Descrizione

Centro di montagna, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un'economia basata essenzialmente sul settore primario. Gli orunesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra il nucleo urbano minore di Su Pradu e un modesto numero di case sparse. Il territorio, molto aspro e ricco di fitti boschi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 99 a un massimo di 914 metri sul livello del mare. L'abitato, con le sue tipiche case dalle coperture a terrazza, è abbarbicato sull'estremità di un altopiano da cui si gode della veduta sulla valle di Isalle.

Centro di montagna, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un'economia basata essenzialmente sul settore primario. Gli orunesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra il nucleo urbano minore di Su Pradu e un modesto numero di case sparse. Il territorio, molto aspro e ricco di fitti boschi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 99 a un massimo di 914 metri sul livello del mare. L'abitato, con le sue tipiche case dalle coperture a terrazza, è abbarbicato sull'estremità di un altopiano da cui si gode della veduta sulla valle di Isalle.

Storia

Il toponimo è di origine non chiara; tuttavia, gli studiosi ritengono che derivi dallo strato linguistico protosardo e che rientri nella serie onomastica “orr-”. Le origini del suo insediamento risalgono al periodo neolitico, come dimostrano i numerosi resti archeologici rinvenuti sul suo territorio. In epoca medievale appartenne, fino al 1255, alla curatoria del Goceano, nel Giudicato di Logudoro. Successivamente passò sotto il dominio dei Doria e dei Giudici d'Arborea. Compresa nel marchesato di Oristano, le venne strappata dagli Aragonesi, in seguito alla loro vittoria nella battaglia di Macomer. Nel 1389, con l'abolizione del sistema feudale, fu riscattata al demanio. La sua storia successiva non evidenzia avvenimenti particolari. Tra le numerose vestigia del suo antichissimo passato figurano: diversi menhir e domus de janas; l'importante dolmen di Istithi, posto accanto all'omonima tomba dei giganti; la splendida e importante fonte sacra nuragica di Su Tempiesu, sita in località Sa Costa ‘e Sa Binza, costruita in blocchi di trachite a ridosso di due pareti rocciose da cui sgorga l'acqua che alimenta il pozzo; il nuraghe Santa Lulla e la fonte nuragica Su Lidone; la parrocchiale di Santa Maria della Neve, eretta nell'Ottocento, su progetto di Giacomo Galfrè, al cui interno conserva pregevoli dipinti del pittore Antonio Camboni; la fontana sita nella piazza centrale.

Il toponimo è di origine non chiara; tuttavia, gli studiosi ritengono che derivi dallo strato linguistico protosardo e che rientri nella serie onomastica “orr-”. Le origini del suo insediamento risalgono al periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NEOLITICO'>neolitico</a>, come dimostrano i numerosi resti archeologici rinvenuti sul suo territorio. In epoca medievale appartenne, fino al 1255, alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GOCEANO'>Goceano</a>, nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODILOGUDORO'>Giudicato di Logudoro</a>. Successivamente passò sotto il dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a> e dei Giudici <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DARBOREA'>d'Arborea</a>. Compresa nel marchesato di Oristano, le venne strappata dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>, in seguito alla loro vittoria nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=BATTAGLIADIMACOMER'>battaglia di Macomer</a>. Nel 1389, con l'abolizione del sistema feudale, fu riscattata al demanio. La sua storia successiva non evidenzia avvenimenti particolari. Tra le numerose vestigia del suo antichissimo passato figurano: diversi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MENHIR'>menhir</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a>; l'importante <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOLMEN'>dolmen</a> di Istithi, posto accanto all'omonima <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=TOMBADEIGIGANTI'>tomba dei giganti</a>; la splendida e importante <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FONTESACRANURAGICA'>fonte sacra nuragica</a> di Su Tempiesu, sita in località Sa Costa ‘e Sa Binza, costruita in blocchi di trachite a ridosso di due pareti rocciose da cui sgorga l'acqua che alimenta il pozzo; il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>nuraghe</a> Santa Lulla e la fonte <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a> Su Lidone; la parrocchiale di Santa Maria della Neve, eretta nell'Ottocento, su progetto di Giacomo Galfrè, al cui interno conserva pregevoli dipinti del pittore Antonio Camboni; la fontana sita nella piazza centrale.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. L'agricoltura svolge ancora oggi un ruolo di primaria importanza nell'economia locale: è, infatti, specializzata nella coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, vite, ulivi e frutteti. Accanto al lavoro dei campi si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale è modestamente sviluppato: le poche aziende presenti sul territorio operano nei comparti lattiero-caseario, alimentare, dei laterizi ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e del liceo scientifico. Per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca “Antonio Pigliaru”. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. L'agricoltura svolge ancora oggi un ruolo di primaria importanza nell'economia locale: è, infatti, specializzata nella coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, vite, ulivi e frutteti. Accanto al lavoro dei campi si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale è modestamente sviluppato: le poche aziende presenti sul territorio operano nei comparti lattiero-caseario, alimentare, dei laterizi ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e del liceo scientifico. Per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca “Antonio Pigliaru”. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Immersa in una suggestiva cornice paesaggistica, è meta turistica. La sua principale attrazione è costituita dai numerosi siti archeologici di età nuragica sparsi sul territorio, ma interessanti sono anche le ricchezze naturali che la circondano, rappresentate dall'altopiano Bitti-Sa Serra, la valle di Marreri e i rii Sa Chessa e Isalle. Tra i consueti appuntamenti si segnalano le feste: di Sant'Antonio Abate, il 16 e il 17 gennaio; di San Biagio, il 3 febbraio, e quella di Su Consolu (La Consolata), il primo lunedì di agosto. La festa patronale, in onore della Madonna del Carmelo, si celebra il 27 agosto.

Immersa in una suggestiva cornice paesaggistica, è meta turistica. La sua principale attrazione è costituita dai numerosi siti archeologici di età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a> sparsi sul territorio, ma interessanti sono anche le ricchezze naturali che la circondano, rappresentate dall'altopiano Bitti-Sa Serra, la valle di Marreri e i rii Sa Chessa e Isalle. Tra i consueti appuntamenti si segnalano le feste: di Sant'Antonio Abate, il 16 e il 17 gennaio; di San Biagio, il 3 febbraio, e quella di Su Consolu (La Consolata), il primo lunedì di agosto. La festa patronale, in onore della Madonna del Carmelo, si celebra il 27 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Orune in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.