Descrizione

Comune di pianura, di origine preistorica, con un’economia basata sulla tradizionale attività agricola e su una discreta produzione industriale. Gli olmedesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono, per la maggior parte, nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, è circondato dalle colline e dalle fertili terre della Nurra. Lo stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un olmo verde, fondato sul mediano di un monte verde a tre colli “al naturale” e accostato da due tori furiosi, rossi.

Comune di pianura, di origine preistorica, con un’economia basata sulla tradizionale attività agricola e su una discreta produzione industriale. Gli olmedesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono, per la maggior parte, nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, è circondato dalle colline e dalle fertili terre della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURRA'>Nurra</a>. Lo stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un olmo verde, fondato sul mediano di un monte verde a tre colli “al naturale” e accostato da due tori furiosi, rossi.

Storia

Attestato nei testi scritti, a partire dal 1341, come “Ulmedo” e “Olmedo”, il toponimo ha origine fitonimica. Deriva, infatti, dalla voce latina ULMUS, ‘olmo’, con suffisso collettivo –ETUM. Fu abitata sin dall’età preistorica, precisamente dal periodo eneolitico, quello definito della “Cultura di Monte Claro”. In epoca medievale venne eletta a capoluogo della curatoria di Ulumetu, nel Giudicato di Logudoro. Successivamente, una volta decaduta la curatoria, passò sotto il governo dei Doria e degli Aragonesi. Nella seconda metà del XVI secolo fu concessa, in qualità di feudo, a Federico Arbosich, su decisione del re di Spagna. Pervenuta alla signoria degli Amat, venne riscattata nel 1839, anno dell’abolizione del feudalesimo. Tra le vestigia del passato particolarmente interessanti sotto il profilo storico-architettonico merita di essere citata la parrocchiale dedicata alla Madonna di Talia, eretta nel corso del XII secolo, caratterizzata da una facciata a capanna. Altrettanto interessanti sono i resti di età preistorica, quale il complesso prenuragico sito sul monte Baranta.

Attestato nei testi scritti, a partire dal 1341, come “Ulmedo” e “Olmedo”, il toponimo ha origine fitonimica. Deriva, infatti, dalla voce latina ULMUS, ‘olmo’, con suffisso collettivo –ETUM. Fu abitata sin dall’età preistorica, precisamente dal periodo eneolitico, quello definito della “Cultura di Monte Claro”. In epoca medievale venne eletta a capoluogo della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Ulumetu, nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODILOGUDORO'>Giudicato di Logudoro</a>. Successivamente, una volta decaduta la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a>, passò sotto il governo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a> e degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>. Nella seconda metà del XVI secolo fu concessa, in qualità di feudo, a Federico Arbosich, su decisione del re di Spagna. Pervenuta alla signoria degli Amat, venne riscattata nel 1839, anno dell’abolizione del feudalesimo. Tra le vestigia del passato particolarmente interessanti sotto il profilo storico-architettonico merita di essere citata la parrocchiale dedicata alla Madonna di Talia, eretta nel corso del XII secolo, caratterizzata da una facciata a capanna. Altrettanto interessanti sono i resti di età preistorica, quale il complesso prenuragico sito sul monte Baranta.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura, la principale fonte dell’economia locale, è specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta nonché nell’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è discretamente sviluppata: le poche attività produttive secondarie riguardano i comparti estrattivo, alimentare, della lavorazione del legno, dei laterizi, manifatturiero (gioielleria e oreficeria), metallurgico ed edile. A livello artigianale si è mantenuta viva la tradizionale lavorazione del crine vegetale. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. È presente una biblioteca civica per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le prestazioni di tipo ospedaliero è necessario rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura, la principale fonte dell’economia locale, è specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta nonché nell’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è discretamente sviluppata: le poche attività produttive secondarie riguardano i comparti estrattivo, alimentare, della lavorazione del legno, dei laterizi, manifatturiero (gioielleria e oreficeria), metallurgico ed edile. A livello artigianale si è mantenuta viva la tradizionale lavorazione del crine vegetale. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. È presente una biblioteca civica per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le prestazioni di tipo ospedaliero è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non rappresenti una delle mete turistiche più frequentate della zona, le bellezze dell’ambiente naturale e la vicinanza a interessanti siti archeologici, come la necropoli di Santu Pedru, rappresentano dei motivi sufficienti ad attirare un discreto numero di visitatori. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore della Madonna di Talia, si celebra il primo maggio. Il giorno di astensione dal lavoro è il 2 maggio.

Sebbene non rappresenti una delle mete turistiche più frequentate della zona, le bellezze dell’ambiente naturale e la vicinanza a interessanti siti archeologici, come la necropoli di Santu Pedru, rappresentano dei motivi sufficienti ad attirare un discreto numero di visitatori. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore della Madonna di Talia, si celebra il primo maggio. Il giorno di astensione dal lavoro è il 2 maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Olmedo in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.