Descrizione

Centro collinare di origine antica, sorretto da attività rurali di lunga tradizione alle quali si è affiancata una promettente vocazione turistica. La comunità degli olivetani, che presenta un indice di vecchiaia nella media, ha privilegiato l'insediamento sparso: punteggiano l'agro comunale singoli casolari e minuscoli aggregati urbani (Casale, Dogana e Serroni), che gravitano intorno al capoluogo comunale e alla località di Ponte Oliveto-Bagni, fusa con l'omonimo abitato del comune di Colliano. Il territorio comunale, dal profilo geometrico vario e irregolare, abbraccia un paesaggio incantevole e ricco di contrastanti realtà naturali: la parte montuosa del comprensorio è nascosta sotto una folta vegetazione boschiva (aceri, castagni, faggi, ontani, pini e querce) mentre i rilievi collinari sono attraversati da una fitta rete di corsi d'acqua -il fiume Sele e i torrenti Acqua Bianca, Acqua Negrelle, Piceglia e Vonghia-, che rendono l'agro comunale fertile e propizio alle attività umane.  

Centro collinare di origine antica, sorretto da attività rurali di lunga tradizione alle quali si è affiancata una promettente vocazione turistica. La comunità degli olivetani, che presenta un indice di vecchiaia nella media, ha privilegiato l'insediamento sparso: punteggiano l'agro comunale singoli casolari e minuscoli aggregati urbani (Casale, Dogana e Serroni), che gravitano intorno al capoluogo comunale e alla località di Ponte Oliveto-Bagni, fusa con l'omonimo abitato del comune di Colliano. Il territorio comunale, dal profilo geometrico vario e irregolare, abbraccia un paesaggio incantevole e ricco di contrastanti realtà naturali: la parte montuosa del comprensorio è nascosta sotto una folta vegetazione boschiva (aceri, castagni, faggi, ontani, pini e querce) mentre i rilievi collinari sono attraversati da una fitta rete di corsi d'acqua -il fiume Sele e i torrenti Acqua Bianca, Acqua Negrelle, Piceglia e Vonghia-, che rendono l'agro comunale fertile e propizio alle attività umane.  

Storia

Al termine latino OLIVETUM, 'oliveto', è legato il toponimo attuale, che, citato nel Catalogus Baronum (1150-1168), deve la specificazione all'antica distinzione amministrativa fra i principati di Salerno Citra e Ultra. L'originario insediamento era localizzato sulla collina della Civita ma dubbia è la sua connessione con la necropoli dell'età del ferro che si estende nella vallata del torrente Piceglia, ai piedi della collina su cui oggi si erge il capoluogo comunale -i numerosi reperti rinvenuti nel comprensorio e lo stesso nome di Civita fanno ritenere che l'abitato antico fosse più vasto e importante dell'attuale-. I suoi abitanti combatterono contro Roma in occasione della guerra sociale, al termine della quale i centri ribelli furono rasi al suolo; la popolazione superstite si disperse sui monti, tornando nella zona solo dopo molti secoli, per costruirvi un casale che nel XVII secolo divenne di proprietà della famiglia Macedonia. Nel comprensorio olivetano sopravvivono interessanti testimonianze storico-architettoniche: oltre ai siti archeologici ubicati in località Civita (VII-III secolo a.C.) e Turni, si fanno ammirare l'acquedotto romano, il castello medievale del 1166, i mulini Coletta e San Nicola, costruiti tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, e i casolari otto-novecenteschi in località Valle di Crosca e Alvetro.  

Al termine latino OLIVETUM, 'oliveto', è legato il toponimo attuale, che, citato nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> (1150-1168), deve la specificazione all'antica distinzione amministrativa fra i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=PRINCIPATIDISALERNO'>principati di Salerno</a> Citra e Ultra. L'originario insediamento era localizzato sulla collina della Civita ma dubbia è la sua connessione con la necropoli dell'età del ferro che si estende nella vallata del torrente Piceglia, ai piedi della collina su cui oggi si erge il capoluogo comunale -i numerosi reperti rinvenuti nel comprensorio e lo stesso nome di Civita fanno ritenere che l'abitato antico fosse più vasto e importante dell'attuale-. I suoi abitanti combatterono contro Roma in occasione della guerra sociale, al termine della quale i centri ribelli furono rasi al suolo; la popolazione superstite si disperse sui monti, tornando nella zona solo dopo molti secoli, per costruirvi un casale che nel XVII secolo divenne di proprietà della famiglia Macedonia. Nel comprensorio olivetano sopravvivono interessanti testimonianze storico-architettoniche: oltre ai siti archeologici ubicati in località Civita (VII-III secolo a.C.) e Turni, si fanno ammirare l'acquedotto romano, il castello medievale del 1166, i mulini Coletta e San Nicola, costruiti tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, e i casolari otto-novecenteschi in località Valle di Crosca e Alvetro.  

Economia

L'agricoltura rappresenta ancora oggi una delle principali risorse economiche: come in tutti i comuni della valle del Sele, nel territorio olivetano prosperano frumento, mais, patate, olive, frutta (mele e arance) e uva da vino, particolarmente rinomati per la loro qualità; è presente l'industria, con un importante insediamento produttivo in località Scaglione, e il commercio, vivace e dinamico, consente di assecondare le esigenze del turismo estivo. La capacità organizzativa della comunità ha promosso la crescita e l'efficienza del sistema delle infrastrutture: il comune, sede della Comunità montana, dispone di scuole per l'istruzione obbligatoria e vanta un antiquarium e una biblioteca comunale, un'emittente televisiva privata e un circolo culturale; ancora carenti si presentano le strutture ricettive, nonostante l'interesse dimostrato dal movimento turistico, mentre l'assistenza sanitaria è assicurata da un ospedale e da un consultorio familiare.  

L'agricoltura rappresenta ancora oggi una delle principali risorse economiche: come in tutti i comuni della valle del Sele, nel territorio olivetano prosperano frumento, mais, patate, olive, frutta (mele e arance) e uva da vino, particolarmente rinomati per la loro qualità; è presente l'industria, con un importante insediamento produttivo in località Scaglione, e il commercio, vivace e dinamico, consente di assecondare le esigenze del turismo estivo. La capacità organizzativa della comunità ha promosso la crescita e l'efficienza del sistema delle infrastrutture: il comune, sede della Comunità montana, dispone di scuole per l'istruzione obbligatoria e vanta un antiquarium e una biblioteca comunale, un'emittente televisiva privata e un circolo culturale; ancora carenti si presentano le strutture ricettive, nonostante l'interesse dimostrato dal movimento turistico, mentre l'assistenza sanitaria è assicurata da un ospedale e da un consultorio familiare.  

Relazioni

Rinomata per le sue specialità gastronomiche -in particolare per le "lagane" con fagioli e per il "fianchetto" ripieno, che consiste nella pancia di capretto farcita con uova e formaggio-, può vantare una natura rigogliosa e incontaminata, con boschi fitti e odorosi (Civita, Costa Gavettone, Piano di Canale, Piano Policastro e Raia Calvelle), ideali per escursioni e rilassanti passeggiate. Numerose sono, inoltre, le occasioni di ritrovo, di divertimento e di promozione dei prodotti locali, come le fiere di San Macario (23 giugno), di San Vito (ultimo venerdì di luglio) e della Madonna della Consolazione (ultimo venerdì di agosto), la sagra della porchetta (agosto) e la festa dell'uva (ottobre); di interesse storico il premio "Sele d'oro", tra la fine di agosto e l'inizio di settembre, e molto sentite le feste religiose in onore di Sant'Antonio (13 giugno) e di San Gerardo (16 ottobre), nonché l'anniversario dell'apparizione della Madonna Regina del Castello (24 maggio). Il Patrono San Macario si festeggia il 24 maggio.

Rinomata per le sue specialità gastronomiche -in particolare per le "lagane" con fagioli e per il "fianchetto" ripieno, che consiste nella pancia di capretto farcita con uova e formaggio-, può vantare una natura rigogliosa e incontaminata, con boschi fitti e odorosi (Civita, Costa Gavettone, Piano di Canale, Piano Policastro e Raia Calvelle), ideali per escursioni e rilassanti passeggiate. Numerose sono, inoltre, le occasioni di ritrovo, di divertimento e di promozione dei prodotti locali, come le fiere di San Macario (23 giugno), di San Vito (ultimo venerdì di luglio) e della Madonna della Consolazione (ultimo venerdì di agosto), la sagra della porchetta (agosto) e la festa dell'uva (ottobre); di interesse storico il premio "Sele d'oro", tra la fine di agosto e l'inizio di settembre, e molto sentite le feste religiose in onore di Sant'Antonio (13 giugno) e di San Gerardo (16 ottobre), nonché l'anniversario dell'apparizione della Madonna Regina del Castello (24 maggio). Il Patrono San Macario si festeggia il 24 maggio.

Località

Casale, Dogana, Ponte Oliveto-Bagni, Serroni

Casale, Dogana, Ponte Oliveto-Bagni, Serroni

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Oliveto Citra rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.