Descrizione

Cittadina collinare, cui è stato concesso titolo di città con Decreto del Presidente della Repubblica. Di origine antica, probabilmente romana, ha un'economia basata sull'industria e sul terziario, soprattutto sul turismo. Gli oleggesi, con un indice di vecchiaia poco elevato rispetto alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono tra la località di Fornaci, nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con differenze di altitudine non molto accentuate. L'abitato, in fase di espansione edilizia, sorge sul ciglio di un rialzo collinare e si raccoglie con forma regolare intorno all'asse centrale sul quale si apre la piazza dei Martiri, centro dell'antico nucleo cittadino. Il recente sviluppo urbanistico si è orientato prevalentemente a nord, sulla statale Ticinese, e verso sud, interno al bivio. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una croce d'argento.

Cittadina collinare, cui è stato concesso titolo di città con Decreto del Presidente della Repubblica. Di origine antica, probabilmente romana, ha un'economia basata sull'industria e sul terziario, soprattutto sul turismo. Gli oleggesi, con un indice di vecchiaia poco elevato rispetto alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono tra la località di Fornaci, nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con differenze di altitudine non molto accentuate. L'abitato, in fase di espansione edilizia, sorge sul ciglio di un rialzo collinare e si raccoglie con forma regolare intorno all'asse centrale sul quale si apre la piazza dei Martiri, centro dell'antico nucleo cittadino. Il recente sviluppo urbanistico si è orientato prevalentemente a nord, sulla statale Ticinese, e verso sud, interno al bivio. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una croce d'argento.

Storia

La documentazione relativa al toponimo risale all'anno 973 e riporta “in loco Olegio” e poi “Uleggium”, che qualche studioso accosta al latino OLETULUM, ‘piccolo uliveto'. Tuttavia, nonostante le attestazioni pervenute, pare che si tratti di un derivato in -ICEUS del personale romano Olus, Ollus, attestato come gentilizio Ollius. Alcuni ritrovamenti del II secolo a.C. datano la sua antichità, ma era già abitata in periodo romano. è citata per la prima volta nel Medioevo, in un documento del 973 e in una bolla papale del 1133 che la elenca tra le pievi della diocesi novarese. Appartenne ai conti di Pombia e a quelli di Biandrate, che nel 1152 ottennero un diploma di conferma di possesso da Federico Barbarossa. Passata ai Visconti, nel 1402 fu infeudata a Francesco Barbavara e poi ai Bolognini che la tennero fino al XVIII secolo. Nel 1733 divenne possesso delle truppe sabaude che, alleate con i francesi e sotto la guida di Carlo Emanuele III, conclusero vittoriosamente la guerra contro gli austriaci. Da allora seguì le sorti dei Savoia. Nel 1802, con la costituzione del dipartimento dell'Agogna, venne creata in distretto. Tra i monumenti: la torre dei Bagliotti, medievale, che si compone di archetti pensili romanici; il palazzo municipale, con elementi architettonici appartenenti al castello medievale; la basilica di San Michele, antica pieve, che ospita un pregevole ciclo pittorico ben conservato; la chiesa di Santa Maria, già parrocchiale nel XV secolo; l'oratorio della Natività di Maria, decorato da affreschi sovrapposti del XII-XVI secolo; l'oratorio di San Cristoforo, romanico; l'oratorio di Sant'Eusebio, che conserva l'absidiola semicircolare; l'oratorio di San Donato. Da menzionare sono anche: la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo Apostoli e San Michele, ricostruita nella prima metà del XVI secolo; la chiesa di San Rocco, della fine del Cinquecento; la chiesa di San Carlo, del XVII secolo; il monastero delle Orsoline, del Seicento; l'oratorio di San Lorenzo in borgo, che conserva una pregevole tela; la chiesa di Santa Maria Annunciata, del 1660. Da ricordare, infine, Palazzo Bellini, edificio di notevole prestigio risalente al Settecento.

La documentazione relativa al toponimo risale all'anno 973 e riporta “in loco Olegio” e poi “Uleggium”, che qualche studioso accosta al latino OLETULUM, ‘piccolo uliveto'. Tuttavia, nonostante le attestazioni pervenute, pare che si tratti di un derivato in -ICEUS del personale romano Olus, Ollus, attestato come gentilizio Ollius. Alcuni ritrovamenti del II secolo a.C. datano la sua antichità, ma era già abitata in periodo romano. è citata per la prima volta nel Medioevo, in un documento del 973 e in una bolla papale del 1133 che la elenca tra le pievi della diocesi novarese. Appartenne ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIPOMBIA'>conti di Pombia</a> e a quelli di Biandrate, che nel 1152 ottennero un diploma di conferma di possesso da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a>. Passata ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, nel 1402 fu infeudata a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FRANCESCOBARBAVARA'>Francesco Barbavara</a> e poi ai Bolognini che la tennero fino al XVIII secolo. Nel 1733 divenne possesso delle truppe sabaude che, alleate con i francesi e sotto la guida di Carlo Emanuele III, conclusero vittoriosamente la guerra contro gli austriaci. Da allora seguì le sorti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Nel 1802, con la costituzione del dipartimento dell'Agogna, venne creata in distretto. Tra i monumenti: la torre dei Bagliotti, medievale, che si compone di archetti pensili romanici; il palazzo municipale, con elementi architettonici appartenenti al castello medievale; la basilica di San Michele, antica pieve, che ospita un pregevole ciclo pittorico ben conservato; la chiesa di Santa Maria, già parrocchiale nel XV secolo; l'oratorio della Natività di Maria, decorato da affreschi sovrapposti del XII-XVI secolo; l'oratorio di San Cristoforo, romanico; l'oratorio di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SANTEUSEBIO'>Sant'Eusebio</a>, che conserva l'absidiola semicircolare; l'oratorio di San Donato. Da menzionare sono anche: la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo Apostoli e San Michele, ricostruita nella prima metà del XVI secolo; la chiesa di San Rocco, della fine del Cinquecento; la chiesa di San Carlo, del XVII secolo; il monastero delle Orsoline, del Seicento; l'oratorio di San Lorenzo in borgo, che conserva una pregevole tela; la chiesa di Santa Maria Annunciata, del 1660. Da ricordare, infine, Palazzo Bellini, edificio di notevole prestigio risalente al Settecento.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. L'agricoltura produce vite, mais e foraggio; oltre alla silvicoltura si pratica anche l'allevamento di bovini e avicoli. L'industria è costituita da numerosi aziende che operano nei comparti: alimentare, del tessile, delle confezioni, del legno, della carta, chimico, di lavorazioni di prodotti vari, dell'estrazione e lavorazione della pietra, della sabbia, della ghiaia e della argilla, della produzione di macchine per l'agricoltura, di strumenti di precisione, della produzione e distribuzione di energia elettrica, metallurgico, meccanico, elettronico ed edile. Alle attività connesse al turismo si aggiungono quelle tradizionali del terziario. Le strutture sociali annoverano una casa di riposo e un asilo nido; le scuole presenti garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo. Per l'arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica “Enzo Julitta”, il museo civico etnografico e quello di arte religiosa. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Il servizio sanitario è assicurato dalla farmacia.

È sede di stazione dei carabinieri. L'agricoltura produce vite, mais e foraggio; oltre alla silvicoltura si pratica anche l'allevamento di bovini e avicoli. L'industria è costituita da numerosi aziende che operano nei comparti: alimentare, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, del legno, della carta, chimico, di lavorazioni di prodotti vari, dell'estrazione e lavorazione della pietra, della sabbia, della ghiaia e della argilla, della produzione di macchine per l'agricoltura, di strumenti di precisione, della produzione e distribuzione di energia elettrica, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, elettronico ed edile. Alle attività connesse al turismo si aggiungono quelle tradizionali del terziario. Le strutture sociali annoverano una casa di riposo e un asilo nido; le scuole presenti garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo. Per l'arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica “Enzo Julitta”, il museo civico etnografico e quello di arte religiosa. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Il servizio sanitario è assicurato dalla farmacia.

Relazioni

Meta turistica, è frequentata anche per le sue numerose manifestazioni, tra cui: il Carnevale, che si festeggia nelle tre domeniche che precedono la Quaresima, con sfilate di carri allegorici; i riti della settimana Santa con rievocazione della Passione del Cristo, il venerdì santo; la domenica delle Palme e il dì di Pasqua la città, divisa in cantoni e quartieri, ritorna borgo medioevale grazie a una sfilata in costumi quattrocenteschi e alla “corsa della torta”, disputata dagli scapoli oleggesi per la conquista della focaccia; i concerti di San Michele e di Santa Cecilia, patrona della musica, a settembre. I Patroni, Santi Pietro e Paolo, si festeggiano il 29 giugno.

Meta turistica, è frequentata anche per le sue numerose manifestazioni, tra cui: il Carnevale, che si festeggia nelle tre domeniche che precedono la Quaresima, con sfilate di carri allegorici; i riti della settimana Santa con rievocazione della Passione del Cristo, il venerdì santo; la domenica delle Palme e il dì di Pasqua la città, divisa in cantoni e quartieri, ritorna borgo medioevale grazie a una sfilata in costumi quattrocenteschi e alla “corsa della torta”, disputata dagli scapoli oleggesi per la conquista della focaccia; i concerti di San Michele e di Santa Cecilia, patrona della musica, a settembre. I Patroni, Santi Pietro e Paolo, si festeggiano il 29 giugno.

Località

Cascine Bellaria, Cascine Bellini, Cascine Mottaiola, Cascine Zani, Fornaci

Cascine Bellaria, Cascine Bellini, Cascine Mottaiola, Cascine Zani, Fornaci

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Oleggio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.