Descrizione

Comune sparsp composto da due paesi distaccati di origine medievale, attualmente presenta un aspetto rurale- montano. La sede del municipio è ad Ortignano. La comunità degli ortignanesi, con un indice di vecchiaia particolarmente alto, si raccoglie in più località, quali: Badia Tega, Raggiolo, S. Piero, Villa. Il paesaggio è quello tipico del Casentino, con una vegetazione ricca di castagni, faggi, larici e abeti. Il profilo geometrico del territorio, attraversato dal torrente Teggina, si presenta molto irregolare con una notevole escursione altimetrca. L'abitato, invece, si distende su lievi ondulazioni collinari o in piccoli nuclei di case addossate le une sulle altre su colli più scoscesi. Ortignano e Raggiolo formano un unico comune dal 1873 e, pertanto, il gonfalone contiene i simboli di ambedue le comunità. Il leone rosso e la clessidra ricordano la signoria dei conti Guidi. Analogamente è interpretabile il muro nell'ultima parte dello stemma, che si riferisce a un'altra famiglia nobile della zona, i Tarlati di Pietramala, signori di queste terre dal 1325 al 1356. La lettera R in mezzo ai raggi, richiama il nome di Raggiolo. Il gonfalone, su cui lo stemma è riportato,  è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica.  

Comune sparsp composto da due paesi distaccati di origine medievale, attualmente presenta un aspetto rurale- montano. La sede del municipio è ad Ortignano. La comunità degli ortignanesi, con un indice di vecchiaia particolarmente alto, si raccoglie in più località, quali: Badia Tega, Raggiolo, S. Piero, Villa. Il paesaggio è quello tipico del Casentino, con una vegetazione ricca di castagni, faggi, larici e abeti. Il profilo geometrico del territorio, attraversato dal torrente Teggina, si presenta molto irregolare con una notevole escursione altimetrca. L'abitato, invece, si distende su lievi ondulazioni collinari o in piccoli nuclei di case addossate le une sulle altre su colli più scoscesi. Ortignano e Raggiolo formano un unico comune dal 1873 e, pertanto, il gonfalone contiene i simboli di ambedue le comunità. Il leone rosso e la clessidra ricordano la signoria dei conti Guidi. Analogamente è interpretabile il muro nell'ultima parte dello stemma, che si riferisce a un'altra famiglia nobile della zona, i Tarlati di Pietramala, signori di queste terre dal 1325 al 1356. La lettera R in mezzo ai raggi, richiama il nome di Raggiolo. Il gonfalone, su cui lo stemma è riportato,  è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica.  

Storia

La leggenda narra che alla foce del torrente Teggina si sarebbe svolta una famosa battaglia tra l'esercito dei Goti, comandato da Totila, e quello bizantino di Narsete. Raggiolo fu degli Ubertini di Chitignano e poi dei Tarlati ma si diede liberamente a Firenze nel 1257. Nel XII secolo il territorio circostante era di proprietà dei conti Guidi di Poppi che videro riconfermati i loro diritti feudali nel 1248 da parte di Federico II. Nel 1349 ci fu l'adesione spontanea alla repubblica fiorentina che inserì il territorio nella "accomandigia" della Valle Fiorentina. Raggiolo fu oggetto poi di una spedizione punitiva da parte della signoria fiorentina che considerava la popolazione locale troppo insubordinata. Attraversate dal fronte bellico tra il marzo e l'agosto del 1944, il comune ha subito notevoli perdite e ingenti danni ad opera dei nazisti. Monumenti interessanti sono i castelli di Civitella Secca e del Giocatoio, la Chiesa di S. Matteo a Ortignano con all'interno un dipinto raffigurante una "Madonna con Bambino e Santi", che presenta le caratteristiche pittoriche di Domenico di Pietro (o del senese Giacomo Pacchiarotti).  

La leggenda narra che alla foce del torrente Teggina si sarebbe svolta una famosa battaglia tra l'esercito dei Goti, comandato da Totila, e quello bizantino di Narsete. Raggiolo fu degli Ubertini di Chitignano e poi dei Tarlati ma si diede liberamente a Firenze nel 1257. Nel XII secolo il territorio circostante era di proprietà dei conti Guidi di Poppi che videro riconfermati i loro diritti feudali nel 1248 da parte di Federico II. Nel 1349 ci fu l'adesione spontanea alla repubblica fiorentina che inserì il territorio nella "accomandigia" della Valle Fiorentina. Raggiolo fu oggetto poi di una spedizione punitiva da parte della signoria fiorentina che considerava la popolazione locale troppo insubordinata. Attraversate dal fronte bellico tra il marzo e l'agosto del 1944, il comune ha subito notevoli perdite e ingenti danni ad opera dei nazisti. Monumenti interessanti sono i castelli di Civitella Secca e del Giocatoio, la Chiesa di S. Matteo a Ortignano con all'interno un dipinto raffigurante una "Madonna con Bambino e Santi", che presenta le caratteristiche pittoriche di Domenico di Pietro (o del senese Giacomo Pacchiarotti).  

Economia

Né Ortigano né Raggiolo né altre località del comune ospitano alcuna importante sede amministrativo-burocratica, sicché i servizi amministrativi sono veramente ridotti all'essenziale: vi sono quelli comunali e postali mentre non esistono sportelli bancari. Per quel che riguarda l'istruzione pubblica si dispone solo della scuola materna, in località Villa, e di quella elementare, mentre mancano le scuole medie e gli istituti per l'istruzione secondaria di secondo grado. Le strutture sanitarie comprendono soltanto gli ambulatori ordinari della Usl; non è presente un'organizzazione di pronto soccorso con sede sul territorio, fatta eccezione, logicamente, per il servizio di guardia medica. L'agricoltura e l'allevamento del bestiame costituiscono quasi le uniche attività economiche della zona, con un limitatissimo sviluppo sia del settore industriale sia di quello terziario: si distingue qualche laboratorio per la confezione di prodotti di abbigliamento o del comparto dell'edilizia. Per il resto si tratta di piccole attività artigianali o di piccoli commerci, che nel complesso alimentano un tenore di vita la cui qualità è al di sotto della media nazionale. La gastronomia del luogo è particolarmente apprezzata soprattutto per la specialità dei dolci preparati con la farina di castagne, che ha costituito per secoli una delle più importanti risorse della zona.  

Né Ortigano né Raggiolo né altre località del comune ospitano alcuna importante sede amministrativo-burocratica, sicché i servizi amministrativi sono veramente ridotti all'essenziale: vi sono quelli comunali e postali mentre non esistono sportelli bancari. Per quel che riguarda l'istruzione pubblica si dispone solo della scuola materna, in località Villa, e di quella elementare, mentre mancano le scuole medie e gli istituti per l'istruzione secondaria di secondo grado. Le strutture sanitarie comprendono soltanto gli ambulatori ordinari della Usl; non è presente un'organizzazione di pronto soccorso con sede sul territorio, fatta eccezione, logicamente, per il servizio di guardia medica. L'agricoltura e l'allevamento del bestiame costituiscono quasi le uniche attività economiche della zona, con un limitatissimo sviluppo sia del settore industriale sia di quello terziario: si distingue qualche laboratorio per la confezione di prodotti di abbigliamento o del comparto dell'edilizia. Per il resto si tratta di piccole attività artigianali o di piccoli commerci, che nel complesso alimentano un tenore di vita la cui qualità è al di sotto della media nazionale. La gastronomia del luogo è particolarmente apprezzata soprattutto per la specialità dei dolci preparati con la farina di castagne, che ha costituito per secoli una delle più importanti risorse della zona.  

Relazioni

Con una popolazione che vive quasi nell'isolamento ed una posizione geografica tanto disagiata è normale che di apertura al nuovo o all'esterno non si possa parlare e che invece i legami con la tradizione siano molto forti: ne sono testimonianza le numerose leggende e storie fantastiche che gli anziani del luogo amano raccontare. L'ambiente montano e la vegetazione ricca di castagni, faggi, larici e abeti richiamano il turista domenicale o i cercatori di funghi che vedono così appagato il loro senso dell'avventura. Non vi sono feste religiose, sagre o altri eventi ricorrenti. I festeggiamenti in onore del Patrono S. Matteo si celebrano il 21 marzo.

Con una popolazione che vive quasi nell'isolamento ed una posizione geografica tanto disagiata è normale che di apertura al nuovo o all'esterno non si possa parlare e che invece i legami con la tradizione siano molto forti: ne sono testimonianza le numerose leggende e storie fantastiche che gli anziani del luogo amano raccontare. L'ambiente montano e la vegetazione ricca di castagni, faggi, larici e abeti richiamano il turista domenicale o i cercatori di funghi che vedono così appagato il loro senso dell'avventura. Non vi sono feste religiose, sagre o altri eventi ricorrenti. I festeggiamenti in onore del Patrono S. Matteo si celebrano il 21 marzo.

Località

Badia Tega, Ortignano, Raggiolo, San Piero, Villa

Badia Tega, Ortignano, Raggiolo, San Piero, Villa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ortignano Raggiolo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.