Descrizione

Comune di pianura di origine medievale, coniuga le attività agricole con quelle industriali. Gli ospedalettesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio comunale, che non presenta accenni di espansione edilizia, è regolare, con variazioni altimetriche non sostanziali; l'abitato è caratterizzato da un andamento plano-altimetrico tipicamente pianeggiante. Nello stemma municipale, argenteo, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia l'immagine di un gallo, impettito e sicuro, che trattiene tra le zampe due ramoscelli verdi incrociati, di flora locale.

Comune di pianura di origine medievale, coniuga le attività agricole con quelle industriali. Gli ospedalettesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio comunale, che non presenta accenni di espansione edilizia, è regolare, con variazioni altimetriche non sostanziali; l'abitato è caratterizzato da un andamento plano-altimetrico tipicamente pianeggiante. Nello stemma municipale, argenteo, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia l'immagine di un gallo, impettito e sicuro, che trattiene tra le zampe due ramoscelli verdi incrociati, di flora locale.

Storia

Sorta come luogo di ospitalità per i viandanti, deve l'origine del suo nome proprio ad un antico ospedale, già menzionato nel XII secolo; la seconda parte del toponimo fu aggiunta con un Regio Decreto del 1863. Il territorio dell'ospedale fu proprietà del monastero di S. Pietro di Senna fin verso la fine del XIV secolo; in seguito entrò a far parte dei territori dell'ordine dei Gerolamini. Da questi venne operata la trasformazione del luogo di ospitalità in abbazia. Acquisì nuove terre grazie alle donazioni di Gian Galeazzo Visconti, risalenti agli inizi del XV secolo, e verso la metà dello stesso secolo acquistò numerosi privilegi, per opera di Bianca Maria Sforza. Altre donazioni provennero pure da importanti famiglie della zona, fra le quali quelle dei Cavazzi della Somaglia e dei Balbi di Milano. La chiesa locale, intitolata ai Santi Pietro e Paolo, acquistò autonomia dalla pieve di Senna per divenire parrocchiale. Alla soppressione dell'ordine dei Gerolamini, avvenuta nel XVIII secolo, fece seguito la espropriazione dei beni del monastero, con la progressiva distruzione dello stesso. Dell'antica abbazia, restano il muro di cinta e l'edificio dei novizi. In un luogo adiacente la chiesa, agli inizi del XIX secolo fu fatto erigere un Arco della Pace, in onore di Napoleone Bonaparte, per volere di un generale francese. Altra opera architettonica del passato ancora custodita è la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, edificata verso la metà del XVI secolo.

Sorta come luogo di ospitalità per i viandanti, deve l'origine del suo nome proprio ad un antico ospedale, già menzionato nel XII secolo; la seconda parte del toponimo fu aggiunta con un Regio Decreto del 1863. Il territorio dell'ospedale fu proprietà del monastero di S. Pietro di Senna fin verso la fine del XIV secolo; in seguito entrò a far parte dei territori dell'ordine dei Gerolamini. Da questi venne operata la trasformazione del luogo di ospitalità in abbazia. Acquisì nuove terre grazie alle donazioni di Gian Galeazzo Visconti, risalenti agli inizi del XV secolo, e verso la metà dello stesso secolo acquistò numerosi privilegi, per opera di Bianca Maria Sforza. Altre donazioni provennero pure da importanti famiglie della zona, fra le quali quelle dei Cavazzi della Somaglia e dei Balbi di Milano. La chiesa locale, intitolata ai Santi Pietro e Paolo, acquistò autonomia dalla pieve di Senna per divenire parrocchiale. Alla soppressione dell'ordine dei Gerolamini, avvenuta nel XVIII secolo, fece seguito la espropriazione dei beni del monastero, con la progressiva distruzione dello stesso. Dell'antica abbazia, restano il muro di cinta e l'edificio dei novizi. In un luogo adiacente la chiesa, agli inizi del XIX secolo fu fatto erigere un Arco della Pace, in onore di Napoleone Bonaparte, per volere di un generale francese. Altra opera architettonica del passato ancora custodita è la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, edificata verso la metà del XVI secolo.

Economia

Il comune ospita gli uffici comunali e postali ma non dispone di una propria stazione dei carabinieri; pertanto, all'occorrenza, il primo cittadino ricopre il ruolo di autorità di pubblica sicurezza. Principali fonti di reddito sono l'agricoltura, con la produzione di cereali e foraggi; la zootecnia, consistente nell'allevamento di pochi capi bovini, e l'industria, che si è sviluppata nei comparti edile, metallurgico, meccanico e, in misura minore, dell'abbigliamento. Il terziario è rappresentato da una piccola rete distributiva, sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione; fra le attività di servizio si contano il credito e l'intermediazione monetaria, mentre la diffusione della cultura e dell'informazione non può fare leva su emittenti radio-televisive o testate locali. Assenti risultano le strutture sociali, quali asili nido e case di riposo, ed insufficienti quelle scolastiche, nelle quali si impartisce la sola istruzione primaria. Il comune dispone del servizio di biblioteca, che consente un approfondimento personale della cultura. L'assenza di esercizi per la ristorazione e di strutture per il soggiorno rende insoddisfacente l'apparato ricettivo. L'elevata percentuale di anziani richiederebbe una buona dotazione di strutture sanitarie: quelle presenti garantiscono almeno il servizio farmaceutico (per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove).

Il comune ospita gli uffici comunali e postali ma non dispone di una propria stazione dei carabinieri; pertanto, all'occorrenza, il primo cittadino ricopre il ruolo di autorità di pubblica sicurezza. Principali fonti di reddito sono l'agricoltura, con la produzione di cereali e foraggi; la zootecnia, consistente nell'allevamento di pochi capi bovini, e l'industria, che si è sviluppata nei comparti edile, metallurgico, meccanico e, in misura minore, dell'abbigliamento. Il terziario è rappresentato da una piccola rete distributiva, sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione; fra le attività di servizio si contano il credito e l'intermediazione monetaria, mentre la diffusione della cultura e dell'informazione non può fare leva su emittenti radio-televisive o testate locali. Assenti risultano le strutture sociali, quali asili nido e case di riposo, ed insufficienti quelle scolastiche, nelle quali si impartisce la sola istruzione primaria. Il comune dispone del servizio di biblioteca, che consente un approfondimento personale della cultura. L'assenza di esercizi per la ristorazione e di strutture per il soggiorno rende insoddisfacente l'apparato ricettivo. L'elevata percentuale di anziani richiederebbe una buona dotazione di strutture sanitarie: quelle presenti garantiscono almeno il servizio farmaceutico (per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove).

Relazioni

Il comune è poco frequentato per turismo; ciononostante i rapporti con i centri vicini sono particolarmente intensi. Questi sono dettati non solo dalla necessità di usufruire di tutti quei servizi non disponibili sul posto ma anche dalla presenza di insediamenti industriali, che esercitano una forza di attrazione centripeta sua circondario. Anche in questo comune della Bassa Lodigiana, il pendolarismo è agevolato da un'efficiente rete di collegamenti, che si giova di una favorevole conformazione orografica, tipica della zona. La dipendenza dai centri vicini risulta, così, meno gravosa anche per i più giovani, costretti a spostarsi per poter conseguire il titolo di studio obbligatorio. Non si registrano momenti di aggregazione di particolare rilievo, né sono organizzate feste o celebrazioni in genere, tendenti al recupero ed alla valorizzazione delle tradizioni, nonostante gli splendori ed i fasti di cui pure il luogo fu testimone in passato. Di rilievo è la festa in onore dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, che si celebra il 29 giugno, richiamando anche fedeli e visitatori dai comuni vicini. È patria dei musicisti Franchino Gaffurio, del XV secolo, ed Ambrogio Minoja, del XVIII.

Il comune è poco frequentato per turismo; ciononostante i rapporti con i centri vicini sono particolarmente intensi. Questi sono dettati non solo dalla necessità di usufruire di tutti quei servizi non disponibili sul posto ma anche dalla presenza di insediamenti industriali, che esercitano una forza di attrazione centripeta sua circondario. Anche in questo comune della Bassa Lodigiana, il pendolarismo è agevolato da un'efficiente rete di collegamenti, che si giova di una favorevole conformazione orografica, tipica della zona. La dipendenza dai centri vicini risulta, così, meno gravosa anche per i più giovani, costretti a spostarsi per poter conseguire il titolo di studio obbligatorio. Non si registrano momenti di aggregazione di particolare rilievo, né sono organizzate feste o celebrazioni in genere, tendenti al recupero ed alla valorizzazione delle tradizioni, nonostante gli splendori ed i fasti di cui pure il luogo fu testimone in passato. Di rilievo è la festa in onore dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, che si celebra il 29 giugno, richiamando anche fedeli e visitatori dai comuni vicini. È patria dei musicisti Franchino Gaffurio, del XV secolo, ed Ambrogio Minoja, del XVIII.

Località

Cascina Mandella, Cascina Villafranca di Sopra

Cascina Mandella, Cascina Villafranca di Sopra

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ospedaletto Lodigiano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.