Descrizione

Piccola comunità di montagna, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un’economia basata sul settore primario e sull’artigianato. La totalità degli osiddesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vive nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche, che vanno da un minimo di 400 a un massimo di 716 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, si estende lungo un altopiano da cui si gode della magnifica vista sull’alta valle del Tirso e sui monti del Goceano. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, un muro formato da massi irregolari, d’argento, fondato su una verde campagna, attraversata da due rivi d’acqua, azzurri, uniti in punta e sgorganti dal muro; il tutto è sovrastato da una montagna verde, su cui spicca una moneta d’oro recante, al centro, una costruzione preistorica, accompagnata dalle due scritte: OSILLA e OGRILLA.

Piccola comunità di montagna, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un’economia basata sul settore primario e sull’artigianato. La totalità degli osiddesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vive nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche, che vanno da un minimo di 400 a un massimo di 716 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, si estende lungo un altopiano da cui si gode della magnifica vista sull’alta valle del Tirso e sui monti del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GOCEANO'>Goceano</a>. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, un muro formato da massi irregolari, d’argento, fondato su una verde campagna, attraversata da due rivi d’acqua, azzurri, uniti in punta e sgorganti dal muro; il tutto è sovrastato da una montagna verde, su cui spicca una moneta d’oro recante, al centro, una costruzione preistorica, accompagnata dalle due scritte: OSILLA e OGRILLA.

Storia

Il toponimo, che nella dizione locale si presenta come “Osìdda”, non è di chiara interpretazione; tuttavia, gli studiosi ritengono che derivi dallo strato linguistico protosardo. Il suo territorio fu abitato sin dall’età preistorica. In epoca medievale fu annessa alla curatoria di Monte Acuto; con la vittoria degli Aragonesi divenne feudo regio e fu sottoposta a varie famiglie del luogo. In quegli anni svolse importanti funzioni militari, come terra di confine tra il Giudicato di Logudoro e quello della Gallura. Nel 1839, con l’abolizione del regime feudale, fu riscattata al demanio. Tra le vestigia del passato di maggior pregio meritano di essere citati: il villaggio nuragico con tombe a capanna, sito in località Santu Elisei, presso cui, nel 1935, fu rinvenuto un piccolo ripostiglio di bronzi protosardi, tra cui un’importante statuina raffigurante un toro androcefalo; numerosi nuraghi; il nuraghe Usanis, sito a poca distanza dall’abitato; la bella parrocchiale dell’Angelo, protettore dei soldati-contadini che componevano le scolte campestri in epoca bizantina; l’interessante palazzo Delogu, con una bella altana, sito nel centro storico, i cui lavori iniziarono nel 1700 e furono conclusi a metà del 1800.

Il toponimo, che nella dizione locale si presenta come “Osìdda”, non è di chiara interpretazione; tuttavia, gli studiosi ritengono che derivi dallo strato linguistico protosardo. Il suo territorio fu abitato sin dall’età preistorica. In epoca medievale fu annessa alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Monte Acuto; con la vittoria degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a> divenne feudo regio e fu sottoposta a varie famiglie del luogo. In quegli anni svolse importanti funzioni militari, come terra di confine tra il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODILOGUDORO'>Giudicato di Logudoro</a> e quello della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GALLURA'>Gallura</a>. Nel 1839, con l’abolizione del regime feudale, fu riscattata al demanio. Tra le vestigia del passato di maggior pregio meritano di essere citati: il villaggio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICO'>nuragico</a> con tombe a capanna, sito in località Santu Elisei, presso cui, nel 1935, fu rinvenuto un piccolo ripostiglio di bronzi protosardi, tra cui un’importante statuina raffigurante un toro androcefalo; numerosi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a>; il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>nuraghe</a> Usanis, sito a poca distanza dall’abitato; la bella parrocchiale dell’Angelo, protettore dei soldati-contadini che componevano le scolte campestri in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=BIZANTINA'>bizantina</a>; l’interessante palazzo Delogu, con una bella altana, sito nel centro storico, i cui lavori iniziarono nel 1700 e furono conclusi a metà del 1800.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che rappresenta la principale fonte di reddito dell’economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, foraggi e viti e con l’allevamento di bovini, suini, ovini ed equini. L’industria, se si esclude qualche piccola azienda che opera nel comparto edile, è del tutto irrilevante. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella confezione di tappeti. Modesta è la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo, che comprende un agriturismo, offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che rappresenta la principale fonte di reddito dell’economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, foraggi e viti e con l’allevamento di bovini, suini, ovini ed equini. L’industria, se si esclude qualche piccola azienda che opera nel comparto edile, è del tutto irrilevante. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella confezione di tappeti. Modesta è la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo, che comprende un agriturismo, offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli escursioni nell’ambiente naturale circostante. Di particolare interesse sono: l’alveo del rio Molò, ricco di suggestione e colori, caratterizzato dalla presenza di un antico pontile, detto Pontigia, costruito con pietre e frasche disposte su due pertiche che vanno a congiungere le rive opposte; l’acrocoro granitico di Santu Elisei, sede dell’omonimo villaggio nuragico; l’area di Sa Contra ‘e Seris, dove ci si imbatte nello scenario selvaggio dei tafoni granitici circondati da maestose sugherete e roverelle; il monte Impiccadolzu, a poca distanza dalla collina di San Paolo. Ogni lunedì si svolge il consueto mercatino. La festa del Patrono, Sant’Angelo, si celebra il 27 agosto.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli escursioni nell’ambiente naturale circostante. Di particolare interesse sono: l’alveo del rio Molò, ricco di suggestione e colori, caratterizzato dalla presenza di un antico pontile, detto Pontigia, costruito con pietre e frasche disposte su due pertiche che vanno a congiungere le rive opposte; l’acrocoro granitico di Santu Elisei, sede dell’omonimo villaggio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICO'>nuragico</a>; l’area di Sa Contra ‘e Seris, dove ci si imbatte nello scenario selvaggio dei tafoni granitici circondati da maestose sugherete e roverelle; il monte Impiccadolzu, a poca distanza dalla collina di San Paolo. Ogni lunedì si svolge il consueto mercatino. La festa del Patrono, Sant’Angelo, si celebra il 27 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Osidda in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.