Descrizione

Centro collinare, di probabili origini romane; ha un’economia basata sulle attività industriali e terziario (soprattutto sul turismo). La maggior parte degli occhieppesi, il cui indice di vecchiaia è molto elevato, risiede nel capoluogo comunale; solo una piccolissima fetta della comunità vive invece nell’aggregato urbano minore di Barazzone, nonché in poche case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge su un poggio in posizione elevata con vista sulla pianura sottostante, è caratterizzato da una zona moderna, posta a valle, lungo la sponda del torrente Elvo, dove sorgono numerosi stabilimenti industriali; esso si congiunge ai comuni di Biella e Occhieppo Superiore e alle località di Marcellino e Cascine Rosse del comune di Camburzano. Le acque di numerosi rivi e torrenti lambiscono le colline che occupano la parte settentrionale del comprensorio; percorse da numerose arterie viarie, esse degradano dolcemente a meridione verso la pianura, ricoperta da estensioni di seminativi e frutteti. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spiccano cinque occhi cigliati di nero.

Centro collinare, di probabili origini romane; ha un’economia basata sulle attività industriali e terziario (soprattutto sul turismo). La maggior parte degli occhieppesi, il cui indice di vecchiaia è molto elevato, risiede nel capoluogo comunale; solo una piccolissima fetta della comunità vive invece nell’aggregato urbano minore di Barazzone, nonché in poche case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge su un poggio in posizione elevata con vista sulla pianura sottostante, è caratterizzato da una zona moderna, posta a valle, lungo la sponda del torrente Elvo, dove sorgono numerosi stabilimenti industriali; esso si congiunge ai comuni di Biella e Occhieppo Superiore e alle località di Marcellino e Cascine Rosse del comune di Camburzano. Le acque di numerosi rivi e torrenti lambiscono le colline che occupano la parte settentrionale del comprensorio; percorse da numerose arterie viarie, esse degradano dolcemente a meridione verso la pianura, ricoperta da estensioni di seminativi e frutteti. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spiccano cinque occhi cigliati di nero.

Storia

Il toponimo, secondo diverse teorie, deriverebbe o dal gentilizio romano OCTAVIUS, o dal nome proprio OCCLIVIUS o, ancora, si riallaccerebbe al personale AUCUS o al gentilizio AUCIUS, entrambi di origini celtiche, con l’aggiunta del suffisso -IPUS. Abitata probabilmente già in epoca romana (II secolo d.C.), come dimostrano alcuni interessanti reperti archeologici, fece parte, nel Medioevo, dell’episcopato vercellese. Dopo essere stata suddivisa venne concessa dai vescovi stessi a diversi signori locali tra cui i Bondonni Vialardi, i Dal Pozzo e gli Avogadro (XIII secolo). Un secolo più tardi, sempre amministrata da questi ultimi, venne accorpata a Cerrione, per poi passare tra i possedimenti dei Savoia nel XV secolo. Venne infeudata, nel XVII secolo, ai Ferraris che per l’occasione si fregiarono del titolo di conti. Gli edifici più interessanti dal punto di vista architettonico sono a carattere religioso: nel borgo si può ammirare la bella parrocchiale di Sant’Antonio, edificata nel 1600 sui ruderi del castello medievale e abbondantemente restaurata nei secoli successivi; è ornata esternamente da una facciata del secolo scorso e da un campanile settecentesco, mentre internamente conserva una pregiata tela rinascimentale della scuola pittorica vercellese. Di fattura cinque-secentesca è anche la rettoria di San Clemente, con tre navate e splendide pitture parietali attribuite al De Bosis. Interessanti esempi di arte sacra sono anche i due oratori della Beata Vergine del Rosario e di San Giovanni (XVIII secolo), entrambi con magnifica facciata in cotto e campanile del XVIII secolo.

Il toponimo, secondo diverse teorie, deriverebbe o dal gentilizio romano OCTAVIUS, o dal nome proprio OCCLIVIUS o, ancora, si riallaccerebbe al personale AUCUS o al gentilizio AUCIUS, entrambi di origini celtiche, con l’aggiunta del suffisso -IPUS. Abitata probabilmente già in epoca romana (II secolo d.C.), come dimostrano alcuni interessanti reperti archeologici, fece parte, nel Medioevo, dell’episcopato vercellese. Dopo essere stata suddivisa venne concessa dai vescovi stessi a diversi signori locali tra cui i Bondonni Vialardi, i Dal Pozzo e gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a> (XIII secolo). Un secolo più tardi, sempre amministrata da questi ultimi, venne accorpata a Cerrione, per poi passare tra i possedimenti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> nel XV secolo. Venne infeudata, nel XVII secolo, ai Ferraris che per l’occasione si fregiarono del titolo di conti. Gli edifici più interessanti dal punto di vista architettonico sono a carattere religioso: nel borgo si può ammirare la bella parrocchiale di Sant’Antonio, edificata nel 1600 sui ruderi del castello medievale e abbondantemente restaurata nei secoli successivi; è ornata esternamente da una facciata del secolo scorso e da un campanile settecentesco, mentre internamente conserva una pregiata tela rinascimentale della scuola pittorica vercellese. Di fattura cinque-secentesca è anche la rettoria di San Clemente, con tre navate e splendide pitture parietali attribuite al De Bosis. Interessanti esempi di arte sacra sono anche i due oratori della Beata Vergine del Rosario e di San Giovanni (XVIII secolo), entrambi con magnifica facciata in cotto e campanile del XVIII secolo.

Economia

È sede di Pro Loco. L’economia locale è sostenuta principalmente da una vivace industria, attiva soprattutto nei comparti tessile, metallurgico, manifatturiero (confezioni) e meccanico, mentre piccole imprese a carattere artigianale sono legate alla fabbricazione di prodotti chimici, alimentari, e gioielli. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi e frutta e l’allevamento di bovini e avicoli. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme di servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Ospita le scuole dell’obbligo; le strutture culturali sono rappresentate dalla biblioteca comunale, mentre quelle sociali possono annoverare una casa di riposo. Piuttosto articolato appare il panorama della ricettività, che offre possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. L’economia locale è sostenuta principalmente da una vivace industria, attiva soprattutto nei comparti tessile, metallurgico, manifatturiero (confezioni) e meccanico, mentre piccole imprese a carattere artigianale sono legate alla fabbricazione di prodotti chimici, alimentari, e gioielli. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi e frutta e l’allevamento di bovini e avicoli. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme di servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Ospita le scuole dell’obbligo; le strutture culturali sono rappresentate dalla biblioteca comunale, mentre quelle sociali possono annoverare una casa di riposo. Piuttosto articolato appare il panorama della ricettività, che offre possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta di significativo richiamo turistico, sia nel periodo invernale che estivo, grazie anche alla felice posizione geografica sull’importante arteria che collega Biella a Ivrea, offre spunti per passeggiate alla scoperta delle numerose caratteristiche della flora e della fauna della zona. Non si annoverano tuttavia manifestazioni a carattere culturale, folcloristico o ricreativo che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione del “Simposio internazionale di arte contemporanea”, ad agosto. La festa del Patrono, Sant’Antonino, si celebra il 2 settembre.

Meta di significativo richiamo turistico, sia nel periodo invernale che estivo, grazie anche alla felice posizione geografica sull’importante arteria che collega Biella a Ivrea, offre spunti per passeggiate alla scoperta delle numerose caratteristiche della flora e della fauna della zona. Non si annoverano tuttavia manifestazioni a carattere culturale, folcloristico o ricreativo che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione del “Simposio internazionale di arte contemporanea”, ad agosto. La festa del Patrono, Sant’Antonino, si celebra il 2 settembre.

Località

Barazzone

Barazzone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Occhieppo Inferiore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.