di cui la centrale più alta.

Cittadina rivierasca, cui è stato concesso il titolo di città con Decreto del Capo del Governo. Ubicata in pianura è di antica origine; accanto all’agricoltura ha sviluppato l’industria e il terziario e in particolare il turismo. È nota come la “Città bianca”, per la monocroma colorazione delle case del centro storico, tutte imbiancate a calce e raggiungibili attraverso stretti viottoli e ripide scalinate, spesso sormontate da archi. Gli ostunesi, con un indice di vecchiaia nella media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale. Il territorio, ricco di fenomeni carsici e uliveti secolari, punteggiati di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=TRULLI'>trulli</a>, ha un profilo geometrico ondulato, con accentuate differenze di altitudine. L’abitato, situato su colline che degradano verso il mare, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, su sfondo azzurro, tre monticelli d’oro che sostengono tre torri, di cui la centrale più alta.

Storia

Fondata dai messapi in una zona abitata già in età neolitica, stando ai reperti archeologici rinvenuti nel territorio, fu quasi del tutto distrutta all’inizio del III secolo a.C., nel corso della seconda guerra punica. Sotto i romani acquistò grande rilevanza, grazie alla sua ubicazione, che le permetteva di controllare i traffici sia marittimi che terrestri. Il toponimo ha un’etimologia incerta: riportato da alcuni al greco “astu neon”, ‘città nuova’, viene da altri fatto derivare dal latino HOSTIUM UNIO, che indica ‘un insieme di persone di diversa provenienza’. Occupata dai bizantini e saccheggiata, tra gli altri, da longobardi e saraceni, tornò a svilupparsi verso il X secolo, quando divenne sede vescovile. Nel secolo successivo fu conquistata dai normanni, che la dotarono di fortificazioni, rafforzate poi da angioini e aragonesi. Inserita nella contea di Lecce e nel principato di Taranto, entrò in seguito a far parte delle proprietà demaniali. Sul finire del 1400 fu venduta dal re di Napoli ai Sanseverino, cui subentrarono la duchessa di Bari, Isabella d’Aragona, e la figlia Bona. Acquistata dai Loffredo, nella prima metà del XVII secolo pervenne ai duchi Zevallos, che ne conservarono il possesso fino alla fine del 1700. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la necropoli messapica; i resti delle mura medievali; la quattrocentesca cattedrale; le chiese di Santa Maria Maddalena, S. Pietro, S. Francesco d’Assisi e dello Spirito Santo; la chiesetta di S. Giacomo in Compostela, del XV secolo; l’obelisco di Sant’Oronzo; numeri palazzi, tra cui quello ottocentesco del municipio; i santuari di Sant’Oronzo e S. Biagio.

Fondata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=MESSAPI'>messapi</a> in una zona abitata già in età neolitica, stando ai reperti archeologici rinvenuti nel territorio, fu quasi del tutto distrutta all’inizio del III secolo a.C., nel corso della seconda guerra punica. Sotto i romani acquistò grande rilevanza, grazie alla sua ubicazione, che le permetteva di controllare i traffici sia marittimi che terrestri. Il toponimo ha un’etimologia incerta: riportato da alcuni al greco “astu neon”, ‘città nuova’, viene da altri fatto derivare dal latino HOSTIUM UNIO, che indica ‘un insieme di persone di diversa provenienza’. Occupata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BIZANTINI'>bizantini</a> e saccheggiata, tra gli altri, da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SARACENI'>saraceni</a>, tornò a svilupparsi verso il X secolo, quando divenne sede vescovile. Nel secolo successivo fu conquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNI'>normanni</a>, che la dotarono di fortificazioni, rafforzate poi da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ANGIOINI'>angioini</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ARAGONESI'>aragonesi</a>. Inserita nella contea di Lecce e nel principato di Taranto, entrò in seguito a far parte delle proprietà demaniali. Sul finire del 1400 fu venduta dal re di Napoli ai Sanseverino, cui subentrarono la duchessa di Bari, Isabella d’Aragona, e la figlia Bona. Acquistata dai Loffredo, nella prima metà del XVII secolo pervenne ai duchi Zevallos, che ne conservarono il possesso fino alla fine del 1700. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la necropoli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=MESSAPICA'>messapica</a>; i resti delle mura medievali; la quattrocentesca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=CATTEDRALE'>cattedrale</a>; le chiese di Santa Maria Maddalena, S. Pietro, S. Francesco d’Assisi e dello Spirito Santo; la chiesetta di S. Giacomo in Compostela, del XV secolo; l’obelisco di Sant’Oronzo; numeri palazzi, tra cui quello ottocentesco del municipio; i santuari di Sant’Oronzo e S. Biagio.

Economia

È sede dell’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo e del distretto scolastico n. 20. L’agricoltura, basata su tutti i tipi di colture, è integrata dall’allevamento di suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti alimentare, edile, elettronico, metalmeccanico, tessile, dell’abbigliamento, della stampa, del legno, dei materiali da costruzione, dell’estrazione di pietra, sabbia, ghiaia e argilla, della produzione e distribuzione di energia elettrica; non mancano fabbriche di mobili e articoli in plastica. Degne di nota sono le lavorazioni artigianali in ferro battuto. Il terziario si compone di una vasta rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività radiotelevisive e di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si registrano un asilo nido e una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e vari istituti d’istruzione secondaria di secondo grado; altre strutture culturali sono la biblioteca comunale e il museo di civiltà preclassiche della Murgia meridionale. Rilevante è la capacità ricettiva, offrendosi una vastissima possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dalle cliniche e dall’ospedale locali.

È sede dell’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo e del distretto scolastico n. 20. L’agricoltura, basata su tutti i tipi di colture, è integrata dall’allevamento di suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti alimentare, edile, elettronico, metalmeccanico, tessile, dell’abbigliamento, della stampa, del legno, dei materiali da costruzione, dell’estrazione di pietra, sabbia, ghiaia e argilla, della produzione e distribuzione di energia elettrica; non mancano fabbriche di mobili e articoli in plastica. Degne di nota sono le lavorazioni artigianali in ferro battuto. Il terziario si compone di una vasta rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività radiotelevisive e di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si registrano un asilo nido e una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e vari istituti d’istruzione secondaria di secondo grado; altre strutture culturali sono la biblioteca comunale e il museo di civiltà preclassiche della Murgia meridionale. Rilevante è la capacità ricettiva, offrendosi una vastissima possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dalle cliniche e dall’ospedale locali.

Relazioni

Meta turistica tra le più celebrate della regione, grazie al suggestivo centro storico e alle bellezze costiere, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare le specialità gastronomiche locali: i “cardencieddi” (piatto a base di cardi), la “capriata” (purè di fave con verdura e pane affettato), la “cuptedda” (brodo piccante di carni di vitello) e gli “ecchie de lupe” (bignè). Vini del posto sono il Biancostuni e l’Ottavianello. Al centro di intensi rapporti con i comuni vicini, registra numerosi visitatori anche in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali: la mostra-mercato di antiquariato e modernariato, la seconda domenica di ogni mese; il convegno nazionale “Il dipartimento di prevenzione” e la fiera di S. Giuseppe, a marzo; la fiera di maggio e la “cavalcata” di Sant’Oronzo, il 26 agosto. Il Patrono, S. Biagio, si festeggia il 3 febbraio.

Meta turistica tra le più celebrate della regione, grazie al suggestivo centro storico e alle bellezze costiere, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare le specialità gastronomiche locali: i “cardencieddi” (piatto a base di cardi), la “capriata” (purè di fave con verdura e pane affettato), la “cuptedda” (brodo piccante di carni di vitello) e gli “ecchie de lupe” (bignè). Vini del posto sono il Biancostuni e l’Ottavianello. Al centro di intensi rapporti con i comuni vicini, registra numerosi visitatori anche in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali: la mostra-mercato di antiquariato e modernariato, la seconda domenica di ogni mese; il convegno nazionale “Il dipartimento di prevenzione” e la fiera di S. Giuseppe, a marzo; la fiera di maggio e la “cavalcata” di Sant’Oronzo, il 26 agosto. Il Patrono, S. Biagio, si festeggia il 3 febbraio.

Località

Cappelluzzo, Cavallerizza, Certosa, Cervillo, Chianchizzo, Chiobbica, Ciurbo, Corvetta, Difesa San Salvatore, Due Trappeti, Fantese, Focolare, Fogliarella, Fumarola, Galante, Grieco, Grotta Figazzano, La Fica, Martellotti, Monte Michele, Monticelli, Pascarosa, Pentrina Volpe, Portarino, Rosa Marina, San Salvatore, San Salvatore di Mezzo Prete, Santoro, Satia, Scopinaro, Soluco, Specchiaruzzo, Traghetto, Villa Nazareth, Villanova

Cappelluzzo, Cavallerizza, Certosa, Cervillo, Chianchizzo, Chiobbica, Ciurbo, Corvetta, Difesa San Salvatore, Due Trappeti, Fantese, Focolare, Fogliarella, Fumarola, Galante, Grieco, Grotta Figazzano, La Fica, Martellotti, Monte Michele, Monticelli, Pascarosa, Pentrina Volpe, Portarino, Rosa Marina, San Salvatore, San Salvatore di Mezzo Prete, Santoro, Satia, Scopinaro, Soluco, Specchiaruzzo, Traghetto, Villa Nazareth, Villanova

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ostuni rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.