Descrizione

Comune collinare, di origine preistorica, famoso per la produzione artigianale di tappeti; la sua economia si basa sulle tradizionali attività agricole e zootecniche e su una modesta produzione industriale. La totalità dei nulesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vive nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 320 a un massimo di 766 metri sul livello del mare. L’abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare, si estende sulla valle del Tirso, circondato da rocce e boschi, con veduta sul Goceano. Lo stemma comunale, “interzato incappato”, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso della prima sezione si rappresenta un nuraghe “al naturale”; lo smalto dorato del secondo campo riporta, in verde, un albero fondato su un monte a sei cime, “all’italiana”; sullo sfondo argenteo della terza partizione figura un toro furioso, nero.

Comune collinare, di origine preistorica, famoso per la produzione artigianale di tappeti; la sua economia si basa sulle tradizionali attività agricole e zootecniche e su una modesta produzione industriale. La totalità dei nulesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vive nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 320 a un massimo di 766 metri sul livello del mare. L’abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare, si estende sulla valle del Tirso, circondato da rocce e boschi, con veduta sul <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GOCEANO'>Goceano</a>. Lo stemma comunale, “interzato incappato”, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso della prima sezione si rappresenta un <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>nuraghe</a> “al naturale”; lo smalto dorato del secondo campo riporta, in verde, un albero fondato su un monte a sei cime, “all’italiana”; sullo sfondo argenteo della terza partizione figura un toro furioso, nero.

Storia

La sua denominazione, attestata dal 1346, presenta un etimo oscuro, da attribuire, con molto probabilità, allo strato linguistico protosardo. Secondo alcuni studiosi il toponimo deriverebbe dalla voce fenicia “Nahal”, ‘possessione, predio’. Sorta certamente in epoca preistorica, in epoca medievale venne eletta villa della curatoria di monte Acuto. Una volta decaduto il giudicato di appartenenza, divenne possedimento dei Doria e, successivamente, degli Arborea e degli Aragonesi. Nel corso del XVIII secolo venne inglobata nel ducato di monte Acuto e, nel 1839, con l’abolizione del feudalesimo, fu riscattata ai Tellez-Giron d’Alcantara. Tra le vestigia del passato di maggiore interesse storico-architettonico figurano: la parrocchiale della Natività della Madonna, che conserva, al suo interno, un bel quadro di un pittore sardo; la chiesa di Santa Croce, eretta nel Cinquecento; la chiesa dell’Assunta, del XVII secolo; la parrocchiale di Santa Maria Bambina, dal singolare campanile; numerosi nuraghi, tra cui quelli di Ederosu, Murchidda e Boes, Voes (protetto da una cortina a tre torri); una tomba dei giganti, sita a Laonidde.

La sua denominazione, attestata dal 1346, presenta un etimo oscuro, da attribuire, con molto probabilità, allo strato linguistico protosardo. Secondo alcuni studiosi il toponimo deriverebbe dalla voce <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FENICIA'>fenicia</a> “Nahal”, ‘possessione, predio’. Sorta certamente in epoca preistorica, in epoca medievale venne eletta villa della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di monte Acuto. Una volta decaduto il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>giudicato</a> di appartenenza, divenne possedimento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a> e, successivamente, degli Arborea e degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>. Nel corso del XVIII secolo venne inglobata nel ducato di monte Acuto e, nel 1839, con l’abolizione del feudalesimo, fu riscattata ai Tellez-Giron d’Alcantara. Tra le vestigia del passato di maggiore interesse storico-architettonico figurano: la parrocchiale della Natività della Madonna, che conserva, al suo interno, un bel quadro di un pittore sardo; la chiesa di Santa Croce, eretta nel Cinquecento; la chiesa dell’Assunta, del XVII secolo; la parrocchiale di Santa Maria Bambina, dal singolare campanile; numerosi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a>, tra cui quelli di Ederosu, Murchidda e Boes, Voes (protetto da una cortina a tre torri); una <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=TOMBADEIGIGANTI'>tomba dei giganti</a>, sita a Laonidde.

Economia

Oltre agli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura è basata sulla coltivazione di cereali, foraggi e viti. Accanto al lavoro dei campi si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale, modestamente sviluppato, si compone di realtà produttive che operano nei comparti: estrattivo, tessile ed edile. L’artigianato locale è specializzato nella produzione di tappeti in lana grezza, con disegno detto “a framas” (fiamme sottili di colori molto vivaci e contrastanti) e di scarpe in pelle. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca “Giuseppe Senes”. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre agli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura è basata sulla coltivazione di cereali, foraggi e viti. Accanto al lavoro dei campi si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale, modestamente sviluppato, si compone di realtà produttive che operano nei comparti: estrattivo, tessile ed edile. L’artigianato locale è specializzato nella produzione di tappeti in lana grezza, con disegno detto “a framas” (fiamme sottili di colori molto vivaci e contrastanti) e di scarpe in pelle. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca “Giuseppe Senes”. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

La sua appartenenza alla Comunità montana, le intatte bellezze naturali che la circondano, quali il Tirso e le vicine zone collinari e montuose, nonché la possibilità di acquistare i pregiati tappeti artigianali prodotti sul posto, la rendono meta di un discreto numero di visitatori. Tra gli appuntamenti consueti si segnalano le celebrazioni religiose in onore di: Sant’Antonio da Padova, il 13 giugno; San Pietro, il 29 giugno; la Vergine Assunta, il 15 agosto; la Madonna del Rimedio, il 18 settembre. Da segnalare è, inoltre, la ricorrente mostra del tappeto nel corso della quale, oltre all’esposizione dei lavori, si tengono dibattiti sulla salvaguardia della tradizione artigiana. La festa patronale, in onore della Natività di Maria Vergine, si celebra l’8 settembre.

La sua appartenenza alla Comunità montana, le intatte bellezze naturali che la circondano, quali il Tirso e le vicine zone collinari e montuose, nonché la possibilità di acquistare i pregiati tappeti artigianali prodotti sul posto, la rendono meta di un discreto numero di visitatori. Tra gli appuntamenti consueti si segnalano le celebrazioni religiose in onore di: Sant’Antonio da Padova, il 13 giugno; San Pietro, il 29 giugno; la Vergine Assunta, il 15 agosto; la Madonna del Rimedio, il 18 settembre. Da segnalare è, inoltre, la ricorrente mostra del tappeto nel corso della quale, oltre all’esposizione dei lavori, si tengono dibattiti sulla salvaguardia della tradizione artigiana. La festa patronale, in onore della Natività di Maria Vergine, si celebra l’8 settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Nule in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.