Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un tessuto industriale di dimensioni modeste. Gli oppidesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono quasi esclusivamente concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente anche il nucleo abitato di Sant'Antonio e numerosissime case sparse, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate che vanno da un minimo di 232 metri sul livello del mare a un massimo di 762 metri, e offre un panorama di indiscutibile fascino, con pendii ricchi di vigneti e oliveti. L'abitato, in posizione panoramica, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un lupo rampante, rosso.

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un tessuto industriale di dimensioni modeste. Gli oppidesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono quasi esclusivamente concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente anche il nucleo abitato di Sant'Antonio e numerosissime case sparse, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate che vanno da un minimo di 232 metri sul livello del mare a un massimo di 762 metri, e offre un panorama di indiscutibile fascino, con pendii ricchi di vigneti e oliveti. L'abitato, in posizione panoramica, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un lupo rampante, rosso.

Storia

Antico villaggio osco-lucano, fu chiamata Palmira tra il 1863 e il 1933, quando le fu assegnata la denominazione attuale, la cui prima parte deriva dal latino OPPIDUM, che significa ‘borgo fortificato'; la specificazione “Lucania” fu aggiunta per distinguerla dalle omonime Calabro o Mamertino in provincia di Reggio Calabria. Durante la dominazione normanna fece parte del contado di Balvano e, in epoca angioina, fu infeudata a più signori, tra cui Giovanni d'Angiò e il figlio Carlo di Durazzo. Acquistata nella seconda metà del XIV secolo dagli Acciaiuoli, passò in seguito agli Orsini Del Balzo, principi di Taranto, e alla famiglia Zurlo. Agli inizi del XVIII secolo entrò a far parte dei possedimenti dei Capani, cui subentrarono i De Marinis, che assunsero il titolo di conti. Le vicende successive all'annessione al Regno d'Italia hanno seguito quelle del resto della regione. Tra i monumenti figurano: la parrocchiale, del XVII secolo; la settecentesca chiesa di San Giuseppe; la chiesa dell'Annunziata, del XVI secolo; il convento di Sant'Antonio, della fine del XV secolo, che al suo interno conserva pregevoli dipinti; l'antica chiesa rupestre di Sant'Antuono; in località Castiglione, il santuario di Santa Maria del Belvedere, ricostruito intorno alla metà dell'Ottocento.

Antico villaggio osco-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=LUCANO'>lucano</a>, fu chiamata Palmira tra il 1863 e il 1933, quando le fu assegnata la denominazione attuale, la cui prima parte deriva dal latino OPPIDUM, che significa ‘borgo fortificato'; la specificazione “<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=LUCANIA'>Lucania</a>” fu aggiunta per distinguerla dalle omonime Calabro o Mamertino in provincia di Reggio Calabria. Durante la dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=NORMANNA'>normanna</a> fece parte del contado di Balvano e, in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ANGIOINA'>angioina</a>, fu infeudata a più signori, tra cui Giovanni d'Angiò e il figlio Carlo di Durazzo. Acquistata nella seconda metà del XIV secolo dagli Acciaiuoli, passò in seguito agli Orsini Del Balzo, principi di Taranto, e alla famiglia Zurlo. Agli inizi del XVIII secolo entrò a far parte dei possedimenti dei Capani, cui subentrarono i De Marinis, che assunsero il titolo di conti. Le vicende successive all'annessione al Regno d'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ITALIA'>Italia</a> hanno seguito quelle del resto della regione. Tra i monumenti figurano: la parrocchiale, del XVII secolo; la settecentesca chiesa di San Giuseppe; la chiesa dell'Annunziata, del XVI secolo; il convento di Sant'Antonio, della fine del XV secolo, che al suo interno conserva pregevoli dipinti; l'antica chiesa rupestre di Sant'Antuono; in località Castiglione, il santuario di Santa Maria del Belvedere, ricostruito intorno alla metà dell'Ottocento.

Economia

Fatta eccezione per la stazione dei carabinieri e i consueti uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutta, olive e uva; è praticato anche l'allevamento di ovini e avicoli e, in minor minora, quello di bovini, suini, caprini ed equini. L'industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, del legno e della fabbricazione di articoli in plastica. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficienti a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali un asilo nido e una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca del convento di Sant'Antonio. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per la stazione dei carabinieri e i consueti uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutta, olive e uva; è praticato anche l'allevamento di ovini e avicoli e, in minor minora, quello di bovini, suini, caprini ed equini. L'industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, del legno e della fabbricazione di articoli in plastica. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficienti a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali un asilo nido e una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca del convento di Sant'Antonio. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrere piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica e gustando i genuini prodotti locali, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive che consentono di assorbire discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti, particolarmente intensi, con i comuni vicini –ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto–, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra cui: il carnevale; la sagra del maggio, che si svolge la domenica di Pentecoste, e la festa della Madonna del Belvedere (il lunedì di Pasqua la statua della Vergine viene portata dall'omonimo santuario in paese e il giorno dell'Ascensione è riportata al santuario). Il Patrono, Sant'Antonio, si festeggia il 13 giugno.

Sebbene non registri un significativo movimento turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrere piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica e gustando i genuini prodotti locali, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive che consentono di assorbire discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti, particolarmente intensi, con i comuni vicini –ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto–, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra cui: il carnevale; la sagra del maggio, che si svolge la domenica di Pentecoste, e la festa della Madonna del Belvedere (il lunedì di Pasqua la statua della Vergine viene portata dall'omonimo santuario in paese e il giorno dell'Ascensione è riportata al santuario). Il Patrono, Sant'Antonio, si festeggia il 13 giugno.

Località

Sant'Antonio

Sant'Antonio

Fondi europei 2021-2027

Comune di Oppido Lucano in phasing-out, appartenente, cioè, a quelle aree che, già comprese nell’Obiettivo 1 nel periodo di programmazione 2000-2006, nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013 sono beneficiarie di un sostegno transitorio accordato in quanto la loro uscita dalle aree economicamente depresse è avvenuta per l’effetto statistico dell’allargamento dell’UE a Paesi con PIL sensibilmente inferiore alla media comunitaria e non solo per progressi economici. Tale sostegno transitorio, che termina nel 2013, è accordato per rendere meno drastico il passaggio da un regime di sostegno a un altro riservato alle aree più prospere. Effetto statistico: Regioni con PIL pc inferiore al 75% della media UE – 15 ma superiore al 75% della media UE – 25.