Descrizione

Comune di collina, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività rurali e su un crescente sviluppo del turismo. I novellesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, con il maggior numero di residenti, numerosi aggregati urbani minori e molte case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate, che partono da un minimo di 218 e arrivano a un massimo di 483 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, è caratterizzato da un grappolo di case arroccate sulla dorsale di una collina che sprofonda nella valle.

Comune di collina, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività rurali e su un crescente sviluppo del turismo. I novellesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, con il maggior numero di residenti, numerosi aggregati urbani minori e molte case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate, che partono da un minimo di 218 e arrivano a un massimo di 483 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, è caratterizzato da un grappolo di case arroccate sulla dorsale di una collina che sprofonda nella valle.

Storia

Le attestazioni medievali relative al toponimo propongono “Novellus” dal 1171, da “novel”, aggettivo, poi sostantivato, interpretabile come ‘terreno da poco tempo ridotto a coltura’, parallelo al classico NOVALIS. L’origine del borgo, sicuramente già esistente nel I secolo d.C., come certifica una lapide rinvenuta sulla rocca, è legata ad Alba Pompeia, poiché i patrizi di questa città, attratti dal paesaggio e dal clima particolare, scelsero di villeggiare nei mesi estivi su questo colle. I primi abitanti furono i liguri Statielli; dopo la sottomissione a Roma e le invasioni barbariche, fu dipendenza del vescovo di Alba, subì le invasioni degli Ungheri e, intorno al 1100, divenne possesso dei marchesi del Carretto e oggetto di aspra contesa tra questo casato e i comuni di Alba e Asti, per essere allora importante via di comunicazione verso il mare. Nel Medioevo appartenne ai signori di Monforte e nel XIII secolo venne frazionata e divisa tra Alba, i Monferrato e i Saluzzo. Dal 1400 al 1600 fu più volte occupata da soldati spagnoli, impegnati nelle guerre di successione in Italia, finché dall’Austria fu venduta con il castello e le terre annesse al duca Vittorio Amedeo di Savoia. Alla fine del Settecento le truppe di Napoleone occuparono questi territori e per raggiungere Alba una colonna francese risalì il colle. Divenuta possesso dei Doria di Finale, nel 1659 fu occupata dagli spagnoli che la dovettero cedere, nel 1726, ai Savoia. Tra le testimonianze del passato figura: la torre, di origine medievale; il castello attuale, all’interno del quale sono presenti suggestive sale; la parrocchiale di San Michele Arcangelo, in stile barocco, con un pregevole ciclo di affreschi; la chiesa della confraternita di San Giovanni. Altri monumenti artistici sono l’abside della cappella di San Rocco, con affreschi del Quattrocento; un altro affresco di buona fattura nell’oratorio della Madonna degli Angeli, e la sconsacrata e cadente chiesa della Madonna del Podio, antica abbazia benedettina.

Le attestazioni medievali relative al toponimo propongono “Novellus” dal 1171, da “novel”, aggettivo, poi sostantivato, interpretabile come ‘terreno da poco tempo ridotto a coltura’, parallelo al classico NOVALIS. L’origine del borgo, sicuramente già esistente nel I secolo d.C., come certifica una lapide rinvenuta sulla rocca, è legata ad Alba Pompeia, poiché i patrizi di questa città, attratti dal paesaggio e dal clima particolare, scelsero di villeggiare nei mesi estivi su questo colle. I primi abitanti furono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LIGURI'>liguri</a> Statielli; dopo la sottomissione a Roma e le invasioni barbariche, fu dipendenza del vescovo di Alba, subì le invasioni degli Ungheri e, intorno al 1100, divenne possesso dei marchesi del Carretto e oggetto di aspra contesa tra questo casato e i comuni di Alba e Asti, per essere allora importante via di comunicazione verso il mare. Nel Medioevo appartenne ai signori di Monforte e nel XIII secolo venne frazionata e divisa tra Alba, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> e i Saluzzo. Dal 1400 al 1600 fu più volte occupata da soldati spagnoli, impegnati nelle guerre di successione in Italia, finché dall’Austria fu venduta con il castello e le terre annesse al duca Vittorio Amedeo di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Alla fine del Settecento le truppe di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a> occuparono questi territori e per raggiungere Alba una colonna francese risalì il colle. Divenuta possesso dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DORIA'>Doria</a> di Finale, nel 1659 fu occupata dagli spagnoli che la dovettero cedere, nel 1726, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Tra le testimonianze del passato figura: la torre, di origine medievale; il castello attuale, all’interno del quale sono presenti suggestive sale; la parrocchiale di San Michele Arcangelo, in stile barocco, con un pregevole ciclo di affreschi; la chiesa della confraternita di San Giovanni. Altri monumenti artistici sono l’abside della cappella di San Rocco, con affreschi del Quattrocento; un altro affresco di buona fattura nell’oratorio della Madonna degli Angeli, e la sconsacrata e cadente chiesa della Madonna del Podio, antica abbazia benedettina.

Economia

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, tessile, edile, della lavorazione del legno e metallurgico. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Il servizio sanitario è fornito dalla locale farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, della lavorazione del legno e metallurgico. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Il servizio sanitario è fornito dalla locale farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Costituisce una vera attrattiva per gli amanti dell’escursionismo rurale, con sentieri naturalistici attraverso campi, vigneti e boschi, alla scoperta di calanchi, fonti, piloni e cappelle campestri. È, tuttavia, poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Numerosi sono invece, gli appuntamenti periodici: tra tutti va segnalata la festa d’estate, a metà agosto, con mostre d’arte, danze e laboratorio di ceramica. Degna di nota è anche la fiera di Santa Lucia, a dicembre, con mostra di vini e tartufi. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

Costituisce una vera attrattiva per gli amanti dell’escursionismo rurale, con sentieri naturalistici attraverso campi, vigneti e boschi, alla scoperta di calanchi, fonti, piloni e cappelle campestri. È, tuttavia, poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Numerosi sono invece, gli appuntamenti periodici: tra tutti va segnalata la festa d’estate, a metà agosto, con mostre d’arte, danze e laboratorio di ceramica. Degna di nota è anche la fiera di Santa Lucia, a dicembre, con mostra di vini e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TARTUFI'>tartufi</a>. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

Località

Bergera, Corini, Fornaci, Moriglione, Panerole, Pezzole, Tarditi Sottani

Bergera, Corini, Fornaci, Moriglione, Panerole, Pezzole, Tarditi Sottani

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Novello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.