Descrizione

Comune collinare di fondazione medievale, la cui economia, tradizionalmente rurale, è oggi sostenuta anche dal discreto sviluppo dei settori secondario e terziario. La comunità dei nerolesi, il cui indice di vecchiaia è molto superiore alla media, risiede nelle località di Acquaviva e San Pietro, nei minuscoli aggregati urbani di Osteria di Nerola e Pitirolo e in alcune case sparse sui fondi, oltre che nel capoluogo comunale; quest’ultimo, ubicato sulla sommità di un colle, ingloba un pittoresco nucleo medievale ed è sovrastato dalla mole del castello. La dolcezza del clima e l’abbondanza di acqua favoriscono le attività umane, che hanno profondamente modellato le zone meno acclivi del comprensorio comunale; sulle pendici dei monti Lucretili prevale invece la vegetazione spontanea, con specie caratteristiche dei climi continentali e varietà tipicamente mediterranee: alle quote più basse si sviluppa, infatti, un’intricata macchia arbustiva che, più in alto, cede il posto a faggete e foreste di aghifoglie. Negli anfratti impervi e solitari nidificano aquile reali e falchi pellegrini, ormai rari altrove, mentre tra i mammiferi figurano volpi, tassi e gatti selvatici. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia la testa dell’imperatore Nerone, cinta da un serto di alloro d’oro.

Comune collinare di fondazione medievale, la cui economia, tradizionalmente rurale, è oggi sostenuta anche dal discreto sviluppo dei settori secondario e terziario. La comunità dei nerolesi, il cui indice di vecchiaia è molto superiore alla media, risiede nelle località di Acquaviva e San Pietro, nei minuscoli aggregati urbani di Osteria di Nerola e Pitirolo e in alcune case sparse sui fondi, oltre che nel capoluogo comunale; quest’ultimo, ubicato sulla sommità di un colle, ingloba un pittoresco nucleo medievale ed è sovrastato dalla mole del castello. La dolcezza del clima e l’abbondanza di acqua favoriscono le attività umane, che hanno profondamente modellato le zone meno acclivi del comprensorio comunale; sulle pendici dei monti Lucretili prevale invece la vegetazione spontanea, con specie caratteristiche dei climi continentali e varietà tipicamente mediterranee: alle quote più basse si sviluppa, infatti, un’intricata macchia arbustiva che, più in alto, cede il posto a faggete e foreste di aghifoglie. Negli anfratti impervi e solitari nidificano aquile reali e falchi pellegrini, ormai rari altrove, mentre tra i mammiferi figurano volpi, tassi e gatti selvatici. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia la testa dell’imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=NERONE'>Nerone</a>, cinta da un serto di alloro d’oro.

Storia

La prima citazione del CASTRUM NEROLAE è contenuta nel Regesto farfense del 1062 d.C.; intorno al castello si formò il primo nucleo urbano, che venne poi racchiuso all’interno di solide mura difensive. Più volte distrutta dalla furia dei normanni, divenne nel Duecento libero comune, per essere poi infeudata ai Montenigro, antica famiglia di origine genovese, e agli Orsini. Nel 1644 passò ai Barberini e nel 1728 fu assegnata ai Colonna. Il toponimo, di etimologia non chiara, ha un’evidente assonanza con quello dell’antico insediamento di NERULUM (OPPIDUM LUCANIAE). Il medievale castello Orsini, edificato nell’XI secolo e ristrutturato nel Quattrocento, domina l’abitato con i suoi imponenti torrioni; altre importanti testimonianze storico-artistiche sono di carattere sacro: la trecentesca parrocchiale di Santa Maria e San Giorgio racchiude un busto-reliquario del Santo mentre un dipinto settecentesco raffigurante la Madonna delle Grazie è custodito nell’omonima chiesa; pregevoli affreschi rinascimentali, purtroppo irrimediabilmente danneggiati, sono invece conservati nella chiesa di Sant’Antonio Abate, che fu in passato la più importante dell’abitato.

La prima citazione del CASTRUM NEROLAE è contenuta nel Regesto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FARFENSE'>farfense</a> del 1062 d.C.; intorno al castello si formò il primo nucleo urbano, che venne poi racchiuso all’interno di solide mura difensive. Più volte distrutta dalla furia dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=NORMANNI'>normanni</a>, divenne nel Duecento libero comune, per essere poi infeudata ai Montenigro, antica famiglia di origine genovese, e agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>. Nel 1644 passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BARBERINI'>Barberini</a> e nel 1728 fu assegnata ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a>. Il toponimo, di etimologia non chiara, ha un’evidente assonanza con quello dell’antico insediamento di NERULUM (OPPIDUM LUCANIAE). Il medievale castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>, edificato nell’XI secolo e ristrutturato nel Quattrocento, domina l’abitato con i suoi imponenti torrioni; altre importanti testimonianze storico-artistiche sono di carattere sacro: la trecentesca parrocchiale di Santa Maria e San Giorgio racchiude un busto-reliquario del Santo mentre un dipinto settecentesco raffigurante la Madonna delle Grazie è custodito nell’omonima chiesa; pregevoli affreschi rinascimentali, purtroppo irrimediabilmente danneggiati, sono invece conservati nella chiesa di Sant’Antonio Abate, che fu in passato la più importante dell’abitato.

Economia

La comunità è caratterizzata da un profondo attaccamento alle tradizioni, che favorisce la sopravvivenza delle tradizionali attività rurali e al tempo stesso non impedisce lo sviluppo dell’industria e del terziario. L’allevamento di bestiame e la coltivazione di cereali, uva, olive e frutta continuano ad assorbire una discreta parte della forza-lavoro nerolese; al settore primario è legato in parte anche l’apparato industriale, attivo nel comparto della trasformazione dei prodotti agricoli e in quelli manifatturieri del legno e della carta; il terziario fa leva su una buona rete commerciale, su servizi qualificati, quali il credito e le assicurazioni, e su un discreto movimento turistico. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e di case di riposo ma non annovera strutture di rilievo atte alla salvaguardia del patrimonio culturale; l’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno e l’assistenza sanitaria è assicurata localmente dalla farmacia.

La comunità è caratterizzata da un profondo attaccamento alle tradizioni, che favorisce la sopravvivenza delle tradizionali attività rurali e al tempo stesso non impedisce lo sviluppo dell’industria e del terziario. L’allevamento di bestiame e la coltivazione di cereali, uva, olive e frutta continuano ad assorbire una discreta parte della forza-lavoro nerolese; al settore primario è legato in parte anche l’apparato industriale, attivo nel comparto della trasformazione dei prodotti agricoli e in quelli manifatturieri del legno e della carta; il terziario fa leva su una buona rete commerciale, su servizi qualificati, quali il credito e le assicurazioni, e su un discreto movimento turistico. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e di case di riposo ma non annovera strutture di rilievo atte alla salvaguardia del patrimonio culturale; l’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno e l’assistenza sanitaria è assicurata localmente dalla farmacia.

Relazioni

Tranquilla stazione climatica, è in grado di assicurare un soggiorno riposante nonché la possibilità di effettuare ascensioni alle vette dei monti Lucretili e visite alla vicina abbazia di Farfa, uno dei principali centri di potere economico, politico e culturale dell’Italia medievale. Un gran numero di visitatori si dà convegno sul posto in occasione della più nota festa nerolese: tra il 15 e il 16 agosto, in onore dell’Assunta e di San Rocco, si tengono manifestazioni sacre e profane, tra le quali spicca la sagra dell’olio d’oliva, con degustazione di bruschette. Il castello medievale fa da cornice alla rinomata mostra dell’antiquariato che si tiene nel mese di maggio. La festa del Patrono San Giorgio si celebra il 23 aprile.

Tranquilla stazione climatica, è in grado di assicurare un soggiorno riposante nonché la possibilità di effettuare ascensioni alle vette dei monti Lucretili e visite alla vicina <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIFARFA'>abbazia di Farfa</a>, uno dei principali centri di potere economico, politico e culturale dell’Italia medievale. Un gran numero di visitatori si dà convegno sul posto in occasione della più nota festa nerolese: tra il 15 e il 16 agosto, in onore dell’Assunta e di San Rocco, si tengono manifestazioni sacre e profane, tra le quali spicca la sagra dell’olio d’oliva, con degustazione di bruschette. Il castello medievale fa da cornice alla rinomata mostra dell’antiquariato che si tiene nel mese di maggio. La festa del Patrono San Giorgio si celebra il 23 aprile.

Località

Acquaviva, Osteria di Nerola, Pitirolo, San Pietro

Acquaviva, Osteria di Nerola, Pitirolo, San Pietro

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Nerola rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.